Il consiglio della Federbasket ha messo in scena ieri l’ennesima puntata del tormentone degli extracomunitari decidendo che saranno quattro per squadra, in serie A, tre in Legadue e due in serie A donne. Gli atleti stranieri già sotto contratto o, comunque, coloro che hanno già fatto domanda di permesso di soggiorno entro il 24 luglio non rientrano nel contingente dei 150 visti concessi dal Coni alla pallacanestro in conseguenza della recente legge Fini-Bossi. L’uguaglianza competitiva, però, è salvaguardata da una regola fissata ieri dalla Fip che vieta alle squadre di A di iscriverne a referto più di quattro. Dunque, dopo la firma di Thompson, la Snaidero può tesserare altri tre giocatori oltre a Scott e Vujacic, gli extracomunitari arancione già sotto contratto, ma coach Frates ne potrà mettere in campo quattro in tutto, compresi Chandler, Brent e Sasha. «Non dimentichiamoci, poi – precisa Giancarlo Sarti –, che noi siamo soggetti pure alle direttive dell’Uleb, che ci impone solo due extra-europei, mentre possiamo mettere in campo in coppa un numero illimitato di giocatori del nostro continente. E’ quindi possibile che l’altro extracomunitario che prenderemo sia un europeo dell’ Est, per schierarlo in Uleb cup».
Quella di ieri, però, non sarà l’ultima puntata del tormentone. «Martedì è prevista una riunione del consiglio di Lega – annuncia il gm arancione – dove verranno discusse le ultime novità e si deciderà se recepirle. Al momento sappiamo almeno quali sono le regole, ma la volontà dei club di accettarle verrà eventualmente solo dopo il confronto martedì».
Altra novità emersa dal consiglio della Federbasket è il ripristino del numero minimo di italiani: in serie A dovranno essere almeno tre per squadra. Anche senza contare Gentile ed Esposito, la cui partenza definitiva da Udine è ormai certa dopo le dichiarazioni dell’ingegner Edi nella conferenza stampa di venerdì, con Busca, Mian, Li Vecchi e Zacchetti, la Snaidero può già sentirsi tranquilla alla voce giocatori indigeni. A proposito di italiani, c’è da registrare l’interessamento del Banco di Sardegna Sassari di Franco Ciani per Leo Busca: al roster dei sardi, ancora impelagati in serie B d’eccellenza, manca proprio un playmaker per essere completo e puntare alla promozione che sfugge a Sassari da due anni. Il posto del piccolo regista patavino in arancione potrebbe essere preso da un altro indigeno e, tra i nomi che circolano negli ultimi tempi, c’è addirittura quello di Gianmarco Pozzecco, la cui carriera ad alto livello ha preso il via, oltre dieci anni fa proprio a Udine, dove ha ancora amici e parecchi estimatori. «Costa tantissimo, un terzo più di Esposito (quindi un miliardo di vecchie lire, circa, ndr)», chiosa Sarti sull’argomento, anche se quello di Pozzecco sarebbe effettivamente un bel nome per la Snaidero, anche se pare che il playmaker di Varese abbia ricevuto un’offerta anche dal Cska Mosca.
Tornando al consiglio della Fip, infine, nonostante le proteste del settore arbitrale è stata confermata la doppia lista, con tre fischietti in A e due in A2 («Guadagneranno un milione e 400 mila lire a gara in A e un milione e cento in A2 e poi protestano!», tuona Fausto Deganutti). La novità, però, riguarda l’interscambio tra i due tornei: a fine andata, tre arbitri di A scenderanno in A2 e tre saliranno in A.
Francesco Tonizzo
Quella di ieri, però, non sarà l’ultima puntata del tormentone. «Martedì è prevista una riunione del consiglio di Lega – annuncia il gm arancione – dove verranno discusse le ultime novità e si deciderà se recepirle. Al momento sappiamo almeno quali sono le regole, ma la volontà dei club di accettarle verrà eventualmente solo dopo il confronto martedì».
Altra novità emersa dal consiglio della Federbasket è il ripristino del numero minimo di italiani: in serie A dovranno essere almeno tre per squadra. Anche senza contare Gentile ed Esposito, la cui partenza definitiva da Udine è ormai certa dopo le dichiarazioni dell’ingegner Edi nella conferenza stampa di venerdì, con Busca, Mian, Li Vecchi e Zacchetti, la Snaidero può già sentirsi tranquilla alla voce giocatori indigeni. A proposito di italiani, c’è da registrare l’interessamento del Banco di Sardegna Sassari di Franco Ciani per Leo Busca: al roster dei sardi, ancora impelagati in serie B d’eccellenza, manca proprio un playmaker per essere completo e puntare alla promozione che sfugge a Sassari da due anni. Il posto del piccolo regista patavino in arancione potrebbe essere preso da un altro indigeno e, tra i nomi che circolano negli ultimi tempi, c’è addirittura quello di Gianmarco Pozzecco, la cui carriera ad alto livello ha preso il via, oltre dieci anni fa proprio a Udine, dove ha ancora amici e parecchi estimatori. «Costa tantissimo, un terzo più di Esposito (quindi un miliardo di vecchie lire, circa, ndr)», chiosa Sarti sull’argomento, anche se quello di Pozzecco sarebbe effettivamente un bel nome per la Snaidero, anche se pare che il playmaker di Varese abbia ricevuto un’offerta anche dal Cska Mosca.
Tornando al consiglio della Fip, infine, nonostante le proteste del settore arbitrale è stata confermata la doppia lista, con tre fischietti in A e due in A2 («Guadagneranno un milione e 400 mila lire a gara in A e un milione e cento in A2 e poi protestano!», tuona Fausto Deganutti). La novità, però, riguarda l’interscambio tra i due tornei: a fine andata, tre arbitri di A scenderanno in A2 e tre saliranno in A.
Francesco Tonizzo