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Boniciolli cerca l’anima dell’Aquila

«Il derby ha riaperto una ferita curata per mesi, siamo noi i responsabili»

Non si può certo dire che il derby abbia fatto passare «l’incazzatura» a Matteo Boniciolli, e solo parziale è il sorriso che torna sul volto del timoniere della Effe nel rivedere Basile e Kovacic nuovamente al lavoro. Il coach della Skipper, a mente fredda, è tornato sui fatti del derby, su quella sconfitta così insolita quest’anno e per ciò quasi disonorevole. Per amore o per forza, Boniciolli ci è tornato anche con Giorgio Seragnoli, che lo ha convocato lunedì. «E’ stato un colloquio doveroso – dice Matteo – e di cui ringrazio il presidente Seragnoli. In passato non c’è stato questo tipo di mediazione, almeno così mi pareva dal di fuori seguendo le vicende della società; in genere si prendevano decisioni con altri criteri; leggo in chiave molto positiva il fatto che dopo questa delusione enorme, il presidente abbia deciso di parlare con me». Boniciolli, che non si è ovviamente presentato all’allenamento di lunedì causa, diciamo, forza maggiore, chiede alla squadra di ripartire da zero, risalendo la china dopo uno sciagurato derby: «la prestazione offerta da noi nel derby ha indotto a tutti, proprietari e tifosi, una grandissima delusione, e di questa delusione io e la squadra siamo responsabili. Nessuno avrebbe contestato una sconfitta ottenuta con l’onore delle armi, dopo una battaglia; il nostro atteggiamento ha offeso tutti. Aldilà di attribuire alla gara con il Barcellona la qualifica di «decisiva», l’importante è recuperare, come prima cosa, l’atteggiamento che ci ha contraddistinti nell’arco dei precedenti sei mesi. Perdere un derby nel modo in cui abbiamo perso domenica a Casalecchio ha significato riaprire una ferita che avevamo curato con attenzione ed amore per sei mesi. Si è riaperta una piaga che avevamo cicatrizzato». Ritrovare la strada buona, insomma, partendo dal fatidico dove eravamo rimasti. Perché domani, comunque, derby a parte, la Fortitudo dovrà scrollarsi di dosso le tossine che un derby mai nato ha lasciato, inevitabilmente, nella mente dei giocatori per aggrapparsi a due punti che vogliono dire sperare e competere fino in fondo anche in Europa: «Dobbiamo ricominciare a comportarci normalmente. 40 minuti di nulla ci hanno fatto smarrire il cammino, e ripeto che questa è la cosa principale. La credibilità che ci siamo conquistati non è una carta di credito rilasciata gratis. Poi la partita di Barcellona l’avremmo dovuta vincere a prescindere dalla sconfitta con Pesaro; il risultato di domani passa per forza di cose attraverso l’atteggiamento. La logica dice che dobbiamo essere fiduciosi, anche se i problemi li abbiamo e sono sotto agli occhi di tutti. Ma va anche detto che nessuno si aspettava una resa così incondizionata nel derby. Le brutte sconfitte sono cose che accadono, per tutti, ma penso sia impossibile che un gruppo che ha lavorato per sanare una ferita ad un ambiente come questo per sei mesi dimentichi dopo un po’ quale sia l’obiettivo e si faccia scudo di situazioni fisiche comunque gravi».
Daniele Baiesi
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