SIENA — Previsioni della palla a spicchi: terremoto (solo quattro extracomunitari), con epicentro a Siena. Proprio così: l'appetito è venuto mangiando, e il primo, storico brindisi, con la Saporta, dopo l'amaro della Coppa Italia, ha dato alla Montepaschi la stura a ulteriori e ambiziosi progetti.
E mentre Treviso e le due bolognesi si beano soprattutto per aver fatto da trampolino di lancio verso la Nba dei loro pupilli, il coach turco Ergin Ataman sembra già godere della sua fine politica levantina.
Già, perchè nello stanco e sonnocchioso mercato del basket italiano, pressochè privo di sussulti, solamente la Montepaschi Siena sembra già protesa con idee chiare e in senso concreto verso la prossima stagione, dove si propone, non più donchisciottescamente come lo scorso anno, come protagonista non solo nel campionato, ma anche nell'Eurolega.
Strategia semplice e rivoluzionaria quella adottata da Siena, con il gm Minucci che ha dato concretezza alle rischieste di un sempre più 'affamato' e ambizioso Ergin Ataman: conferma totale per l'asse play-pivot formato da Stefanov e Chiacig (con Scarone che torna sul parquet dopo un anno di stop per infortunio), e poi i tuoni che hanno provocato il terremoto su una landa per ora desolata di stelle del firmamento.
Vestiranno in biancoverde nientemeno che il turco Turckan e lo statunitense Ford, reduci entrambi da due stagioni strepitose nell'Eurolega: il primo con il CSKA Mosca, il secondo con i greci dell'Olympiakos. Turckan, tra l'altro, ha anche precedenti nella NBA, a New York con i Knicks, e a fine mese con la maglia della nazionale parteciperà ai Mondiali di Indianapolis, dove la Turchia potrebbe essere una sorprendente outsider, dopo la medaglia d'argento agli Europei. Non è poi per niente un caso che Turckan provenga da quella scuola dell'Efes Pilsen cui attinge a piene mani e con piena cognizione di causa il coach Ataman, emigrato in Italia con il ruolo ben impersonificato di profeta e oracolo.
Siena è andata proprio controcorrente, e mentre le altre società che nelle ultime stagioni hanno «tracciato il solco» del basket si sono concesse una pausa di riflessione e di ridimensionamento degli investimenti, la Montepaschi rilancia ancora più forte sul parquet una scommessa che non può che non essere vista di buon occhio, tanto più che arriva dalla città e dalla società che hanno lanciato la pallacanestro in Italia nel lontano 1907 .
«Quello lanciato da Siena è un segnale positivo per la città e per l'intero movimento — dice il pivot Roberto Chiacig, colonna portante della squadra senese e della Nazionale — ed io voglio dare ancora di più dello scorso anno, anche se la prossima stagione sarà lunga e ancora più difficile. Per ora ho vinto in carriera la Coppa Italia e la Saporta: mi mancano ancora lo scudetto, soprattutto, e poi l'Eurolega, e sarebbe davvero bello se potessi vincerli con la maglia della Mens Sana Siena, cui sono legato per altre due stagioni».
Siena, la Montepaschi e Ataman, dunque, lanciano la sfida, meglio ancora, la rinnovano in senso più forte, non solo all'Italia ma anche all'Europa.
«Noi stiamo andando avanti con un nostro progetto avviato già da anni — dice il gm Ferdinando Minucci — mentre gli altri devono ridisegnare un proprio cammino, dopo che i forti investimenti effettuati nel passato probabilmente non hanno ottenuto i risultati sperati».
Patrizio Forci
E mentre Treviso e le due bolognesi si beano soprattutto per aver fatto da trampolino di lancio verso la Nba dei loro pupilli, il coach turco Ergin Ataman sembra già godere della sua fine politica levantina.
Già, perchè nello stanco e sonnocchioso mercato del basket italiano, pressochè privo di sussulti, solamente la Montepaschi Siena sembra già protesa con idee chiare e in senso concreto verso la prossima stagione, dove si propone, non più donchisciottescamente come lo scorso anno, come protagonista non solo nel campionato, ma anche nell'Eurolega.
Strategia semplice e rivoluzionaria quella adottata da Siena, con il gm Minucci che ha dato concretezza alle rischieste di un sempre più 'affamato' e ambizioso Ergin Ataman: conferma totale per l'asse play-pivot formato da Stefanov e Chiacig (con Scarone che torna sul parquet dopo un anno di stop per infortunio), e poi i tuoni che hanno provocato il terremoto su una landa per ora desolata di stelle del firmamento.
Vestiranno in biancoverde nientemeno che il turco Turckan e lo statunitense Ford, reduci entrambi da due stagioni strepitose nell'Eurolega: il primo con il CSKA Mosca, il secondo con i greci dell'Olympiakos. Turckan, tra l'altro, ha anche precedenti nella NBA, a New York con i Knicks, e a fine mese con la maglia della nazionale parteciperà ai Mondiali di Indianapolis, dove la Turchia potrebbe essere una sorprendente outsider, dopo la medaglia d'argento agli Europei. Non è poi per niente un caso che Turckan provenga da quella scuola dell'Efes Pilsen cui attinge a piene mani e con piena cognizione di causa il coach Ataman, emigrato in Italia con il ruolo ben impersonificato di profeta e oracolo.
Siena è andata proprio controcorrente, e mentre le altre società che nelle ultime stagioni hanno «tracciato il solco» del basket si sono concesse una pausa di riflessione e di ridimensionamento degli investimenti, la Montepaschi rilancia ancora più forte sul parquet una scommessa che non può che non essere vista di buon occhio, tanto più che arriva dalla città e dalla società che hanno lanciato la pallacanestro in Italia nel lontano 1907 .
«Quello lanciato da Siena è un segnale positivo per la città e per l'intero movimento — dice il pivot Roberto Chiacig, colonna portante della squadra senese e della Nazionale — ed io voglio dare ancora di più dello scorso anno, anche se la prossima stagione sarà lunga e ancora più difficile. Per ora ho vinto in carriera la Coppa Italia e la Saporta: mi mancano ancora lo scudetto, soprattutto, e poi l'Eurolega, e sarebbe davvero bello se potessi vincerli con la maglia della Mens Sana Siena, cui sono legato per altre due stagioni».
Siena, la Montepaschi e Ataman, dunque, lanciano la sfida, meglio ancora, la rinnovano in senso più forte, non solo all'Italia ma anche all'Europa.
«Noi stiamo andando avanti con un nostro progetto avviato già da anni — dice il gm Ferdinando Minucci — mentre gli altri devono ridisegnare un proprio cammino, dopo che i forti investimenti effettuati nel passato probabilmente non hanno ottenuto i risultati sperati».
Patrizio Forci