PESARO — E' di nuovo guerra tra Fip e Lega. Anzi, stavolta i club hanno deciso di ignorare del tutto le indicazioni che arrivano da Roma: ieri nella riunione tenutasi a Bologna le società di serie A hanno deciso che finché non ci sarà un accordo con la federazione saranno libere di rispettare o meno l'obbligo dei tre italiani a referto stabilito dall'ultimo consiglio federale. Questo significa che il 22 settembre, quando partirà il campionato, potremo trovare delle squadre che, pur rispettando il limite dei quattro extra-comunitari stabilito dal Coni (e da lì non si sfugge...), si presenteranno magari con sei comunitari in campo, o comunque con meno di tre italiani a referto. E non ci sarà verso di fermarle perchè i tribunali gli darebbero comunque ragione. Questa presa di posizione riporta sulla terra le quotazioni dei giocatori italiani, o in possesso di un passaporto tricolore, che in questi tre giorni parevano diventati l'oggetto del desiderio di tutti i club ancora messi male alla voce italiani. Nel frattempo, le società hanno chiesto che per i prossimi due anni si sappia per tempo come funzionano le cose. Ora se la Fip accetterà la decisione della Lega il mercato potrà finalmente decollare.
La Scavolini, comunque, non era appesa alla riunione di ieri, quanto alla fatidica scadenza del 1° agosto, una data spartiacque tra i giocatori che sceglieranno di varcare l'oceano e quelli che invece alla fine strapperanno un contratto nella Nba. Perchè è molto probabile che per il ruolo di guardia la Scavolini vada su un ex professionista che porti un pizzico di esperienza in una squadra mediamente molto giovane, se si esclude Beric, classe '73.
Il nome che rimbalza dagli States, in cima alla lista delle preferenze, è sempre quello di Derrick Dial, in bilico tra rifirmare per Toronto e accettare una proposta europea: 1,93, 27 anni, in Italia potrebbe veramente dire la sua. In realtà la sua l'ha già detta nel nostro continente: nella stagione 98/99 ha vestito per 21 partite la maglia del Peristeri, in Grecia, collezionando ottime statistiche (18,7 punti, 4,8 rimbalzi e 1,7 assist di media). Recentemente ha giocato la Summer League di Salt Lake City con la maglia dei Toronto coi quali spera di restare mentre la Scavolini spera invece di convincerlo a scegliere la casacca biancorossa. Chi l'ha visto giocare alla lega estiva della Rocky Mountain lo descrive come una specie di fenomeno.
In alternativa, c'è una pista che porta a Milton Palacio, l'americano-fantasma della Fortitudo alla vigilia dei playoff 2001: aveva firmato ma non era in possesso del transfert Nba e alla fine dovette rinunciare con solenne incazzatura di Seragnoli. Classe '78, 1.91, nazionale del Belize perchè i suoi sono caraibici, Palacio ha chiuso la stagione a Phoenix, ha disputato anche lui la Summer League di Salt Lake City coi Suns e spera di restare nel mondo dorato dei «pro». Ma non si sa mai cosa può accadere da giovedì in poi. La Scavolini è alla finestra, disposta anche ad aspettare oltre la data del raduno (previsto per l'8 agosto) per agganciare l'uomo giusto da sistemare tra Pecile e Beric.
Elisabetta Ferri
La Scavolini, comunque, non era appesa alla riunione di ieri, quanto alla fatidica scadenza del 1° agosto, una data spartiacque tra i giocatori che sceglieranno di varcare l'oceano e quelli che invece alla fine strapperanno un contratto nella Nba. Perchè è molto probabile che per il ruolo di guardia la Scavolini vada su un ex professionista che porti un pizzico di esperienza in una squadra mediamente molto giovane, se si esclude Beric, classe '73.
Il nome che rimbalza dagli States, in cima alla lista delle preferenze, è sempre quello di Derrick Dial, in bilico tra rifirmare per Toronto e accettare una proposta europea: 1,93, 27 anni, in Italia potrebbe veramente dire la sua. In realtà la sua l'ha già detta nel nostro continente: nella stagione 98/99 ha vestito per 21 partite la maglia del Peristeri, in Grecia, collezionando ottime statistiche (18,7 punti, 4,8 rimbalzi e 1,7 assist di media). Recentemente ha giocato la Summer League di Salt Lake City con la maglia dei Toronto coi quali spera di restare mentre la Scavolini spera invece di convincerlo a scegliere la casacca biancorossa. Chi l'ha visto giocare alla lega estiva della Rocky Mountain lo descrive come una specie di fenomeno.
In alternativa, c'è una pista che porta a Milton Palacio, l'americano-fantasma della Fortitudo alla vigilia dei playoff 2001: aveva firmato ma non era in possesso del transfert Nba e alla fine dovette rinunciare con solenne incazzatura di Seragnoli. Classe '78, 1.91, nazionale del Belize perchè i suoi sono caraibici, Palacio ha chiuso la stagione a Phoenix, ha disputato anche lui la Summer League di Salt Lake City coi Suns e spera di restare nel mondo dorato dei «pro». Ma non si sa mai cosa può accadere da giovedì in poi. La Scavolini è alla finestra, disposta anche ad aspettare oltre la data del raduno (previsto per l'8 agosto) per agganciare l'uomo giusto da sistemare tra Pecile e Beric.
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino