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Benetton, è Langdon il nuovo Bell?

Il possibile nuovo straniero ha la fama di ottimo tiratore. Pasquali resta a Treviso

Finalmente qualche nome comincia a saltar fuori. E, come previsto, è di quelli buoni. La rosa dei papabili per l'erede di Charlie Bell comprende Trajan Langdon, 1.91, 26 anni, quest'anno ai Cavs, da cui fu scelto nel 1999 con un numero piuttosto basso, l'11. Langdon uscì da Duke: all'università entrò nel secondo quintetto All America e tuttora detiene il record di bombe tentate (802) e realizzate (342). Nella Nba debuttò il 2 novembre del '99 a New York segnando 2 punti, con un assist e un rimbalzo. Langdon tra i professionisti ha referenze piuttosto positive: quest'anno ha prodotto 4,8 punti in nemmeno 11 minuti di impiego, tirando con il 36,5 da tre (anche se da due ha un modesto 39,8) ed il 91,3 per cento dalla lunetta, con 1,3 assist. Interessante è conoscere i suoi massimi stagionali: 24 punti (il 12 aprile) ed altrettanti minuti, nonchè 6 assist (due volte). In carriera, il 21 novembre del 2000 rifilò a Detroit 31 punti, serata davvero magica in cui mise pure 6 bombe ed 11 canestri in totale. Ecco, invece, le sue cifre totali nei tre anni passati ai Cavaliers: 5,4 punti in 14,6 minuti, 39,6 da tre, 41,6 da due. Oltre a tutto ciò, Trajan Langdon terminò la scorsa stagione in terza posizione a Cleveland nella classifica di squadra nel tiro da tre con il 41,3 per cento (59/143, a conferma che si tratta di un ottimo tiratore), 91 nei liberi, 1,3 rimbalzi, 1,5 assist. «Sì, Langdon ci interessa - conferma Maurizio Gherardini - anche se arrivare a questo giocatore non è facile. Stiamo tentando di convincerlo e di battere la concorrenza». Ovvio che non ci sia solamente lui, sul taccuino del procuratore generale: la lista comprende altri tre americani liberi da contratto, e la scelta dovrebbe essere fatta entro pochissimi giorni, se non ore. In ogni caso a coach Ettore Messina serve un tipo con parecchi punti nelle mani, un terminale offensivo affidabile, una guardia tiratrice in grado di battere l'avversario anche nell'uno contro uno senza sfruttare sempre i blocchi dei compagni.
Pasquali resta. L'assistant coach resta alla Benetton: ieri ha detto no a Reggio Emilia, che gli aveva offerto un posto di titolare sulla panchina della Bibop. «Eravamo d'accordo su tutto meno che sulla durata del contratto - spiega lo jesolano - mi avevano offerto un 1+1 legato alla promozione in A/1, io, invece, avevo chiesto un biennale garantito, dal momento che la squadra non l'ho fatta io e che avrei avuto comunque bisogno di tempo per sviluppare un programma. Tutto sommato l'occasione era favorevole, sarei andato in una buona società, ma è anche vero che non ho l'acqua alla gola (Pasquali è legato alla Benetton ancora per due stagioni, ndr), sì da essere costretto ad accettare per forza. Voglio ringraziare comunque Buzzavo e Gherardini, mi hanno detto di fare ciò che volevo aggiungendo: «Se te ne vai, puoi tornare quando vuoi».
Silvano Focarelli
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