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Crespi crede in Beric

Il coach della Scavolini: "Le sue motivazioni saranno altissime e noi sfrutteremo questa situazione"

PESARO — Il comandante ha fatto ritorno alla base: ancora pochi giorni per allestire la truppa. Quali novità da coach Crespi?
«Le novità odierne sono relative ai regolamenti che troveranno conclusione definitiva con l'assemblea straordinaria di Lega. Per completare la squadra aspettiamo le ultime e, speriamo, definitive indicazioni sull'elegibilità dei giocatori. Sui nostri taccuini abbiamo diversi nomi a seconda delle possibilità, ma — precisa il tecnico lombardo — ho già detto che quei giocatori che sono a metà fra l'Nba e l'Europa non prendono decisioni fino al 1° agosto».
Perciò bisogna attendere ancora?
«Sì, ma d'altra parte la loro attesa e la nostra coincidono e quindi forse questa settimana non sarà ancora quella decisiva, piuttosto la prossima. Ci sono dei giocatori che non pensiamo disponibili che tra alcuni giorni potrebbero esserlo: aspettare vale la pena».
L'idea di Crespi su titolari e riserve è un po' particolare: ce la vuole illustrare?
«Avremo quattro lunghi titolari, ovvero quattro giocatori che portino qualità ognuno con caratteristiche leggermente differenti dagli altri e che sappiano sempre tenere alte l'intensità, l'iniziativa offensiva, la presenza a rimbalzo in modo tale che non ci siano titolari che si gestiscono o riposano in campo».
Crespi ha sempre scelto guardie possenti fisicamente: lo farà ancora?
«Io non distinguo troppo fra guardia e ala piccola. Dobbiamo cercare un giocatore che si combina bene con Beric. Sotto l'ombrellone si può poi discutere se Misha è una guardia, un'ala piccola o un play nel gioco a metà campo...».
A proposito del serbo: pare di capire che Crespi crede in un suo riscatto. Sbagliamo?
«Misha ha sempre fatto bene nella sua carriera, mentre l'anno scorso a Pesaro ha avuto un rendimento sotto le sue potenzialità. Adesso è compito di tutti far sì che lui abbia un rendimento all'altezza delle sue capacità, utilizzando quelli che sono i suoi punti di forza e nascondendo i suoi difetti, come si deve fare per ogni giocatore. Ma Beric è un serio professionista, ama profondamente la pallacanestro e ha grande orgoglio: perciò, dopo una stagione in cui sa di non aver rispettato le aspettative, le sue motivazioni saranno altissime e noi sfrutteremo questa situazione».
Prime impressioni sull'ambiente pesarese?
«Sento che si guarda alla nuova squadra con tante domande, ma anche con molta passione e voglia di trovare un gruppo in cui identificarsi. Perciò la squadra dovrà rispondere con altrettanta passione alla sua gente».
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