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Napoli e i problemi palasport

A Fuorigrotta i lavori sono bloccati

Spia rossa ancora accesa sulla vicenda legata alla realizzazione della struttura mobile in viale Giochi del Mediterraneo. Com'era prevedibile, visto soprattutto il periodo di piena estate, nessun progresso si registra nell'area dove entro la fine dell'anno dovrà sorgere l'impianto destinato ad ospitare gli incontri casalinghi della neopromossa Di Nola.
Una decina di metri di pannelli sistemati nei paraggi della piscina Scandone e due piccole aree protette da reti di color arancione all'altezza dell'incrocio con via Barbagallo. Questi gli unici indizi attuali (quasi impalpabili peraltro) di un'opera che ancora aspetta il suo prepotente avviamento. «A metà luglio si potrà cominciare a lavorare sul serio» annunciò Giulia Parente dai teleschermi di Telelibera 63. Una scadenza, quella indicata a giugno dall'assessore ai Tempi del Comune di Napoli, fissata dopo aver rapidamente compreso che mai e poi mai si sarebbe potuto cominciare (come da programma) il primo giorno del mese.
Da allora, poi, è stato solo un ping-pong di mezzi annunci e precisazioni alimentate sull'asse Napoli-Modena. Città, quest'ultima, sede della Veronesi Impianti, la ditta che ad aprile si aggiudicò la gara d'appalto indetta dal Comune. Una gara (ricordiamo anche questo) indetta con quasi un anno di ritardo. Perché in realtà questa tormentatissima struttura al presidente della Di Nola Mario Maione fu promessa dalle istituzioni locali nello stesso periodo in cui l'avvocato decideva di scendere in campo rilevando una società (la Nuova Pallacanestro Napoli) che Biagio Lubrano aveva deciso di cedere dopo aver incassato la cocente delusione d'un campionato di A2 perso in finale. Un intervento, quello di Maione, che di fatto ha salvato la pallacanestro napoletana da una probabile scomparsa.
«Un impianto provvisorio in viale Giochi del Mediterraneo oggi e un Mario Argento restituito in piena efficienza alla città domani». Questo Maione chiese ai vertici di Regione e Comune di Napoli prima di tuffarsi con impegno e passione nell'avventura basket. Una richiesta accolta solo virtualmente visto che gli azzurri la loro brava promozione in serie A se la sono brillantemente costruita sul parquet del Palablù di Monteruscello. Lo stesso impianto che, dopo aver portato a termine le necessarie modifiche legate alla capienza, ospiterà più di metà del prossimo campionato. Ammesso che, parallelamente, a Fuorigrotta tutto proceda per il meglio, ovviamente. Perché da giorni sulla vicenda della struttura mobile è nuovamente calato un silenzio inquietante che investe anche la Di Nola, che più opportunamente farebbe bene a far sentire con forza la propria protesta. Ieri al termine della seduta del Consiglio Comunale l'assessore Parente ha precisato «che i dirigenti della Veronesi martedì saranno a Napoli per la firma del contratto». Un'eventualità che come minimo ritarderà d'un altro mese la consegna dell'impianto.
Carlo Carione
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