Toltasi quasi completamente la scimmia dalla spalla (cataclismi esclusi, dovrebbero bastare due punti per garantirsi l'iscrizione al prossimo campionato di serie A), la Snaidero si prepara a fronteggiare l'ennesima striscia agonistica all'insegna della frenesia.
Così come nella settimana cortissima, culminata con i disastri del derby, tra sabato 30 marzo e domenica 7 aprile, infatti, gli arancione andranno in campo, sulla falsariga dell'Nba, ben quattro volte. Animati comunque da enormi motivazioni in quanto attesi, tra la vigilia di Pasqua, martedi e giovedi prossimi, ad incroci pericolosi con quinta (Siena), terza (Oregon) e quarta (Kinder) dell'attuale classifica. Un colpaccio "doc" (impresa che manca da troppo tempo, ma che era già riuscita con Montepaschi e Benetton all'andata, ad una Snaidero che ancora comprendeva e "sopportava" i gemelli casertani e che aveva innestato da poco Michael Smith), magari con Cantù al Carnera, nel match almeno sulla carta meno impossibile, potrebbe anche proporre scenari inattesi ad una squadra che sta cercando di trovare l'ennesima dimensione e che, a breve scadenza, ha comunque come unico obiettivo quello di trarsi quanto prima d'impaccio dalle zone poco nobili del plotone.
E se la rocambolesca impresa ai danni di Fabriano, propiziata dall' "one man show" di Woolridge, non ha certo fornito l'impressione di una Snaidero irresistibile, gli auspicabili, ulteriori progressi di Stern e Mills e la serenità derivante da esigenze di sopravvivenza meno impellenti, potrebbero fornire alla banda Frates l'additivo necessario per un punto esclamativo assente, almeno in campionato (a meno che non si voglia spacciare il successo casalingo su Roseto come un tappa storica della Pallalcesto Amatori Udine...), da tempo immemorabile.
E' auspicabile, inoltre, che l'ultimo fascio di gare riesca a scatenare il profondo orgoglio di qualche tesserato in scadenza di contratto (ad esempio Sartori, se avrà la possibilità di scendere in campo, o capitan Alibegovic) e di chi il suo accordo lo sta...onorando a seconda degli umori (Li Vecchi). Lasciare una traccia positiva nel finale di stagione, quando l'immagine si conserva nella sua freschezza, potrebbe garantire, anche a coloro che sono blindati nella comodità di robusti pluriennali, un futuro meno problematico.
Roberto Zanitti
Così come nella settimana cortissima, culminata con i disastri del derby, tra sabato 30 marzo e domenica 7 aprile, infatti, gli arancione andranno in campo, sulla falsariga dell'Nba, ben quattro volte. Animati comunque da enormi motivazioni in quanto attesi, tra la vigilia di Pasqua, martedi e giovedi prossimi, ad incroci pericolosi con quinta (Siena), terza (Oregon) e quarta (Kinder) dell'attuale classifica. Un colpaccio "doc" (impresa che manca da troppo tempo, ma che era già riuscita con Montepaschi e Benetton all'andata, ad una Snaidero che ancora comprendeva e "sopportava" i gemelli casertani e che aveva innestato da poco Michael Smith), magari con Cantù al Carnera, nel match almeno sulla carta meno impossibile, potrebbe anche proporre scenari inattesi ad una squadra che sta cercando di trovare l'ennesima dimensione e che, a breve scadenza, ha comunque come unico obiettivo quello di trarsi quanto prima d'impaccio dalle zone poco nobili del plotone.
E se la rocambolesca impresa ai danni di Fabriano, propiziata dall' "one man show" di Woolridge, non ha certo fornito l'impressione di una Snaidero irresistibile, gli auspicabili, ulteriori progressi di Stern e Mills e la serenità derivante da esigenze di sopravvivenza meno impellenti, potrebbero fornire alla banda Frates l'additivo necessario per un punto esclamativo assente, almeno in campionato (a meno che non si voglia spacciare il successo casalingo su Roseto come un tappa storica della Pallalcesto Amatori Udine...), da tempo immemorabile.
E' auspicabile, inoltre, che l'ultimo fascio di gare riesca a scatenare il profondo orgoglio di qualche tesserato in scadenza di contratto (ad esempio Sartori, se avrà la possibilità di scendere in campo, o capitan Alibegovic) e di chi il suo accordo lo sta...onorando a seconda degli umori (Li Vecchi). Lasciare una traccia positiva nel finale di stagione, quando l'immagine si conserva nella sua freschezza, potrebbe garantire, anche a coloro che sono blindati nella comodità di robusti pluriennali, un futuro meno problematico.
Roberto Zanitti
Fonte: Il Gazzettino