SIENA — Il tempo gioca a favore della Montepaschi. Del resto la squadra è fatta per nove decimi. Manca soltanto l'ultimo tassello il cui identikit è già stato diramato: un 3-2 (che è differente da un 2-3) comunitario. Già, ma questa descrizione non definisce un aspetto molto importante: la Mens+Sana ha lavorato per costruire una squadra in un'ottica di programmazione almeno biennale (tali sono gli ingaggi di sei dei nove giocatori attualmente sotto contratto, a cui va aggiunto Maggioli che ha un triennale) quindi c'è da capire se la ricerca dell'ultimo tassello del mosaico è diretta verso un giocatore da inserire in questa strategia (cioè a cui far firmare un contratto pluriennale) oppure se ha come obiettivo un elemento di talento, magari inferiore, ma in grado di fornire maggiori garanzie e maggiore esperienza.
«Abbiamo fatto trenta — spiega il gm biancoverde Ferdinando Minucci — perchè non fare trentuno. Il nostro obiettivo è quello di trovare un giocatore da inserire nel contesto di una squadra proiettata nel futuro. Il problema, però, è che il prezzo dei giovani comunitari, dopo la riduzione del numero di «extra», è lievitato a dismisura».
E' anche vero, però, che Siena sta facendo le cose in grande. Ma quanto influisce la possibilità di giocare ad alti livelli, in una squadra competitiva, sull'effettiva riduzione della richiesta di ingaggio di un giocatore?
«Il discorso è complesso. Perchè dipende dal tipo di giocatore in questione. Se si tratta di uno che è sulla breccia già da molti anni magari può decidere di ottimizzare, a livello economico, il proprio futuro anche se questo significa rimanere lontano dai palcoscenici più illuminati. Se invece si tratta di un giovane, beh, fare una scelta di qualità significa poter chiedere il doppio nella stagione successiva».
E allora qual è il problema? Semplice: i giovani talentuosi stanno già chiedendo il doppio. Altrimenti il nuovo «3» della Mens Sana sarebbe stato Giorgios Diamantopoulos...
Federico Cappelli
«Abbiamo fatto trenta — spiega il gm biancoverde Ferdinando Minucci — perchè non fare trentuno. Il nostro obiettivo è quello di trovare un giocatore da inserire nel contesto di una squadra proiettata nel futuro. Il problema, però, è che il prezzo dei giovani comunitari, dopo la riduzione del numero di «extra», è lievitato a dismisura».
E' anche vero, però, che Siena sta facendo le cose in grande. Ma quanto influisce la possibilità di giocare ad alti livelli, in una squadra competitiva, sull'effettiva riduzione della richiesta di ingaggio di un giocatore?
«Il discorso è complesso. Perchè dipende dal tipo di giocatore in questione. Se si tratta di uno che è sulla breccia già da molti anni magari può decidere di ottimizzare, a livello economico, il proprio futuro anche se questo significa rimanere lontano dai palcoscenici più illuminati. Se invece si tratta di un giovane, beh, fare una scelta di qualità significa poter chiedere il doppio nella stagione successiva».
E allora qual è il problema? Semplice: i giovani talentuosi stanno già chiedendo il doppio. Altrimenti il nuovo «3» della Mens Sana sarebbe stato Giorgios Diamantopoulos...
Federico Cappelli