FABRIANO — Coach Roberto Carmenati, non sarà mica ora… di tornare a casa dagli Stati Uniti? «Dovrei rientrare questo fine settimana (probabilmente venerdì, ndr), comunque i contatti sono sempre intensi sul fronte mercato. In ogni caso, c'è anche un piccolo particolare…». Quale? «Beh, il sottoscritto ufficialmente non è ancora il tecnico del Fabriano basket. O meglio, esiste da tempo quello che qui in America chiamano «gentlemen agreement», ovvero un accordo tra gentiluomini, che moralmente vale come un contratto scritto. Per il nero su bianco, tuttavia, provvederemo al mio ritorno a Fabriano».
Per la squadra cosa bolle in pentola, oltre all'accordo quasi fatto con Clark? «L'idea di massima è un quintetto con un play italiano o comunitario e tutto il resto a stelle e strisce. Sto seguendo una giovane guardia realizzatrice e cercando un centro per consolidare il reparto lunghi. Mi auguro che si possa arrivare a qualcosa di concreto prima del mio rientro a Fabriano».
La legge sugli extracomunitari (se confermata) parla di un massimo di quattro elementi per l'intera stagione: arriverebbero subito tutti?
«Ci sto pensando, ma credo che si potrebbe partire già con quattro…»
Capitolo panchina: oltre a capitan Gattoni, potrebbe restare anche Ferroni? «Con Franco c'è un discorso aperto. Tecnicamente la società ha il mio assenso, ma tutto dipende dalla contrattazione finanziaria. Sapete bene che la dirigenza ha a disposizione un budget contenuto, per cui non è così semplice rientrarci».
Qualcuno dice che il «tuo» John Turner potrebbe ottenere il passaporto italiano: non è che per caso tornerà da queste parti?
«Non mi risulta che esista questa possibilità per John, anzi escluderei proprio che possa diventare italiano in breve tempo».
Sarà un compito «arduo» non far rimpiangere due «miti» per la platea come Monroe e Thompson...
«Il sottoscritto non è tipo da avventurarsi in proclami, ma vedrete che se andranno in porto le trattative con alcuni elementi seguiti in questa mia lunga permanenza negli Stati Uniti, il nuovo gruppo potrebbe avere caratteristiche tecniche e atletiche non indifferenti».
Oggi, intanto, Carmenati e la società conosceranno il primo «responso» stagionale: uscirà il calendario.
Alessandro Di Marco
Per la squadra cosa bolle in pentola, oltre all'accordo quasi fatto con Clark? «L'idea di massima è un quintetto con un play italiano o comunitario e tutto il resto a stelle e strisce. Sto seguendo una giovane guardia realizzatrice e cercando un centro per consolidare il reparto lunghi. Mi auguro che si possa arrivare a qualcosa di concreto prima del mio rientro a Fabriano».
La legge sugli extracomunitari (se confermata) parla di un massimo di quattro elementi per l'intera stagione: arriverebbero subito tutti?
«Ci sto pensando, ma credo che si potrebbe partire già con quattro…»
Capitolo panchina: oltre a capitan Gattoni, potrebbe restare anche Ferroni? «Con Franco c'è un discorso aperto. Tecnicamente la società ha il mio assenso, ma tutto dipende dalla contrattazione finanziaria. Sapete bene che la dirigenza ha a disposizione un budget contenuto, per cui non è così semplice rientrarci».
Qualcuno dice che il «tuo» John Turner potrebbe ottenere il passaporto italiano: non è che per caso tornerà da queste parti?
«Non mi risulta che esista questa possibilità per John, anzi escluderei proprio che possa diventare italiano in breve tempo».
Sarà un compito «arduo» non far rimpiangere due «miti» per la platea come Monroe e Thompson...
«Il sottoscritto non è tipo da avventurarsi in proclami, ma vedrete che se andranno in porto le trattative con alcuni elementi seguiti in questa mia lunga permanenza negli Stati Uniti, il nuovo gruppo potrebbe avere caratteristiche tecniche e atletiche non indifferenti».
Oggi, intanto, Carmenati e la società conosceranno il primo «responso» stagionale: uscirà il calendario.
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino