PESARO – Con i ritmi imposti al mercato biancorosso da quel furetto di Marco Crespi e dalla “sala ovale" di Via Paterni (esageriamo, va!) – e per la verità anche dal calendario, visto che sta per partire la preparazione precampionato – a Pesaro chi va in vacanza è perduto. Al ritorno dalla montagna o dai mari del sud potrebbe accusare una sorta di effetto-spaesamento visto che le novità in casa Vuelle vengono sfornate a getto continuo. Per esempio doveva essere un week-end “interlocutorio" quello appena trascorso, e invece le novità (peraltro anticipate dal nostro giornale) sono piovute tipo acquazzone estivo. Una rivoluzione o giù di lì, quella messa in atto alla Scavolini: ricostruito ex novo, a tempo di record, tutto il reparto lunghi, e spendendo una sola carta “extracomunitaria". Un poker calato con decisione sul tavolo verde, poi si vedrà se... d’assi oppure giù a scalare. Mentre contemporaneamente si scartava una carta pesante corrispondente all’oneroso contratto di Brad Traina, il quale per non smentire la famosa battuta del Pilla su di lui («gioca bene solo quando è... collegato») ha provveduto a passare dalle cucine ai telefoni, firmando per la Deutsche Telekom di Bonn. Battute a parte, l’addio al “marine" dispiace solo per quello che avremmo voluto vedere da lui e non abbiamo visto. Ma dopo due stagioni di attese mortificate (salvo sporadici e inaffidabili risvegli), la bocciatura è sacrosanta e incontestabile. Inutile negare che il concretizzarsi della nuova situazione, che qualche giorno fa avevamo ipotizzato come una possibilità forse azzardata ma utile ad allungare quella “coperta" che ci sembrava corta, apre interessanti prospettive all’ultima fase del mercato biancorosso. Anche se Crespi si è affrettato a precisare che i piani non sono cambiati e la società conferma («Restano da prendere – dice Lucio Zanca – la guardia titolare e un play giovane che dia il cambio a Pecile»), è chiaro che 1) la sistemazione del reparto lunghi ricorrendo ai comunitari e 2) la cessione di Traina, rendono teoricamente possibile un’incredibile blindatura del reparto-dietro, con l’ingaggio non di uno ma di due supertitolari: una guardia tiratrice dal tiro mortifero ma in grado anche di giocare play e un’ala piccola (manco a dirlo) stile-Daye. E Beric? Sarebbe il jolly, il sesto uomo di lusso capace di subentrare in ognuno dei tre ruoli esterni. L’idea ci sembrava allettante, ma non è quella che hanno in via Paterni: «Primo, non dobbiamo dimenticare i problemi di bilancio dai quali siamo partiti – avverte Zanca – Il budget ridotto ci permette un play giovane, ma si spera comunque affidabile e crediamo di averlo già individuato» (l’ennesima novità è dunque imminente) «e, secondo, Beric sarà titolare: Crespi ha molta fiducia in lui ed è convinto che non ripeterà una stagione così deludente». Intanto anche i tifosi vogliono cominciare a vederci chiaro: ieri sera è tornato a riunirsi il direttivo dell’Inferno Biancorosso, per la prima volta dopo le infuocate sedute del famoso siluro a Pillastrini, mentre sul forum internet divampa la discussione sul “nuovo corso", frenata solamente dal fatto che il quadro non è ancora completo.
Giancarlo Iacchini
Giancarlo Iacchini