SIENA — Se non si fosse messo di mezzo il Coni a movimentare l'ultimo sabato di luglio, la giornata di ieri sarebbe stata archiviata nella cartella «day off».
E invece in mattinata è giunta, finalmente e con un ritardo clamoroso, l'ufficialità sul numero di extracomunitari che le squadre di serie A potranno schierare nella prossima stagione. Il tetto, come preventivato, è stato fissato a quattro, a prescindere dai contratti già depositati, dalle opzioni e dagli ingaggi pluriennali siglati nella passata stagione.
Tanto per intenderci nel prossimo campionato di serie A potranno essere schierati contemporaneamente quattro extracomunitari.
E a questi le diciotto formazioni in lotta per lo scudetto dovranno affiancare almeno tre italiani. Problema che la Montepaschi non dovrà risolvere visto che nel proprio roster di italiani ne ha ben cinque.
Si chiude quindi una telenovela che non ha appassionato nessuno e che, al contrario ha messo in difficoltà la maggior parte degli staff dirigenziali delle società impossibilitati, fino all'ultimo, a svolgere il proprio lavoro nell'ambito del mercato. Fortunatamente è stata una conclusione non traumatica. La Montepaschi ha dovuto sì rivedere la propria strategia di mercato ma senza stravolgere l'idea di squadra che era intenzionata a costruire. L'obiettivo, centrato in modo inequivocabile, era quello di privilegiare la qualità piuttosto che la quantità. I nomi di Turkcan e Ford chiariscono esattamente il concetto.
Ma dietro a loro non c'è un gruppo di gregari. Stefanov e Chiacig rappresentano l'asse play pivot più forte d'europa. Zukauskas, alla fine, risulta una pedina indispensabile per tendere all'equilibrio perfetto all'interno squadra. Scarone è Scarone e se giocherà da Scarone la concorrenza con il compagno macedone sarà interessante. Poi ci sono Maggioli e Rossetti, che fanno rima con futuro e Nobile che potrà dare il suo contributo.
Ah, tra una settimana arriverà anche un'ala piccola. Tanto per non lasciare niente al caso.
Federico Cappelli
E invece in mattinata è giunta, finalmente e con un ritardo clamoroso, l'ufficialità sul numero di extracomunitari che le squadre di serie A potranno schierare nella prossima stagione. Il tetto, come preventivato, è stato fissato a quattro, a prescindere dai contratti già depositati, dalle opzioni e dagli ingaggi pluriennali siglati nella passata stagione.
Tanto per intenderci nel prossimo campionato di serie A potranno essere schierati contemporaneamente quattro extracomunitari.
E a questi le diciotto formazioni in lotta per lo scudetto dovranno affiancare almeno tre italiani. Problema che la Montepaschi non dovrà risolvere visto che nel proprio roster di italiani ne ha ben cinque.
Si chiude quindi una telenovela che non ha appassionato nessuno e che, al contrario ha messo in difficoltà la maggior parte degli staff dirigenziali delle società impossibilitati, fino all'ultimo, a svolgere il proprio lavoro nell'ambito del mercato. Fortunatamente è stata una conclusione non traumatica. La Montepaschi ha dovuto sì rivedere la propria strategia di mercato ma senza stravolgere l'idea di squadra che era intenzionata a costruire. L'obiettivo, centrato in modo inequivocabile, era quello di privilegiare la qualità piuttosto che la quantità. I nomi di Turkcan e Ford chiariscono esattamente il concetto.
Ma dietro a loro non c'è un gruppo di gregari. Stefanov e Chiacig rappresentano l'asse play pivot più forte d'europa. Zukauskas, alla fine, risulta una pedina indispensabile per tendere all'equilibrio perfetto all'interno squadra. Scarone è Scarone e se giocherà da Scarone la concorrenza con il compagno macedone sarà interessante. Poi ci sono Maggioli e Rossetti, che fanno rima con futuro e Nobile che potrà dare il suo contributo.
Ah, tra una settimana arriverà anche un'ala piccola. Tanto per non lasciare niente al caso.
Federico Cappelli