SIENA — «Con questa squadra dobbiamo vincere». Si presenta così Mirsad Turkcan ai propri tifosi. Il giocatore turco è arrivato ieri pomeriggio a Siena. Ma sarà soltanto una visita lampo in quanto la sua nazionale lo aspetta per i campionati mondiali che si svolgeranno a Indianapolis, negli Stati Uniti, dal 29 agosto all'8 settembre.
Dopo Istanbul, Parigi e Mosca, l'Mvp dell'ultima Eurolegue sbarca in una piccola città della Toscana che negli ultimi tempi si è fatta conoscere in Europa per le sue imprese cestistiche.
«Certo non è una metropoli come le precedenti - scherza l'ala turca - ma questo a me proprio non interessa. Sono arrivato a Siena perchè qui avrò la possibilità di giocare ad altissimi livelli per una società che si sta imponendo anno dopo anno».
E non ci dimentichiamo di altri due fattori determinanti: i tifosi ed un certo Ergin Ataman.
«Quello dei supporters è un punto molto importante. L'Efes ne aveva pochi e a Parigi era la stessa cosa. A Mosca il numero era superiore ma certo quello non può essere definito un tifo caldo. Per non parlare, poi, della Nba dove non ho neppure avuto la possibilità di giocare. Di Siena, invece, mi hanno parlato molto bene ed io mi aspetto un grande pubblico. Per quanto riguarda Ataman vorrei smentire una volta per tutte le presunte polemiche tra me e il coach ai tempi dell'Efes che, invece, erano frutto di una montatura della stampa turca. C'era sì un problema tecnico ma derivava dalla contemporanea presenza di cinque lunghi (Okur, Drobniak, Besok, Turkcan e Vekiloglu, n.d.r.) e per questo il mio minutaggio era molto basso (23,7 in Suproleague, n.d.r.). Così decisi di cambiare area e scelsi Parigi. Poi, la scorsa estate, è arrivata l'offerta di Siena ma il fatto di non giocare l'Euroleague pesava molto, quindi ho scelto Mosca. Poi Ataman mi ha richiamato e questa volta non ho potuto dire di no».
A proposito di Euroleague. Turkcan è l'Mvp dell'ultima edizione...
«Una bella cosa da raccontare ai nipoti. Ma ciò che più conta è che la squadra sia la migliore. E con un roster come quello della Montepaschi dovremo esserlo a tutti i costi».
Federico Cappelli
Dopo Istanbul, Parigi e Mosca, l'Mvp dell'ultima Eurolegue sbarca in una piccola città della Toscana che negli ultimi tempi si è fatta conoscere in Europa per le sue imprese cestistiche.
«Certo non è una metropoli come le precedenti - scherza l'ala turca - ma questo a me proprio non interessa. Sono arrivato a Siena perchè qui avrò la possibilità di giocare ad altissimi livelli per una società che si sta imponendo anno dopo anno».
E non ci dimentichiamo di altri due fattori determinanti: i tifosi ed un certo Ergin Ataman.
«Quello dei supporters è un punto molto importante. L'Efes ne aveva pochi e a Parigi era la stessa cosa. A Mosca il numero era superiore ma certo quello non può essere definito un tifo caldo. Per non parlare, poi, della Nba dove non ho neppure avuto la possibilità di giocare. Di Siena, invece, mi hanno parlato molto bene ed io mi aspetto un grande pubblico. Per quanto riguarda Ataman vorrei smentire una volta per tutte le presunte polemiche tra me e il coach ai tempi dell'Efes che, invece, erano frutto di una montatura della stampa turca. C'era sì un problema tecnico ma derivava dalla contemporanea presenza di cinque lunghi (Okur, Drobniak, Besok, Turkcan e Vekiloglu, n.d.r.) e per questo il mio minutaggio era molto basso (23,7 in Suproleague, n.d.r.). Così decisi di cambiare area e scelsi Parigi. Poi, la scorsa estate, è arrivata l'offerta di Siena ma il fatto di non giocare l'Euroleague pesava molto, quindi ho scelto Mosca. Poi Ataman mi ha richiamato e questa volta non ho potuto dire di no».
A proposito di Euroleague. Turkcan è l'Mvp dell'ultima edizione...
«Una bella cosa da raccontare ai nipoti. Ma ciò che più conta è che la squadra sia la migliore. E con un roster come quello della Montepaschi dovremo esserlo a tutti i costi».
Federico Cappelli