SIENA - Manca un solo giorno al raduno e l’ultimo nodo non è ancora sciolto. Domani i giocatori della Mens Sana, vecchi e nuovi, si ritroveranno al palasport di viale Sclavo per cominciare la preparazione in vista della lunga stagione che li attende in Italia e in Europa, ma dalle stanze della società non trapela il nome dell’ultimo tassello che manca al mosaico, l’ala in grado di giostrare anche da guardia, se occorre. Nomi ne sono stati fatti tanti, da Risacher (molto gradito a coach Ataman) ad Esteller, passando per Diamantopulos e Beechum. Una dopo l’altra, tutte queste candidature sono sfiorite, per incompatibilità tecnica con le idee dell’allenatore o per ragioni economiche.
Nelle prime ore di ieri mattina, negli ambienti dei “ben informati”, ci si chiedeva cosa impedisse a Montepaschi e Skipper di trovare un accordo per Sandro De Pol, costoso disoccupato a libro paga dell’Aquila felsinea. Certo, l’ex Trieste e Varese è più inclinato verso lo spot di ala grande che di esterno (men che mai di guardia!), ma già l’anno scorso c’era stato un interessamento da parte della dirigenza senese, quindi perché non riallacciare un vecchio discorso? La risposta potrebbe essere molteplice. La prima opzione è quella più ovvia: se vuoi un tre/due, è inutile pensare a un tre/quattro. La seconda è ancora più interessante, se è vero che il giemme Minucci, zitto zitto, avrebbe bussato alla porta di Dusan Vukcevic, yugoslavo del Real Madrid con passaporto greco, e dunque tesserabile come comunitario. Se il corteggiamento andrà a buon fine, sarebbe l’ennesimo colpo da maestro, soprattutto perché il giocatore, nei roster delle “Merengues” 2001/2002, è presentato come guardia. Dal momento che stiamo parlando di un atleta alto 2 metri e 02, non è difficile intuire che spostarsi in ala, per lui, dovrebbe essere una passeggiata di salute.
Chi lo ha visto all’opera, sia in Spagna che in Euroleague, è rimasto entusiasta della sua velocità, della capacità di penetrare e soprattutto della mira dalla linea dei 6 metri e 25: 30% in campionato, 48% in Europa. Da due punti le percentuali arrivano rispettivamente a 50% e 51%. Un nome da circoletto rosso sul taccuino, insomma, capace di reggere i ritmi ai più alti livelli. Nato e cresciuto a Sarajevo, ha mosso i primi passi nella Stella Rossa Belgrado fino a quando lo scoppio della Guerra non lo ha costretto a trasferirsi in Grecia, dove ha preso la cittadinanza. Dall’Apollon Patron è passato all’Olympiakos, dove ha ottenuto le maggiori soddisfazioni: nel 2001/02 è risultato il migliore tiratore da 3 punti della stagione (48,4%) ed è stato convocato per l’All Star Game. Lo stesso tipo di chiamata gli è arrivata l’anno scorso in Spagna, per la partita dei migliori della Liga Acb, segno che in pochi mesi ha lasciato il segno anche con la casacca del Real Madrid.
Sarà davvero lui l’ala (a questo punto da quintetto e non più da panchina) che manca allo scacchiere? Come al solito, non rimane che attendere notizie ufficiali. Una cosa è certa: quel posto non sarà occupato dall’iberico Roger Esteller, che sta tenendo sulle spine perfino la Virtus Bologna, che gli ha offerto 500 mila Euro, perché, dopo l’esperienza in Francia, vorrebbe tornare a casa e spera che l’Unicaja Malaga si dia una mossa e presenti una cifra il più possibile vicina a quella delle “Vu” nere. Comunque vada, dunque, al Palasclavo ci verrà, ma solo da avversario, o in campionato o in Eurolega.
Marco De Candia
Nelle prime ore di ieri mattina, negli ambienti dei “ben informati”, ci si chiedeva cosa impedisse a Montepaschi e Skipper di trovare un accordo per Sandro De Pol, costoso disoccupato a libro paga dell’Aquila felsinea. Certo, l’ex Trieste e Varese è più inclinato verso lo spot di ala grande che di esterno (men che mai di guardia!), ma già l’anno scorso c’era stato un interessamento da parte della dirigenza senese, quindi perché non riallacciare un vecchio discorso? La risposta potrebbe essere molteplice. La prima opzione è quella più ovvia: se vuoi un tre/due, è inutile pensare a un tre/quattro. La seconda è ancora più interessante, se è vero che il giemme Minucci, zitto zitto, avrebbe bussato alla porta di Dusan Vukcevic, yugoslavo del Real Madrid con passaporto greco, e dunque tesserabile come comunitario. Se il corteggiamento andrà a buon fine, sarebbe l’ennesimo colpo da maestro, soprattutto perché il giocatore, nei roster delle “Merengues” 2001/2002, è presentato come guardia. Dal momento che stiamo parlando di un atleta alto 2 metri e 02, non è difficile intuire che spostarsi in ala, per lui, dovrebbe essere una passeggiata di salute.
Chi lo ha visto all’opera, sia in Spagna che in Euroleague, è rimasto entusiasta della sua velocità, della capacità di penetrare e soprattutto della mira dalla linea dei 6 metri e 25: 30% in campionato, 48% in Europa. Da due punti le percentuali arrivano rispettivamente a 50% e 51%. Un nome da circoletto rosso sul taccuino, insomma, capace di reggere i ritmi ai più alti livelli. Nato e cresciuto a Sarajevo, ha mosso i primi passi nella Stella Rossa Belgrado fino a quando lo scoppio della Guerra non lo ha costretto a trasferirsi in Grecia, dove ha preso la cittadinanza. Dall’Apollon Patron è passato all’Olympiakos, dove ha ottenuto le maggiori soddisfazioni: nel 2001/02 è risultato il migliore tiratore da 3 punti della stagione (48,4%) ed è stato convocato per l’All Star Game. Lo stesso tipo di chiamata gli è arrivata l’anno scorso in Spagna, per la partita dei migliori della Liga Acb, segno che in pochi mesi ha lasciato il segno anche con la casacca del Real Madrid.
Sarà davvero lui l’ala (a questo punto da quintetto e non più da panchina) che manca allo scacchiere? Come al solito, non rimane che attendere notizie ufficiali. Una cosa è certa: quel posto non sarà occupato dall’iberico Roger Esteller, che sta tenendo sulle spine perfino la Virtus Bologna, che gli ha offerto 500 mila Euro, perché, dopo l’esperienza in Francia, vorrebbe tornare a casa e spera che l’Unicaja Malaga si dia una mossa e presenti una cifra il più possibile vicina a quella delle “Vu” nere. Comunque vada, dunque, al Palasclavo ci verrà, ma solo da avversario, o in campionato o in Eurolega.
Marco De Candia