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Gli ultimi arrivi alla Scavolini

Chris e Corey, attenti a quei due

PESARO – Cos’è che lega Chris Christoffersen e Corey Albano, a parte il fatto di essere arrivati entrambi alla Scavolini e per di più lo stesso giorno, ovvero la prima domenica d’agosto? Entrambi bianchi, entrambi biondi, d’accordo, ma che altro? Dai nomi si direbbe che abbiano poco in comune. L’età è diversa: 23 anni tra qualche giorno il danese (il 13 agosto), appena uscito dall’università (Oregon); 27 anni appena compiuti l’italo-americano, con alle spalle già diverse stagioni da professionista in Portogallo, in Italia (Verona) e l’ultimo anno in Grecia, al “Pana" laureatosi poi campione d’Europa anche con il piccolo ma significativo contributo del neo-biancorosso. Eppure, potremmo sbagliarci ma forse i due nuovi lunghi della Scavolini hanno un paio di cose che li fanno assomigliare, e che riguardano il carattere: l’umiltà e la socievolezza fuori dal parquet; la grinta e l’orgoglio dentro il campo. In partita, altra nota comune, sono giocatori che si esaltano proprio contro gli avversari più forti. Prendiamo ad esempio Albano (pazienza per il cognome che ci ricorda la più melensa melodia all’italiana, nonché l’inevitabile ... Romina): se analizziamo a fondo la sua ultima stagione italiana, vediamo che i suoi maggiori exploit in punti e rimbalzi (nell’ordine) sono stati realizzati contro le grandi del campionato: 12+10 contro la Virtus, 13+8 e poi ancora 12+7 con la Fortitudo; 20+14 contro Roma; 13+15 contro Siena; 10+11 contro la stessa Scavolini. A Milano, che di grande aveva comunque la tradizione, hanno dovuto scortarlo i poliziotti, perché si era fermato a battibeccare vivacemente con gli ultrà delle scarpette rosse, dopo aver segnato 21 punti e preso 9 rimbalzi. Ma la sua ira non disdegna neanche le squadre meno grandi. Non parlategli ad esempio di Roseto: la vede come il fumo negli occhi. L’ultima volta rifilò agli abruzzesi 29 punti, 13 rimbalzi ed un clamoroso 45 di valutazione!
E passiamo all’interminabile (due metri e diciotto) danese-americano, anche lui capace di “gasarsi" sul parquet contro gli avversari prestigiosi: 14 punti e 15 rimbalzi contro Ucla e 12+11 contro Massachusetts, ma anche 18 punti e 4 rimbalzi con Greensboro, 13+6 con Louisville, 10+9 contro Arizona, 16+6 con Stanford. Tutti gli osservatori d’oltreoceano sono concordi nel sottolineare il grande miglioramento di questo ragazzo nell’ultimo anno. Chris è stato infatti capace di conquistare stabilmente lo starting-five, dal quale nessuno lo ha più smosso. Nonostante la smisurata statura, il ragazzo corre coast-to-coast con notevole agilità, seguendo il contropiede e spesso riuscendo a concluderlo anche se servito in velocità, a conferma della buona coordinazione dei movimenti. In virtù di queste qualità ha sfiorato più lui che altri affermati talenti universitari la chiamata della Nba, che però ha evidentemente ritenuto il 22enne (il quale oltretutto ha cominciato in ritardo a giocare a basket) ancora un po’ acerbo per il campionato professionistico. Ma in Europa potrebbe invece trovarsi già a suo agio, del resto sono qui le sue radici ed anche la nazionale danese lo reclama. Poi, naturalmente, sarà la legge incontrovertibile del campo ad emettere le sue sentenze, ma intanto non si può non definire interessanti e promettenti i due ultimi acquisti della Scavolini, un po’ “scommessa" e un po’ ragionevole speranza.
G.Iac.
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