PESARO — In questo momento il pensiero dominante nella sua testa non è tanto il ritiro della squadra alle porte quanto la nascita della sua primogenita e il timore di non essere presente quando verrà al mondo. Anche i guerrieri hanno un cuore tenero e adesso Gigena è tutto preso dall'imminente nascita della bimba: «Mia figlia dovrebbe nascere attorno al 15 settembre e noi saremo impegnati nei tornei di precampionato. Ma sono pronto a volare a Livorno quando Marianna mi chiamerà...».
Orgoglioso di diventare papà ma anche di essere uno dei pochi ad aver resistito ai tanti cambiamenti avvenuti ques'estate, no?
«Avevo il contratto, era più facile per me — ammette — comunque sono contentissimo di vestire ancora la maglia della Scavolini, anzi spero di restare qui il più a lungo possibile».
Insieme a Gigena restano Pecile e Beric: sensazioni?
«Due giocatori con grandi motivazioni: Andrea perché è giovane e per la prima volta avrà grandi responsabilità, Misha perchè è un campione in cerca di riscatto. Sono forse uno dei pochi ad aver legato davvero con lui — dice —, una persona un po' particolare, solitario, riservato: credo che vedremo un Beric voglioso di cancellare le critiche che ha ricevuto».
Crespi ha giurato che Gigena giocherà solo ala piccola: che ne pensa?
«Questo allenatore mi diede fiducia quando la Virtus mi scaricò e gliene sarò sempre grato. E' il ruolo in cui mi utilizzava a Milano al mio primo anno in A1, poi Caja mi usò da quattro come arma tattica e la cosa funzionò. Io non ho problemi, basta che mi lascino la libertà di andare a rimbalzo d'attacco, è un fondamentale che mi dà molta carica e spesso mi permette di entrare in partita».
Una campagna acquisti che finora ha lasciato dubbiosa la tifoseria: cosa direbbe loro?
«Capisco i tifosi, non è un momento facile: erano abituati ai grandi nomi e poi si erano affezionati a certi giocatori. Ma dipenderà molto da noi, da come partiremo. Ci metteremo passione, grinta e amore per la maglia: se l'impatto sarà buono, arriverà subito l'allegria».
Elisabetta Ferri
Orgoglioso di diventare papà ma anche di essere uno dei pochi ad aver resistito ai tanti cambiamenti avvenuti ques'estate, no?
«Avevo il contratto, era più facile per me — ammette — comunque sono contentissimo di vestire ancora la maglia della Scavolini, anzi spero di restare qui il più a lungo possibile».
Insieme a Gigena restano Pecile e Beric: sensazioni?
«Due giocatori con grandi motivazioni: Andrea perché è giovane e per la prima volta avrà grandi responsabilità, Misha perchè è un campione in cerca di riscatto. Sono forse uno dei pochi ad aver legato davvero con lui — dice —, una persona un po' particolare, solitario, riservato: credo che vedremo un Beric voglioso di cancellare le critiche che ha ricevuto».
Crespi ha giurato che Gigena giocherà solo ala piccola: che ne pensa?
«Questo allenatore mi diede fiducia quando la Virtus mi scaricò e gliene sarò sempre grato. E' il ruolo in cui mi utilizzava a Milano al mio primo anno in A1, poi Caja mi usò da quattro come arma tattica e la cosa funzionò. Io non ho problemi, basta che mi lascino la libertà di andare a rimbalzo d'attacco, è un fondamentale che mi dà molta carica e spesso mi permette di entrare in partita».
Una campagna acquisti che finora ha lasciato dubbiosa la tifoseria: cosa direbbe loro?
«Capisco i tifosi, non è un momento facile: erano abituati ai grandi nomi e poi si erano affezionati a certi giocatori. Ma dipenderà molto da noi, da come partiremo. Ci metteremo passione, grinta e amore per la maglia: se l'impatto sarà buono, arriverà subito l'allegria».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino