VARESE — Il pranzo di oggi resterà sullo stomaco di Gianmarco Pozzecco. È il giorno dell'addio a Varese, dopo otto anni indimenticabili. Il futuro si chiama Bologna, sponda Fortitudo, salvo sorprese. Dal galletto all'aquila, un passo avanti perchè oltre allo scudetto il club di Seragnoli punta all'Eurolega. Il colloquio con Gianfranco Castiglioni resterà un fatto privato, il Poz esternerà la sua riconoscenza al proprietario-presidente della Metis, che potrebbe chiedergli di restare dopo aver sentito l'umore della piazza. L'incontro dovrebbe comunque ufficializzare la conclusione dell'esperienza varesina del giocatore più amato e discusso dell'ultimo decennio.
Il divorzio dalla Metis avviene, ironia della sorte, quando la squadra si raduna: l'appuntamento è alle 18 al PalaIgnis, ma il Poz probabilmente sarà da un'altra parte. Ci saranno, invece, i nuovi acquisti: gli argentini Diego Osella e Federico Marin, l'americano Ryan McCormack, tutti e tre con passaporto italiano. Nomi e giocatori interessanti ma che non scaldano la piazza: per questo la firma di Boris Gorenc, guardia slovena dalla mentalità incredibile almeno quanto il rendimento, è particolarmente attesa in città. La trattativa è a buon punto, ieri un ulteriore contatto fra Beugnot e il giocatore sloveno ha rafforzato l'ipotesi che l'ex giocatore di Siena potrebbe finire alla Metis. Il valore aggiunto di Gorenc è che il prossimo anno, quando la Slovenia entrerà nella Comunità Europea, il suo passaporto non avrà bisogno di visti e dunque Varese avrà un posto in più per un extracomunitario. Agli ordini di Beugnot, quindi, ci saranno Vescovi e Conti, arrabbiati con la società per il mancato aumento di stipendio, i giovani Knezevic, Allegretti e Francesco Conti, i confermati Zanus Fortes e Di Giuliomaria, quest'ultimo ancora in convalescenza dopo l'intervento al ginocchio, e i tre volti nuovi. All'appello (oltre al siberiano Pavel Podkolzin che arriverà nei prossimi giorni) mancano un playmaker forte per cancellare il ricordo del Poz, un esterno che dovrebbe essere Gorenc e un altro giocatore. Ala o centro lo deciderà Beugnot. Sul mercato c'è anche Andrea Meneghin, che ha praticamente risolto il suo contratto miliardario con la Skipper in cambio di una robusta buonuscita: il sogno è l'America, ma in Italia ci sono Virtus Bologna, Siena, Milano e Varese sulle sue tracce, ovviamente con offerte diverse. Tony Bulgheroni, ex presidente dei Roosters, oggi cura gli interessi di Meneghin. «La Nba, anche al minimo di stipendio, è l'obiettivo, poi ci sono squadre in Europa e in Italia. È presto per decidere, ma sarà molto difficile rivederlo a Varese».
Intanto i tifosi, attraverso decine di e-mail, continuano a sfogare la loro rabbia. La contestazione è dietro l'angolo, ma un paio di acquisti «giusti» potrebbero sistemere tutto.
Roberto Pacchetti
Il divorzio dalla Metis avviene, ironia della sorte, quando la squadra si raduna: l'appuntamento è alle 18 al PalaIgnis, ma il Poz probabilmente sarà da un'altra parte. Ci saranno, invece, i nuovi acquisti: gli argentini Diego Osella e Federico Marin, l'americano Ryan McCormack, tutti e tre con passaporto italiano. Nomi e giocatori interessanti ma che non scaldano la piazza: per questo la firma di Boris Gorenc, guardia slovena dalla mentalità incredibile almeno quanto il rendimento, è particolarmente attesa in città. La trattativa è a buon punto, ieri un ulteriore contatto fra Beugnot e il giocatore sloveno ha rafforzato l'ipotesi che l'ex giocatore di Siena potrebbe finire alla Metis. Il valore aggiunto di Gorenc è che il prossimo anno, quando la Slovenia entrerà nella Comunità Europea, il suo passaporto non avrà bisogno di visti e dunque Varese avrà un posto in più per un extracomunitario. Agli ordini di Beugnot, quindi, ci saranno Vescovi e Conti, arrabbiati con la società per il mancato aumento di stipendio, i giovani Knezevic, Allegretti e Francesco Conti, i confermati Zanus Fortes e Di Giuliomaria, quest'ultimo ancora in convalescenza dopo l'intervento al ginocchio, e i tre volti nuovi. All'appello (oltre al siberiano Pavel Podkolzin che arriverà nei prossimi giorni) mancano un playmaker forte per cancellare il ricordo del Poz, un esterno che dovrebbe essere Gorenc e un altro giocatore. Ala o centro lo deciderà Beugnot. Sul mercato c'è anche Andrea Meneghin, che ha praticamente risolto il suo contratto miliardario con la Skipper in cambio di una robusta buonuscita: il sogno è l'America, ma in Italia ci sono Virtus Bologna, Siena, Milano e Varese sulle sue tracce, ovviamente con offerte diverse. Tony Bulgheroni, ex presidente dei Roosters, oggi cura gli interessi di Meneghin. «La Nba, anche al minimo di stipendio, è l'obiettivo, poi ci sono squadre in Europa e in Italia. È presto per decidere, ma sarà molto difficile rivederlo a Varese».
Intanto i tifosi, attraverso decine di e-mail, continuano a sfogare la loro rabbia. La contestazione è dietro l'angolo, ma un paio di acquisti «giusti» potrebbero sistemere tutto.
Roberto Pacchetti