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Fabriano, c'è subito da lottare

Mercato: Gattoni non ha ancora firmato

FABRIANO — In sette giorni due trasferte lombarde a Cantù e Milano inframezzate dal turno casalingo con la Kinder. Più che una partenza in salita è un… Mont Vantoux da scalare tutto d'un fiato per il Fabriano basket, che non ha certo trovato il miglior alleato nel computer, che nel primo pomeriggio di ieri ha «sfornato» il nuovo calendario.
«Proprio tosto…». Dunque, tre sfide dure in una settimana, poi due turni interni con Trieste e Scavolini a completare un «quintetto» di grande impegno. Tra le date da «circolettare» in un girone d'andata con tante partite di cartello al PalaGuerrieri (il 27 ottobre arriva la Skipper) anche il 10 novembre e il 5 gennaio, giorni in cui rispettivamente torneranno in città da «nemici» gli idoli Monroe (Roseto) e Thompson (Udine). «Non ci è certo andata bene», commenta capitan Massimo Gattoni ancora in clima vacanze. «Di solito il progetto delle piccole è sempre quello di «rubacchiare» qualche punto all'inizio ad avversarie in fase di lavori in corso, come avevamo fatto benissimo noi lo scorso anno. Ma stavolta non sarà facile…».
Cuore di capitano. A dirla tutta il «Gatto» non ha ancora firmato, anzi attende segnali dalla società per ricoprie di nuovo il suo ruolo di anima dello spogliatoio. «In questi giorni in cui le nuove norme danno maggiore importanza agli italiani, ho detto no a più di un'offerta per rimanere a Fabriano. Spero di cuore che presto si possa saperne di più dalla dirigenza, anche perché ormai questa è la mia seconda città.
I problemi societari? Mi è molto dispiaciuta l'uscita di scena di Ninno, uomo che ama veramente il basket fabrianese e che insieme a Perulli era stato determinante per costruire l'ultimo ciclo vincente. Ora mi auguro solo che la società costruisca un progetto e una struttura importante, perché il basket a Fabriano è… tutto. Dico di più: io, come giocatore, sono anche pronto a comprare qualche azione della Spa per far capire alle stesse forze economiche del posto che la piazza merita ancora la grande pallacanestro».
Quanti Usa! Da oltreoceano, intanto, filtrano le prime indicazioni sui nomi dei giovani «carneadi» o giù di lì che sarebbero finiti sul taccuino di coach Roberto Carmenati, oltre al quasi fabrianese Ira Clark. Nei due mesi di campionato Usbl, Carmenati avrebbe «adocchiato» esterni dal grande futuro come Corey Hightower (guardia classe '79 di 203 centimetri, impegnato nella formazione del Pennsylvania) e Albert Mouring, realizzatore, anch'egli del 79, di 190 centimetri. Quanto ai centri nel mirino l'esplosivo Bryan Lucas, 24enne, di 203 centimetri, che ha ben figurato con i Kansas Cagers proprio nella finale perduta con gli Oklahoma Storm di Jabbar e Carmenati e soprattutto Corsley Edwards, un '79 di 206 centimetri, che ha stupito con gli Adirondack e non a caso è nell'orbita Nba tramite i Sacramento Kings.
Alessandro Di Marco
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