Quattro extracomunitari ed almeno tre italiani (e dunque un massimo di tre comunitari) è ciò che ha deliberato ieri la Federazione in merito ai tesseramenti nel campionato italiano di pallacanestro. Per la Benetton questo 4-3-3 è una formula per nulla gradita.
Una formula contestata apertamente: il commento di Maurizio Gherardini, uno dei massimi esperti europei in materia, si trasforma in una dura requisitoria. «Una situazione difficile da gestire - attacca il pigì biancoverde - il basket è l'unico sport ad essere stato veramente maltrattato: non si sono prese in considerazione le esigenze di un movimento in difficoltà e che, per risollevarsi, avrebbe bisogno di rastrellare ogni risorsa disponibile. Oltretutto era appena stato concordato un accordo di tutt'altro tenore, quello del 5+1. A mio avviso si contrabbanda tale diminuzione dei visti degli stranieri come un vantaggio nei confronti dei settori giovanili: non è vero, servono altre cose. E non si capiscono nemmeno i bisogni dello sport professionistico, dove il basket è l'unico, assieme al calcio, ad aver applicato la legge 91».
Inoltre ciò che è valido in Italia non lo è all'estero.
«Infatti, si creeranno situazioni di disparità e squilibrio. Per la come la vedo io, ognuno cercherà di gestire per conto suo una norma che è in vigore solo per quest'anno, la conseguenza è che oggi non sappiamo quello che potrà accadere domani. Di certo non si è capito che i mali del basket risiedono altrove, non sono sicuramente normative così a risolvere i problemi. Perciò ho la netta sensazione che stiamo facendo di tutto per complicarci la vita, per pagare di più e per avere anche un prodotto di qualità inferiore».
Dovrete rivedere la vostra strategia di mercato...
«Non lo so, lasciateci pensare bene ma in questo momento ne abbiamo cinque, di stranieri: dovremo valutare tutto nei prossimi giorni. Certo, una soluzione per oggi la si trova, però così non si riesce a programmare niente".
Facciamo il punto. La Benetton come stranieri ha Edney, Nemeth, Loncar, Stojic ed un quinto che arriverà più avanti: bisogna sacrificarne uno, che dovrebbe essere il croato Loncar. Al suo posto arriverebbe Joey Beard, che ha passaporto italiano e che diventerebbe uno dei tre comunitari, assieme a Garbajosa e Nicola. A meno che Stojic non venga ceduto in prestito (Biella?), liberando così un posto fra gli extracomunitari (ma poi occorrerebbe ingaggiare un comunitario). I tre italiani invece sono Pittis, Bulleri e Marconato. A proposito di stranieri, alla Benetton, sempre alla ricerca di un 2-3 che sostituisca Charlie Bell, è stato offerto Tamar Slay, 2.04, 22 anni, quest'anno uscito da Marshall University e seconda scelta dei Nets con il n. 54. «Un giocatore molto interessante che tuttavia dovrebbe restare nella Nba - spiega Gherardini - ce l'hanno offerto come hanno fatto con altri giocatori, ma a noi non interessa».
Insomma, un roster già bell'e pronto dovrà essere risistemato, senza contare che forse occorrerà riconsiderare anche la posizione di alcune giovani promesse straniere che la Benetton controlla in Europa. Un bel pasticcio...
Silvano Focarelli
Una formula contestata apertamente: il commento di Maurizio Gherardini, uno dei massimi esperti europei in materia, si trasforma in una dura requisitoria. «Una situazione difficile da gestire - attacca il pigì biancoverde - il basket è l'unico sport ad essere stato veramente maltrattato: non si sono prese in considerazione le esigenze di un movimento in difficoltà e che, per risollevarsi, avrebbe bisogno di rastrellare ogni risorsa disponibile. Oltretutto era appena stato concordato un accordo di tutt'altro tenore, quello del 5+1. A mio avviso si contrabbanda tale diminuzione dei visti degli stranieri come un vantaggio nei confronti dei settori giovanili: non è vero, servono altre cose. E non si capiscono nemmeno i bisogni dello sport professionistico, dove il basket è l'unico, assieme al calcio, ad aver applicato la legge 91».
Inoltre ciò che è valido in Italia non lo è all'estero.
«Infatti, si creeranno situazioni di disparità e squilibrio. Per la come la vedo io, ognuno cercherà di gestire per conto suo una norma che è in vigore solo per quest'anno, la conseguenza è che oggi non sappiamo quello che potrà accadere domani. Di certo non si è capito che i mali del basket risiedono altrove, non sono sicuramente normative così a risolvere i problemi. Perciò ho la netta sensazione che stiamo facendo di tutto per complicarci la vita, per pagare di più e per avere anche un prodotto di qualità inferiore».
Dovrete rivedere la vostra strategia di mercato...
«Non lo so, lasciateci pensare bene ma in questo momento ne abbiamo cinque, di stranieri: dovremo valutare tutto nei prossimi giorni. Certo, una soluzione per oggi la si trova, però così non si riesce a programmare niente".
Facciamo il punto. La Benetton come stranieri ha Edney, Nemeth, Loncar, Stojic ed un quinto che arriverà più avanti: bisogna sacrificarne uno, che dovrebbe essere il croato Loncar. Al suo posto arriverebbe Joey Beard, che ha passaporto italiano e che diventerebbe uno dei tre comunitari, assieme a Garbajosa e Nicola. A meno che Stojic non venga ceduto in prestito (Biella?), liberando così un posto fra gli extracomunitari (ma poi occorrerebbe ingaggiare un comunitario). I tre italiani invece sono Pittis, Bulleri e Marconato. A proposito di stranieri, alla Benetton, sempre alla ricerca di un 2-3 che sostituisca Charlie Bell, è stato offerto Tamar Slay, 2.04, 22 anni, quest'anno uscito da Marshall University e seconda scelta dei Nets con il n. 54. «Un giocatore molto interessante che tuttavia dovrebbe restare nella Nba - spiega Gherardini - ce l'hanno offerto come hanno fatto con altri giocatori, ma a noi non interessa».
Insomma, un roster già bell'e pronto dovrà essere risistemato, senza contare che forse occorrerà riconsiderare anche la posizione di alcune giovani promesse straniere che la Benetton controlla in Europa. Un bel pasticcio...
Silvano Focarelli