QUATTRO extracomunitari, più tre italiani, più tre comunitari. Ci vorrà la formula magica, o il manuale Cencelli, operina fondante dell´era democristiana, per fare le squadre di basket dell´anno venturo, dopo le decisioni del Consiglio Federale di ieri. In attesa di ridisegnare tanti piani di mercato oramai finiti a donnacce, la Lega riunirà i club e ne rileverà gli schieramenti martedì in assemblea. Ma partiamo, per chiarezza, da ciò che è stato detto e fatto.
Il Consiglio Federale s´è riunito ieri a Roma, ha preso atto che al basket toccano, secondo delibera Coni, 150 nuovi stranieri, e li ha così suddivisi: 4 per squadra alla serie A, 3 alla Legadue, 2 alla Femminile. In un´ulteriore delibera si fissa poi il numero massimo di extracomunitari da iscrivere a referto. 4 pure qui, per la serie A. Tradotto: se una società ne aveva già prima, può tesserarne 4 nuovi e averne di più. Ma a referto vanno in 4. Infine, c´è pure un minimo di italiani da mettere nei dieci: 3, come l´anno scorso. La Fip ne voleva 5, la Lega ha tagliato. 5 sono in LegaDue: ne sortirà un putiferio.
La Lega Basket subisce per ora i provvedimenti, attende di discuterne, ma intanto il presidente Prandi, presente ai lavori, ha ieri protestato con una nota. Vi si dice che, sul tetto extracomunitari, «la Lega prende atto della decisione federale che, in tempi quasi improponibili per una corretta programmazione delle squadre, ha modificato le delibere sull´impiego di questi atleti, deliberando un utilizzo massimo in campo di 4 per società». Si chiarisce che «i club che disponevano di permessi di soggiorno di extracomunitari al 24 luglio e validi per il prossimo campionato, potranno sì beneficiare di tesseramenti aggiuntivi ma non potranno utilizzarne più di 4 a partita». Si contesta infine la linea autarchica. «A sorpresa la Federazione ha presentato una delibera sull´utilizzo dei giocatori italiani sulla quale la Lega dissente, inserendo un ulteriore e non previsto elemento di modifica sugli assetti».
Puntando lo sguardo sulla città, col nuovo Cencelli alla mano, si nota come la Fortitudo, all´alba del suo mercato, abbia meno intoppi della Virtus, che qualcosa ha già fatto. La Vu nera ha relativa libertà di movimento sul mercato, potendo mettere Becirovic e Smodis, extracomunitari, tra quelli già forniti di permesso. Può addirittura prendere 4 stranieri nuovi (Hizniak, già firmato, sarebbe solo il primo). Ma è diseconomico e non potrà impiegarne più di 4 per volta: allora è già, di fatto, a quota 3, e ha minima agibilità. Cercava, in America, un play e un´ala: non potrà averli entrambi. L´unico risvolto positivo è che, se ne assumerà due ora, avrà due tagli a stagione in corso. La vera tegola è però quella dei tre italiani: oggi, nei dieci teorici bianconeri, ce n´è uno (Frosini), più eventualmente Brkic (o Bonora, volendo trattenerlo). A tre ci si arriva sempre, il problema è che non potranno essere tre rincalzi, se fra questi vengono già arruolati i due francesini. Gagneur e Morlende, più Rigaudeau e Andersen, fanno 4 e nei 10 c´è posto per 3. Il puzzle è servito.
Walter Fuochi
Il Consiglio Federale s´è riunito ieri a Roma, ha preso atto che al basket toccano, secondo delibera Coni, 150 nuovi stranieri, e li ha così suddivisi: 4 per squadra alla serie A, 3 alla Legadue, 2 alla Femminile. In un´ulteriore delibera si fissa poi il numero massimo di extracomunitari da iscrivere a referto. 4 pure qui, per la serie A. Tradotto: se una società ne aveva già prima, può tesserarne 4 nuovi e averne di più. Ma a referto vanno in 4. Infine, c´è pure un minimo di italiani da mettere nei dieci: 3, come l´anno scorso. La Fip ne voleva 5, la Lega ha tagliato. 5 sono in LegaDue: ne sortirà un putiferio.
La Lega Basket subisce per ora i provvedimenti, attende di discuterne, ma intanto il presidente Prandi, presente ai lavori, ha ieri protestato con una nota. Vi si dice che, sul tetto extracomunitari, «la Lega prende atto della decisione federale che, in tempi quasi improponibili per una corretta programmazione delle squadre, ha modificato le delibere sull´impiego di questi atleti, deliberando un utilizzo massimo in campo di 4 per società». Si chiarisce che «i club che disponevano di permessi di soggiorno di extracomunitari al 24 luglio e validi per il prossimo campionato, potranno sì beneficiare di tesseramenti aggiuntivi ma non potranno utilizzarne più di 4 a partita». Si contesta infine la linea autarchica. «A sorpresa la Federazione ha presentato una delibera sull´utilizzo dei giocatori italiani sulla quale la Lega dissente, inserendo un ulteriore e non previsto elemento di modifica sugli assetti».
Puntando lo sguardo sulla città, col nuovo Cencelli alla mano, si nota come la Fortitudo, all´alba del suo mercato, abbia meno intoppi della Virtus, che qualcosa ha già fatto. La Vu nera ha relativa libertà di movimento sul mercato, potendo mettere Becirovic e Smodis, extracomunitari, tra quelli già forniti di permesso. Può addirittura prendere 4 stranieri nuovi (Hizniak, già firmato, sarebbe solo il primo). Ma è diseconomico e non potrà impiegarne più di 4 per volta: allora è già, di fatto, a quota 3, e ha minima agibilità. Cercava, in America, un play e un´ala: non potrà averli entrambi. L´unico risvolto positivo è che, se ne assumerà due ora, avrà due tagli a stagione in corso. La vera tegola è però quella dei tre italiani: oggi, nei dieci teorici bianconeri, ce n´è uno (Frosini), più eventualmente Brkic (o Bonora, volendo trattenerlo). A tre ci si arriva sempre, il problema è che non potranno essere tre rincalzi, se fra questi vengono già arruolati i due francesini. Gagneur e Morlende, più Rigaudeau e Andersen, fanno 4 e nei 10 c´è posto per 3. Il puzzle è servito.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica