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Sacripanti, quest'estate vado a ripetizione

CANTU' — Tre giorni di mare prima di tornare in Brianza per Stefano Sacripanti, allenatore dell'anno e protagonista della grande stagione di Cantù. «Pino» fa finta di riposare sotto l'ombrellone ma i contatti con il general manager Bruno Arrigoni sono frequentissimi.
Il mercato della Oregon non è chiuso: manca l'ufficialità per lo svedese Fredrik Jonzen, e per la guardia, già individuata ma top secret, il giorno decisivo dovrebbe essere domani.
Sacripanti, l'ultima stagione è stata quella della sua consacrazione: molti le hanno consigliato di non perdere il treno e andare via.
«Sono sincero, non ci ho mai pensato sul serio, nonostante qualche chiamata interessante. Non ho avuto dubbi, perché mi sento totalmente coinvolto e protagonista in questo progetto».
Allora avrà firmato un contratto lungo.
«No, anzi. La trattativa è durata un secondo: il presidente Corrado ha detto una cifra e io ho firmato il contratto, annuale perché non voglio essere di peso alla società».
In che senso?
«Finché andrò bene resterò a Cantù, ma non certo perché lo dice un foglio di carta. Con i rapporti che ci sono non mi piacerebbe tenere in ostaggio la società se non fosse convinta del mio lavoro».
Contento della campagna acquisti?
«Delle conferme sicuramente, anche se mi spiace molto per Ryan Hoover e Todd Lindeman, che avremmo voluto con noi se le regole sugli extracomunitari non fossero cambiate. Le scelte sono state dolorose e difficili, e credo che il nostro ruolo nel prossimo campionato dipenda dai nuovi arrivi».
Già, chi sono i neocanturini?
«Jonzen, sempre che arrivi, è diverso da Lindeman. Può anche giocare ala forte, è più pericoloso in attacco ma certamente meno esperto. Fazzi è un cambio importante, più playmaker e meno tiratore di Hoover. Da lui pretenderemo cose diverse, ma non subito perché il suo recupero dopo i problemi al ginocchio è fondamentale per diventare il giocatore valido che ci ha convinto a puntare su di lui. La guardia, invece, sarà una scommessa. Non possiamo permetterci follie, ma il lavoro di scouting in questi anni credo ci consenta l'ingaggio di un giocatore utile alla squadra e che non costi troppo. In ogni caso il miglior acquisto è la riconferma del quartetto Usa formato da McCullough, Thornton, Hines e Stonerook, gente motivata e che ha manifestato la volontà di restare a Cantù, nonostante altre offerte più vantaggiose».
Domenica si ricomincia a sudare al Pianella.
«All'inizio saremo in pochi, anche se spero che fra oggi e domani vengano definiti gli ingaggi dei due giocatori che mancano all'appello, Jonzen e la guardia. Per gli americani, invece, ci sono un po' di problemi burocratici legati ai visti extracomunitari che si stanno risolvendo. Spero che si uniscano presto al gruppo, perché dovremo lavorare sodo. Ripetersi non sarà semplice».
Roberto Pacchetti
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