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Carmenati «indica» Clark

Fabriano alla ricerca dei sostituti di Monroe e Thompson

FABRIANO — Domani sarà il giorno dei calendari, ma anche dello start della campagna abbonamenti e magari di qualche altra news in arrivo dagli Stati Uniti, dove coach Carmenati sta conducendo in prima persona la campagna acquisti.
Non solo Clark. Proprio mentre la Lega diramerà il programma della stagione regolare che scatterà a fine settembre, la società fabrianese nella sede di via Di Vittorio metterà a punto le ultime manovre per le adesioni dei tifosi. Sarà del 5 per cento lo sconto per gli abbonati nei primi quindici giorni, con i prezzi rispetto alla stagione passata che rimarranno invariati particamente in tutti i settori. Intanto da Salt Lake City, Roberto Carmenati (il cui rientro in città è previsto per il fine settimana) sta dando corpo al suo progetto tecnico che darà ampio spazio ai giovani del «sommerso» americano. Uno di questi sarà quasi certamente Ira Clark, 27enne ala/pivot, impegnato con Carmenati negli Oklahoma Storm (Usbl), ma il tecnico ha già anticipato di avere serrati contatti con molti altri prospetti ritenuti interessanti. Al massimo (se le norme sugli extracomunitari emanate dalla Fip verranno confermate) non potranno essere più di quattro, mentre il numero minimo degli italiani – ugualmente in attesa del «vaglio» della Lega – potrebbe rimanere a tre entro i dieci a referto.
«I nostri dubbi». La tifoseria, intanto, si interroga su presente e futuro dopo l'addio a Chandler Thompson, ultima «icona» dello scorso ciclo vincente che ha lasciato Fabriano. «Va bene, il prezzo era altino — rileva il presidente del club 'Alta tensione', Davide Bergamo — ma avremmo potuto trattenerlo. Del resto il tetto minimo del milione e 750 mila euro di spesa bisogna pur raggiungerlo e il 'sacrificio' economico almeno per un elemento del calibro di Chandler, dopo la perdita di Monroe, ci stava». Ciclo finito quindi, e adesso? «Adesso abbiamo, comunque, fiducia in Carmenati e nelle sue grandi conoscenze del mercato americano. Sicuramente è l'uomo giusto, anche se il problema è il solito: quello della programmazione. Prendere giocatori emergenti e a basso costo va bene, ma perché sempre e solo con contratti annuali? Perché ogni stagione si deve ricominciare da zero e, come quest'anno, cambiare quasi tutto rispetto al torneo precedente?».
Nel frattempo l'unico club organizzato rimasto in città dopo lo scioglimento dei «Commandos» è vicino a una svolta. «Probabilmente dal prossimo anno saremo autogestiti e quindi 'sganciati' dalla società. Procederemo all'autofinanziamento e forse sarà il modo migliore per capire quanti amano veramente la squadra».
Alessandro Di Marco
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