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Cosolini conta sugli abbonati

Il presidente e l’allenatore della Coop stanno progettando la nuova stagione

TRIESTE - Ci sono ancora tre cose che alla Pallacanestro Trieste piacerebbe pescare dall’urna del mercato, dopo Erdmann e Kelecevic: almeno tre buoni giocatori, tanti abbonati e uno sponsor. Per una stagione che costerà attorno ai 3 milioni e 200 mila euro, in questo momento, per il pacchetto rinforzi, la società biancorossa può permettersi di spendere ancora 2 milioni di euro. Dalla lotteria, il primo nome da catturare sarebbe quello di Carraretto, ex guardia di Verona. Poi, ci potrebbe essere un ballottaggio tra Hines (Cantù) ed Hamilton (Varese) per l’ ala piccola. La soluzione De Pol, invece, sembra difficile. Sulla guardia, potrebbe verificarsi un’ipotesi affascinante, a patto che la Coop sia interessata: il gm Ghiacci sta cercando un 2 italiano. A circa 60 km di distanza c’è un giocatore messo per ora nel congelatore dalla Snaidero: il suo nome è Esposito. Potrebbe rivelarsi un affare interessante se le due società riuscissero a mettersi d’accordo sul fronte ingaggio-contratto. Come potrebbe esserci un timido interessamento per Gentile, ma ci sono già Maric e Cavaliero. E un quarto lungo italiano comunitario. Infine, per completare la lista, alla Pall. Trieste piacerebbe trovare un main sponsor, anche non locale.
Roberto Cosolini, presidente della Coop, non si sbilancia sui nomi del mercato: a lui piacerebbe soprattutto pescare dall’urna qualche abbonato in più rispetto la scorsa stagione.
Allora Cosolini, che voto darebbe alla campagna acquisti?
Alto: siamo riusciti a far tornare Erdmann e la scelta Kelecevic è ottima, perché avevamo l’esigenza di dotare la squadra di qualcuno che avesse esperienza di coppe europee. Adesso abbiamo 4/5 del quintetto base: a questa data l’anno scorso ne avevamo due. Per questo e per i risultati ottenuti ci meriteremmo un record di abbonati, almeno un 10% in più dell’anno scorso. Le formule degli abbonamenti dovrebbero invogliare i nostri tifosi.
Ma la disponibilità economica vi può permettere il grande colpo?
L’anno scorso Mazique è stato un grande colpo, economicamente e sul parquet. Non ci possiamo però permettere un grande nome con condizioni contrattuali da grande nome.
Hamilton, Hines, De Pol. Tra questi, chi potrebbe firmare per Trieste?
Hamilton, viste le cifre, è fuori portata. Hines non lo so, ma il suo ruolo è ricoperto da Erdmann. De Pol farebbe contenti tutti, anche se ha un contratto oneroso e una situazione non risolta con la Fortitudo. Visti i tempi stretti, è quasi impossibile.
Però avete avuto dei contatti con De Pol, oppure no?
Mi avvalgo della facoltà di non rispondere.
L’obiettivo dichiarato sul campo da gioco è la salvezza. Lo è anche per la società?
L’aumento del capitale è arrivato a malapena al 60%. Spero arrivi al 100% entro il 31 dicembre, ad ogni modo abbiamo la garanzia di soggetti come Unicredito, Generali, Coop e Acegas. Continueremo a bussare ferocemente a tutte le porte, anche se siamo delusi dalla risposta degli imprenditori locali. Dobbiamo aumentare i ricavi certi che coprono i 2/3 del budget per la prossima stagione. Gli abbonamenti potrebbero darci una spinta, un main sponsor invece coprirebbe il resto delle spese.
Le fa più rabbia vedersi sfuggire un obiettivo di mercato o uno sponsor che si tira indietro?
Capisco di più il giocatore che è un giramondo, rispetto alle imprese che dovrebbero essere più grate al territorio e alla città. Inoltre, un loro apporto significherebbe un investimento.
C’è un grande sponsor, anche non triestino, pronto a darvi una mano?
Ci sono dei contatti, ma non abbiamo certezze. A Trieste la ricerca non è facile.
Spera di trovarlo in tempi brevi?
Prima dell’inizio del campionato.
Quali giocatori mancano per completare il roster?
Un quarto lungo, forse italiano, e tre giocatori che coprano i ruoli tra guardia e ala piccola. Stiamo cercando una guardia italiana che non sia un rincalzo e l’ultimo permesso di soggiorno vorremmo spenderlo per un numero tre.
Sulla questione degli extracomunitari, che ne pensa?
Il Coni ha problemi finanziari, ma non può lanciare segnali allo sport in questo modo. Le società professionistiche sono delle imprese e come tali stanno investendo: c’è chi ha già cinque stranieri e questo ha bloccato di nuovo tutto. Il rischio è che i giocatori italiani siano sopravalutati e si vada a cercare al loro posto comunitari o americani con passaporto europeo.
Cosolini, invece, rimarrà per tutta la prossima stagione o è sul mercato?
Non credo di essere sul mercato, perché nessuno mi vuole. E’ una passione impegnativa e resterò fino a quando la mia figura sarà ritenuta indispensabile dal consiglio d’amministrazione. Credo però che alla fine della prossima stagione passerò la mano.
Marzio Krizman
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