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Pittis commenta il calendario

Il capitano della Benetton: «Inizio soft, ma è assurdo farci giocare sotto Natale»

La prima con il terzo scudetto sul petto i tifosi della Benetton se la gusteranno il 22 settembre contro l'Avellino al Palaverde, dove la loro squadra giocherà tre volte nelle prime quattro gare del prossimo campionato (idem nelle ultime quattro di regular season). D'accordo che prima o poi bisogna incontrarle tutte, ma il responso del calendario di A (che pubblichiamo nella parte nazionale), stilato dal computer di Lega, diciamo la verità, è stato benevolo. Il primo big match (Casalecchio) è appena alla settima, il secondo alla nona (Siena), la Skipper sarà a Treviso il 15 dicembre. 9 su 17 le gare casalinghe dell'andata; dopo il brindisi dell'anno nuovo si resta a Villorba con Trieste e l'unica difficoltà sono le due trasferte sotto Natale, il 22 dicembre a Livorno ed il 29 a Cantù.
«Io mi chiedo come si fa ancora a giocare durante le festività - sbotta polemico il capitano, Ricky Pittis, in procinto di partire per il Kenia - Sembra quasi che lo facciano apposta. Questo è un calendario fatto con i piedi, è assurdo che il basket sia l'unico sport senza la pausa natalizia».
Comunque l'inizio è soft, dai... «Sì, ma bisognerà vedere come saranno i roster, perché ad esempio Milano sta mettendo su una squadretta niente male, e poi attendo di vedere come si risolve la faccenda del tetto dei 4 stranieri: mi ricordo che Cantù rischiò di non iscriversi nemmeno, poi arrivò quarta».
Ma a te questa storia del 4-3-3 piace o no? «Potrei essere d'accordo se fosse una regola comune per tutta l'Europa, se invece siamo solo noi, come in effetti è, nelle coppe diventiamo molto meno competitivi. Da un lato si permetterà ai giovani italiani di crescere, dall'altro però ci saranno più problemi in campo internazionale».
Forse potrebbero lasciare tre italiani ed il resto fra stranieri e comunitari, a scelta. «Esatto, come l'anno scorso: sarebbe la cosa migliore».
Per la prima volta dopo 15 anni avrai Messina non come nemico. «Sono molto contento che sia Ettore l'erede di D'Antoni: lo conosco, sia come coach che come persona, sono certissimo che anche a Treviso farà un grande lavoro, è un superprofessionista».
Basket-city sembra un po' in declino. «Così pare: vorrei vedere come saranno Virtus e Fortitudo alla fine del mercato, però effettivamente in passato spendevano più di quanto fosse possibile, ed allora visto che il ridimensionamento interessa tutti ora tocca a loro. Indubbiamente il nostro scudetto ha velocizzato questo processo».
Alla Benetton manca il sostituto di Bell. «La struttura base è rimasta, ora vedremo chi arriverà per Charlie: sono convinto che la società prenderà un 2-3 americano del suo livello, se non migliore. E chissà che la scoperta non diventi Stojic».
si. fo.
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