PESARO — Scelta sorprendente quella della Scavolini: ora tocca a Marco Crespi spiegare ai tifosi che aspettavano il famigerato «pivot titolare» perché la società ha preso Corey Albano, un n.4 che ama tirare da fuori.
«Il mio desiderio era quello di avere quattro lunghi che portassero energia in ogni momento e grande rotazione. Ho voluto — spiega il coach — quattro giocatori con caratteristiche diverse: il nostro riferimento in post basso che sarà McGhee, un lungo di stazza ed è Christoffersen, un sensore di energia che identifico con Lacey e un lungo che ci porti pericolosità da fuori ed abbiamo preso Albano».
Una scelta, dunque, non un ripiego?
«Certo che è una scelta. Centri puri non ne esistono più nemmeno nella Nba, il Panathinaikos che ha vinto l'Eurolega giocava con pivot Darryl Middleton, usato da n.4 nell'A2 italiana. Quello che voglio dire è che alla fine contano gli equilibri di gioco e l'energia che si porta in squadra e loro ci daranno tutto questo. Formeremo la coppia giusta ogni domenica, chi parte in quintetto conta poco per me».
Un passaporto danese e uno italiano per chiudere il pacchetto lunghi. Questo vuol dire che avremo altri due esterni americani?
«Sì, al 99% firmeremo due americani, diversi sia per caratteristiche tecniche che di valore: uno sarà il titolare nel ruolo di guardia-ala , l'altro una guardia capace all'occorrenza di portare anche la palla. A me piace avere il maggior numero di giocatori universali. Faccio un esempio: chi era il play della Virtus del grande slam? Jaric? Rigaudeau? Abbio? La pallacanestro moderna si evolve verso questa direzione». Provare per credere.
e.f.
«Il mio desiderio era quello di avere quattro lunghi che portassero energia in ogni momento e grande rotazione. Ho voluto — spiega il coach — quattro giocatori con caratteristiche diverse: il nostro riferimento in post basso che sarà McGhee, un lungo di stazza ed è Christoffersen, un sensore di energia che identifico con Lacey e un lungo che ci porti pericolosità da fuori ed abbiamo preso Albano».
Una scelta, dunque, non un ripiego?
«Certo che è una scelta. Centri puri non ne esistono più nemmeno nella Nba, il Panathinaikos che ha vinto l'Eurolega giocava con pivot Darryl Middleton, usato da n.4 nell'A2 italiana. Quello che voglio dire è che alla fine contano gli equilibri di gioco e l'energia che si porta in squadra e loro ci daranno tutto questo. Formeremo la coppia giusta ogni domenica, chi parte in quintetto conta poco per me».
Un passaporto danese e uno italiano per chiudere il pacchetto lunghi. Questo vuol dire che avremo altri due esterni americani?
«Sì, al 99% firmeremo due americani, diversi sia per caratteristiche tecniche che di valore: uno sarà il titolare nel ruolo di guardia-ala , l'altro una guardia capace all'occorrenza di portare anche la palla. A me piace avere il maggior numero di giocatori universali. Faccio un esempio: chi era il play della Virtus del grande slam? Jaric? Rigaudeau? Abbio? La pallacanestro moderna si evolve verso questa direzione». Provare per credere.
e.f.
Fonte: Il Resto del Carlino