VARESE — Un fuciliere, motivato al punto giusto, per la nuova Metis. Non è il colpo per parare la partenza di Pozzecco ma l'ingaggio di Boris Gorenc sarebbe sicuramente un ottimo punto di partenza. Lo sloveno sarà presto a Varese: lo dice il suo agente, Riccardo Sbezzi, che ieri ha chiuso formalmente l'accordo con Dodo Rusconi e Mario Oioli. «Siamo a buon punto, domani (oggi ndr) definiremo gli ultimi aspetti - dice Sbezzi -. Per l'ufficialità ci vorranno ancora un paio di giorni, perchè ci sono problemi burocratici da risolvere». La società conferma e in un comunicato parla di «incontro positivo fra le parti». Un anno di contratto a cifre importanti (nessuno le fa ma sarebbero oltre 300.000 dollari netti più i premi) con opzione sulla seconda stagione, perchè dal 2003 Gorenc otterrà lo status di comunitario anche per la Fip - tecnicamente diventerà un giocatore Bosman A - con l'ingresso della Slovenia nella Comunità Europea. L'ex tiratore di Siena avrà parecchie responsabilità in attacco ma, scorrendo le sue statistiche, offrirà anche un buon contributo in difesa. Per il centro titolare, invece, si fa complicata la pista Santiago: il giocatore portoricano piace anche a Roma e Roseto. La Metis può sfruttare un canale preferenziale, perchè Daniel e signora sono rimasti molto legati a Gianni Chiapparo, gm dello scudetto dei Roosters e allo stesso Oioli. Si vedrà.
Intanto la Oregon Cantù ufficializza la riconferma di Sam Hines e si prepara a firmare il centro titolare per la prossima stagione: sarà uno svedese che ha studiato in America, precisamente a Oklahoma State. Fredrik Jenzen, 24 anni, è alto 204 centimetri e nei piani dell'allenatore Stefano Sacripanti dovrebbe completare il quintetto brianzolo. «La trattativa con Jenzen è in discesa, ma non abbiamo ancora concluso - spiega il gm Bruno Arrigoni -. Il nostro è stato un mercato stressante, purtroppo ricco di manovre di disturbo, che ci hanno costretto a ritoccare verso l'alto alcuni ingaggi». Se non verrà Jenzen, l'unica vera alternativa è l'ex centro di Verona Andrea Camata, che però ha altre offerte e costa più dello svedesone. In panchina, per ora, ci sono gli italiani Fazzi, ingaggiato da Imola, Patrizio Riva, Damiao e Gay: manca dunque una guardia per completare il gruppo, e anche questo giocatore arriverà dall'estero. «Abbiamo una rosa di tre o quattro nomi, tutti comunitari con esperienze e caratteristiche tecniche diverse - conclude Arrigoni - sicuramente non sarà un italiano, sia per i costi sia per la difficoltà di trovare giocatori del nostro paese disposti a partire dalla panchina». Il raduno è fissato per domenica prossima al Pianella di Cucciago. Debutto il 26 agosto, giorno dell'amichevole contro la Bipop Reggio Emilia.
Roberto Pacchetti
Intanto la Oregon Cantù ufficializza la riconferma di Sam Hines e si prepara a firmare il centro titolare per la prossima stagione: sarà uno svedese che ha studiato in America, precisamente a Oklahoma State. Fredrik Jenzen, 24 anni, è alto 204 centimetri e nei piani dell'allenatore Stefano Sacripanti dovrebbe completare il quintetto brianzolo. «La trattativa con Jenzen è in discesa, ma non abbiamo ancora concluso - spiega il gm Bruno Arrigoni -. Il nostro è stato un mercato stressante, purtroppo ricco di manovre di disturbo, che ci hanno costretto a ritoccare verso l'alto alcuni ingaggi». Se non verrà Jenzen, l'unica vera alternativa è l'ex centro di Verona Andrea Camata, che però ha altre offerte e costa più dello svedesone. In panchina, per ora, ci sono gli italiani Fazzi, ingaggiato da Imola, Patrizio Riva, Damiao e Gay: manca dunque una guardia per completare il gruppo, e anche questo giocatore arriverà dall'estero. «Abbiamo una rosa di tre o quattro nomi, tutti comunitari con esperienze e caratteristiche tecniche diverse - conclude Arrigoni - sicuramente non sarà un italiano, sia per i costi sia per la difficoltà di trovare giocatori del nostro paese disposti a partire dalla panchina». Il raduno è fissato per domenica prossima al Pianella di Cucciago. Debutto il 26 agosto, giorno dell'amichevole contro la Bipop Reggio Emilia.
Roberto Pacchetti