Piace, al presidente Maione, il cammino tracciato dal calendario di serie A per la sua Di Nola?
«Sarò il solito inguaribile ottimista, ma se veramente riusciremo ad essere se non bravi almeno bravini, e arriviamo preparati atleticamente alla data del 22 settembre, potremo assistere ad un buon inizio di campionato. Meglio ancora, se in almeno una delle trasferte in programma nella seconda e terza giornata a Milano e a Bologna con la Virtus, la fortuna ci darà una mano. Insomma, la partenza riservata alla mia squadra non mi dispiace affatto».
Questo, però, non attenua la sua delusione per il fatto di dover rinunciare ad uno degli americani che avevate contrattualizzato.
«Infatti. Sono ancora molto arrabbiato, per i provvedimenti assunti dal Coni. La Di Nola, non c'è dubbio, alla fine sarà la squadra più danneggiata. Ci eravamo mossi per tempo prendendo il meglio che il mercato offriva. Da tre giorni, invece, stiamo studiando come sopperire a questo improvviso cambio delle regole, a quale dei giocatori che avevamo bloccato saremo costretti a rinunciare. In ogni caso, qualsiasi sarà la decisione finale, per noi ci saranno dei grossi inconvenienti da fronteggiare».
Torniamo al calendario: alla seconda giornata c'è l'affascinante sfida con l'Olimpia Milano di Giorgio Corbelli...
«A Corbelli - continua il presidente Maione - non ho mai avuto il piacere di stringere la mano. Fra di noi, comunque, non c'è mai stata competizione. Una sola critica gli rivolgo: quella di non aver detto il vero quando da proprietario del Calcio Napoli ha dichiarato che non c'erano imprenditori locali interessati a rilevare la società. Questa è una bugia. Lo può testimoniare l'ingegner Ferlaino, che dopo aver ricevuto la mia offerta per acquisire il club, ha preferito poi accettare l'offerta dello stesso Corbelli. Altri contatti indiretti con lui, li ho avuti partecipando alle sue aste, visto che sono un collezionista di pastori del '700».
Chiuda con una speranza, avvocato Maione.
«Quella di poter vedere presto al nostro fianco le istituzioni. Finora, devo dire, sono state piuttosto assenti. Mi auguro che qualcuno ci dia una mano, che si ricordino presto anche della nostra esistenza».
Carlo Carione
«Sarò il solito inguaribile ottimista, ma se veramente riusciremo ad essere se non bravi almeno bravini, e arriviamo preparati atleticamente alla data del 22 settembre, potremo assistere ad un buon inizio di campionato. Meglio ancora, se in almeno una delle trasferte in programma nella seconda e terza giornata a Milano e a Bologna con la Virtus, la fortuna ci darà una mano. Insomma, la partenza riservata alla mia squadra non mi dispiace affatto».
Questo, però, non attenua la sua delusione per il fatto di dover rinunciare ad uno degli americani che avevate contrattualizzato.
«Infatti. Sono ancora molto arrabbiato, per i provvedimenti assunti dal Coni. La Di Nola, non c'è dubbio, alla fine sarà la squadra più danneggiata. Ci eravamo mossi per tempo prendendo il meglio che il mercato offriva. Da tre giorni, invece, stiamo studiando come sopperire a questo improvviso cambio delle regole, a quale dei giocatori che avevamo bloccato saremo costretti a rinunciare. In ogni caso, qualsiasi sarà la decisione finale, per noi ci saranno dei grossi inconvenienti da fronteggiare».
Torniamo al calendario: alla seconda giornata c'è l'affascinante sfida con l'Olimpia Milano di Giorgio Corbelli...
«A Corbelli - continua il presidente Maione - non ho mai avuto il piacere di stringere la mano. Fra di noi, comunque, non c'è mai stata competizione. Una sola critica gli rivolgo: quella di non aver detto il vero quando da proprietario del Calcio Napoli ha dichiarato che non c'erano imprenditori locali interessati a rilevare la società. Questa è una bugia. Lo può testimoniare l'ingegner Ferlaino, che dopo aver ricevuto la mia offerta per acquisire il club, ha preferito poi accettare l'offerta dello stesso Corbelli. Altri contatti indiretti con lui, li ho avuti partecipando alle sue aste, visto che sono un collezionista di pastori del '700».
Chiuda con una speranza, avvocato Maione.
«Quella di poter vedere presto al nostro fianco le istituzioni. Finora, devo dire, sono state piuttosto assenti. Mi auguro che qualcuno ci dia una mano, che si ricordino presto anche della nostra esistenza».
Carlo Carione