SIENA — Se il mese di luglio è notoriamente destinato al mercato dei giocatori, in agosto le squadre prima si radunano poi iniziano a lavorare sul parquet. Ed anche quest'anno sarebbe successa la stessa cosa se non fosse intervenuta un'intempestiva, per quanto giusta, legge sugli extracomunitari che ha messo in crisi, ed in alcuni casi distrutto, le strategie di mercato di molte società italiane.
Sono poche, anzi pochissime, le squadre già complete o comunque alla ricerca di uno o al massimo due elementi per chiudere il roster. Per la verità, nel panorama italiano, le formazioni che hanno già raggiunto questo obiettivo sono soltanto due: la Benetton e la Montepaschi. Le altre, inziando da Basket City, sono alle prese con le cessioni (la Fortitudo deve sistemare Fucka e Meneghin e non è cosa facile) o sono alla ricerca di colpi importanti (la Virtus deve rimpiazzare Jaric e Ginobili e anche questa non è cosa facile).
Facilmente comprensibile, quindi, la calma con la quale la Montepaschi sta trattando l'ultimo tassello del proprio mosaico. Vista la situazione la Mens Sana si ritrova con la possibilità di poter aspettare, questo per ottimizzare il livello della propria ricerca che, comunque non è delle più facili. Già, perchè nel ruolo di ala piccola (non una guardia alta e neppure un quattro agile ma un vero 3) non c'è rimasto molto nel mercato dei comunitari ed i pochi giocatori ancora dosponibili hanno sfruttato la legge sugli «extra» per alzare le proprie pretese.
C'è però da dire che, a questo punto, la Montepaschi, con in mano un roster già competitivo, si pone nella trattativa da una posizione non esattamente di superiorità ma comunque di grande efficacia.
Alla fine, però, è il giocatore che deve decidere la propria destinazione ed in questo mercato i giocatori comunitari hanno un potere decisionale molto alto.
Federico Cappelli
Sono poche, anzi pochissime, le squadre già complete o comunque alla ricerca di uno o al massimo due elementi per chiudere il roster. Per la verità, nel panorama italiano, le formazioni che hanno già raggiunto questo obiettivo sono soltanto due: la Benetton e la Montepaschi. Le altre, inziando da Basket City, sono alle prese con le cessioni (la Fortitudo deve sistemare Fucka e Meneghin e non è cosa facile) o sono alla ricerca di colpi importanti (la Virtus deve rimpiazzare Jaric e Ginobili e anche questa non è cosa facile).
Facilmente comprensibile, quindi, la calma con la quale la Montepaschi sta trattando l'ultimo tassello del proprio mosaico. Vista la situazione la Mens Sana si ritrova con la possibilità di poter aspettare, questo per ottimizzare il livello della propria ricerca che, comunque non è delle più facili. Già, perchè nel ruolo di ala piccola (non una guardia alta e neppure un quattro agile ma un vero 3) non c'è rimasto molto nel mercato dei comunitari ed i pochi giocatori ancora dosponibili hanno sfruttato la legge sugli «extra» per alzare le proprie pretese.
C'è però da dire che, a questo punto, la Montepaschi, con in mano un roster già competitivo, si pone nella trattativa da una posizione non esattamente di superiorità ma comunque di grande efficacia.
Alla fine, però, è il giocatore che deve decidere la propria destinazione ed in questo mercato i giocatori comunitari hanno un potere decisionale molto alto.
Federico Cappelli