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Quasi fatta per Christoffersen a Pesaro

Si dà per imminente la firma del centro danese

PESARO - Dovremmo essere agli sgoccioli. In settimana sarà probabilmente ufficializzato almeno un altro colpo di mercato e il primo della lista dei papabili è il lungo di passaporto danese Chris Christoffersen. Si tratta di un centro di 2.13, nato il 13 agosto del ’79 a Tarsker, in Roenne. E’ un bianco dalla corporatura molto robusta. Più roccioso dell’ex pesarese Dan O’Sullivan, per intenderci. Ha frequentato l’High School negli States ed è reduce da una buona stagione con Oregon. Con il numero 25 su pancia e schiena ha segnato 8,2 punti di media e catturato 5,4 rimbalzi nell’ultima annata nel campionato Ncaa. Faccia simpatica da bravo ragazzo, è un giovane con tantissimi margini di miglioramento. I movimenti spalle a canestro sono da costruire. E’ un centro puro che giocherebbe da comunitario, nonostante sia cresciuto cestisticamente in America. Ha braccia molto lunghe, è un buon rimbalzista e i suoi blocchi sono impenetrabili. Nonostante la stazza, Chris Tasker Christoffersen - questo il suo nome completo - è un atleta abbastanza veloce, che sa correre in contropiede. Non sono tanti i danesi che sono approdati in Italia. L’auspicio è che - nel caso dovesse sbarcare a Pesaro - lasci un ricordo più nitido di Andersen, il lungo connazionale che fece una toccata e fuga nella Kinder.
L’eventuale (l’affare pare praticamente concluso) firma del quasi 23enne di Oregon, creerebbe una situazione strana nel roster Marco Crespi ha anticipato di non voler discriminare nessuno dei suoi lunghi, che potrebbero tutti partire in quintetto. Ma la presenza di McGhee (un numero quattro) e di Lacey (un cinque), fa pensare ad un utilizzo massiccio dell’ex Biella (oppure proprio del giovane Chris). A questo punto mancherebbe un’altra ala forte, un cambio di Aaron McGhee. L’impressione comunque è che Marco Crespi (che con Pilla ha in comune l’erre francese e non molto altro) tirerà le somme soltanto a squadra fatta, decidendo gerarchie e minutaggio dopo aver visto all’opera il suo quartetto al completo. L’ultimo lungo arriverà dopo il primo agosto, data campale negli States. Si saprà solo allora cosa i club Nba pensano dei vari giocatori: se intendono dargli un garantito o semplicemente un invito al camp. Meglio aspettare dunque, visto che potrebbero aprirsi spiragli inattesi. Altra casella da riempire nella rosa biancorossa è quella della guardia e il tabù potrebbe essere sfatato molto presto. Resta sospesa infine la questione-Traina.
Cam.Ca.
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