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Spogliatoio Scavolini

Blair: «Esaltato da Middleton»

PESARO — Aveva parlato di vendetta, Joseph Blair, e l'ha consumata a furia di balzi per il campo, in volo a conquistare 15 rimbalzi preziosi mentre mamma Judith, a bordocampo, si proponeva come nuovo capo degli ultras: «Sono strafelice per questa vittoria per 101 a 98 – dice il pivot con un largo sorriso e i riccioli ancora sgocciolanti – perché ci tiene vivi in questa bellissima manifestazione che è l'Eurolega. Dopo aver vinto a Bologna non potevamo sbagliare e adesso stasera quasi mi tocca fare il tifo per loro. Mettiamola così: farò il tifo contro il Barcellona…».
Prima di andarsene, Blair vuol fare i complimenti a un compagno: «Lasciatemi esaltare per quello che ha fatto Middleton: è tornato in campo nella ripresa e, a freddo, ha esploso quattro bombe consecutive. Se lui è vecchio, fatemi vedere i giovani».
C'è grande entusiasmo nel clan biancorosso, mentre Mike D'Antoni mastica amaro e spara una di quelle sentenze che raramente gli allenatori italiani, sempre molto compassati, usano per scuotere le loro squadre: «La nostra difesa stasera mi ha fatto veramente vomitare» attacca «Arsenio». Gira e rigira lo scout tra le mani e prosegue: «Con questa difesa qui non possiamo andare alle Final Four: siamo stati molli fin dal primo minuto e qualcuno stasera si deve domandare se ha messo cuore in questa partita. Queste qualità o le hai o non le hai, o ce la metti tutta o è come se non mettessi niente, sarà bene che ci riflettiamo su se vogliamo pensare di vincere qualcosa». Nei secondi finali però la Benetton ha fatto sudare freddo la squadra biancorossa con il fallo sistematico: «Sì, ma quando in lunetta vanno due come Booker ed Edney non c'è spazio per le sorprese, sai già che non sbaglieranno mai: quella roba lì è roba da campioni e loro lo sono».
Se D'Antoni è arrabbiato nero, Pillastrini è crollato sotto i colpi dell'influenza: le emozioni della gara gli hanno mandato su la febbre e in sala stampa si presenta il vice, Stefano Cioppi: «Non è stata certo la gara delle difese, ma a tratti non siamo stati male. La mossa di piazzare Blair su Pittis li ha messi in difficoltà e il nostro centro è stato bravo a chiudergli la visuale. Peccato, però, che alcuni dei suoi compagni non siano stati altrettanto attenti agli scarichi sull'arco dei 6,25. Purtroppo, anche se le idee sono buone a volte la coperta risulta corta lo stesso – spiega Cioppi – soprattutto se l'attacco avversario trova il lato debole della stessa».
Elisabetta Ferri
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