La storia della Lauretana si era interrotta con lo splendido
aeroplanino di Andrea Niccolai (simbolo della salvezza), e con un
pizzico di rabbia per quei play-off allontanati da classifica avulsa e
sconfitte all'ultimo tiro. Ora, oggi, giorno del raduno, si riparte con
una squadra completamente rinnovata. Soprattutto nello spirito.
Giovane, motivata, fatta per la maggior parte di gente che vuole
dimostrare di valerla questa benedetta serie A. Quindi un po'
rischiosa, ma anche maledettamente intrigante - sono parole
dell'allenatore Alessandro Ramagli - perchè composta da elementi che
hanno una grandissima voglia di emergere. Non sarà una formazione da
gestire, ma da far crescere.
Già stamattina, alle 10, si presenteranno nella sede di corso
Risorgimento il capitano Matteo Soragna, Fabio Di Bella, Andrea
Michelori, Marco Carraretto e Federico Maiocco. Gli italiani, cioè,
mentre gli americani arriveranno con qualche giorno di ritardo: Brooks
Sales (è stato ufficializzato lunedì sera) e Jacob Jaacks perchè hanno
firmato da poco e sono ancora in attesa dei tempi burocratici per
ottenere il visto, proprio come Cookie Belcher. Alex Bougaieff, invece,
sta aspettando la chiamata della vita a casa sua: oggi, infatti, saprà
se giocherà i Mondiali di Indianapolis con la maglia del Canada. In
ritardo per inseguire la gloria, insomma. L'obiettivo stagionale sarà
la salvezza, la speranza quella di sbagliare le previsioni per difetto.
-Alessandro Ramagli, con che spirito inizia la sua seconda stagione da
allenatore della Lauretana?
Credo non si possa scindere il mio spirito da quello di squadra e
società. Ognuno deve investire su se stesso, io come tutti gli altri
che fanno parte del progetto.
-In campionato, per cosa lotterete?
Per restare in serie A. Finchè non avremo il nuovo palasport, non ci
sarà neppure la forza economica per pensare di inseguire altri
traguardi.
-Manca ancora il giocatore che dovrà regalare i punti alla Lauretana:
per il resto, come giudica il roster a sua disposizione?
Come un progetto all'interno del quale tutti devono dare più di quanto
hanno dato finora.
-Pisa conquisti la sua Livorno se dice una bugia: siete più forti
dell'anno scorso?
E' presto per rispondere a questa domanda. Di sicuro, siamo
profondamente diversi.
-Può suggerire, a chi non si è ancora abbonato, un motivo per farlo?
L'identikit di questa Lauretana rappresenta benissimo lo spirito che i
tifosi vogliono vedere in campo. Uno spirito caratterizzato da un
altissimo livello di motivazione, e da un profondo senso di
appartenenza.
-Jaacks, Sales, Di Bella, Michelori, Carraretto: perchè sono arrivati
proprio loro?
Sapevamo che i giocatori che c'erano avrebbero preso altre strade a
causa del loro costo, e per voltare pagina abbiamo scelto di
italianizzare il gruppo e di motivarlo. Loro sono le persone giuste per
farlo.
-Cosa le ricorda questa Lauretana?
La Fila di Marco Crespi, Antonio Granger e Corey Brewer, promossa
dall'A2 all'A1.
-Qual è l'aggettivo migliore per definire la sua squadra?
Mi piacerebbe che fosse identificata non da un aggettivo, bensì da un
sostantivo: solidità. Quella che probabilmente ci è mancata nella
scorsa stagione.
-Si può dire che siete poveri ma belli?
Poveri di sicuro... Battute a parte, oggi siamo poveri e non sto
parlando di soldi: ho la presunzione di pensare che il 4 maggio 2003,
quando finirà la stagione regolare, saremo meno poveri ma altrettanto
belli.
-A livello di mercato qual è il vostro rimpianto più grande?
Nessuno. Tutti i giocatori che abbiamo seguito siamo poi riusciti a
prenderli, con l'eccezione di Manuel Vanuzzo. Ma poi è arrivato
Michelori, e al cambio ci abbiamo guadagnato.
-Per completare l'organico arriverà Mister X: sarà americano?
A questa domanda non c'è risposta, per il momento. Di certo sarà uno
scorer, un uomo di discreta personalità, un giocatore importante.
-Non le pare l'identikit di Andrea Niccolai?
Certo che mi pare. Per arrivare di nuovo a lui il problema si chiama
portafoglio, non è un mistero. Andrea lo scorso anno è stato un
trascinatore. Ha le stigmate del campione, e rimarrà campione fino
all'ultima partita che giocherà. Però costa troppo...
-Quale sarà la prima cosa che dirà ai suoi giocatori, oggi?
Che ognuno di loro deve investire sul proprio talento, per poi
metterlo a disposizione di quello degli altri.
-Il 20 agosto giocherete la prima amichevole contro Yale University: a
quel punto, si vedrà già una squadra vera?
Dipenderà dalla data in cui avrò tutti i giocatori a disposizione. In
ogni caso, non vedo l'ora di salutare il nostro pubblico.
-L'esordio in trasferta a Napoli, poi in casa con Varese e a Treviso
nella tana della Benetton: tutto in una settimana. Che inizio di
campionato sarà?
Visto che non ci saranno più pause e partite attaccate una all'altra
come accadeva nella scorsa stagione, il calendario quest'anno non
porterà vantaggi o svantaggi a nessuna squadra. E' equo, e giocare con
quelle tre o con altre all'inizio non cambia nulla. Ma se proprio devo
dire qualcosa sull'esordio, Napoli mi sembra un posto in cui alla prima
giornata si può andare a vincere...
-Alla Final Eight di Coppa Italia parteciperanno le prime otto
classificate al termine del girone di andata: per voi, è un obiettivo?
No, comunque non è questo il momento giusto per parlarne.
-Il suo contratto con Biella scadrà alla fine del prossimo giugno: le è
già stata accennata la possibilità di un prolungamento?
Sì, se ne è parlato, ma in maniera molto informale. E questo, per il
mio ottimo rapporto con chi gestisce questa società, è più che
sufficiente.
-Dica qualcosa che faccia godere i tifosi.
Sappiate che tutti i giocatori che sono qui, hanno fortemente voluto
esserci.
ALESSANDRO ALCIATO
aeroplanino di Andrea Niccolai (simbolo della salvezza), e con un
pizzico di rabbia per quei play-off allontanati da classifica avulsa e
sconfitte all'ultimo tiro. Ora, oggi, giorno del raduno, si riparte con
una squadra completamente rinnovata. Soprattutto nello spirito.
Giovane, motivata, fatta per la maggior parte di gente che vuole
dimostrare di valerla questa benedetta serie A. Quindi un po'
rischiosa, ma anche maledettamente intrigante - sono parole
dell'allenatore Alessandro Ramagli - perchè composta da elementi che
hanno una grandissima voglia di emergere. Non sarà una formazione da
gestire, ma da far crescere.
Già stamattina, alle 10, si presenteranno nella sede di corso
Risorgimento il capitano Matteo Soragna, Fabio Di Bella, Andrea
Michelori, Marco Carraretto e Federico Maiocco. Gli italiani, cioè,
mentre gli americani arriveranno con qualche giorno di ritardo: Brooks
Sales (è stato ufficializzato lunedì sera) e Jacob Jaacks perchè hanno
firmato da poco e sono ancora in attesa dei tempi burocratici per
ottenere il visto, proprio come Cookie Belcher. Alex Bougaieff, invece,
sta aspettando la chiamata della vita a casa sua: oggi, infatti, saprà
se giocherà i Mondiali di Indianapolis con la maglia del Canada. In
ritardo per inseguire la gloria, insomma. L'obiettivo stagionale sarà
la salvezza, la speranza quella di sbagliare le previsioni per difetto.
-Alessandro Ramagli, con che spirito inizia la sua seconda stagione da
allenatore della Lauretana?
Credo non si possa scindere il mio spirito da quello di squadra e
società. Ognuno deve investire su se stesso, io come tutti gli altri
che fanno parte del progetto.
-In campionato, per cosa lotterete?
Per restare in serie A. Finchè non avremo il nuovo palasport, non ci
sarà neppure la forza economica per pensare di inseguire altri
traguardi.
-Manca ancora il giocatore che dovrà regalare i punti alla Lauretana:
per il resto, come giudica il roster a sua disposizione?
Come un progetto all'interno del quale tutti devono dare più di quanto
hanno dato finora.
-Pisa conquisti la sua Livorno se dice una bugia: siete più forti
dell'anno scorso?
E' presto per rispondere a questa domanda. Di sicuro, siamo
profondamente diversi.
-Può suggerire, a chi non si è ancora abbonato, un motivo per farlo?
L'identikit di questa Lauretana rappresenta benissimo lo spirito che i
tifosi vogliono vedere in campo. Uno spirito caratterizzato da un
altissimo livello di motivazione, e da un profondo senso di
appartenenza.
-Jaacks, Sales, Di Bella, Michelori, Carraretto: perchè sono arrivati
proprio loro?
Sapevamo che i giocatori che c'erano avrebbero preso altre strade a
causa del loro costo, e per voltare pagina abbiamo scelto di
italianizzare il gruppo e di motivarlo. Loro sono le persone giuste per
farlo.
-Cosa le ricorda questa Lauretana?
La Fila di Marco Crespi, Antonio Granger e Corey Brewer, promossa
dall'A2 all'A1.
-Qual è l'aggettivo migliore per definire la sua squadra?
Mi piacerebbe che fosse identificata non da un aggettivo, bensì da un
sostantivo: solidità. Quella che probabilmente ci è mancata nella
scorsa stagione.
-Si può dire che siete poveri ma belli?
Poveri di sicuro... Battute a parte, oggi siamo poveri e non sto
parlando di soldi: ho la presunzione di pensare che il 4 maggio 2003,
quando finirà la stagione regolare, saremo meno poveri ma altrettanto
belli.
-A livello di mercato qual è il vostro rimpianto più grande?
Nessuno. Tutti i giocatori che abbiamo seguito siamo poi riusciti a
prenderli, con l'eccezione di Manuel Vanuzzo. Ma poi è arrivato
Michelori, e al cambio ci abbiamo guadagnato.
-Per completare l'organico arriverà Mister X: sarà americano?
A questa domanda non c'è risposta, per il momento. Di certo sarà uno
scorer, un uomo di discreta personalità, un giocatore importante.
-Non le pare l'identikit di Andrea Niccolai?
Certo che mi pare. Per arrivare di nuovo a lui il problema si chiama
portafoglio, non è un mistero. Andrea lo scorso anno è stato un
trascinatore. Ha le stigmate del campione, e rimarrà campione fino
all'ultima partita che giocherà. Però costa troppo...
-Quale sarà la prima cosa che dirà ai suoi giocatori, oggi?
Che ognuno di loro deve investire sul proprio talento, per poi
metterlo a disposizione di quello degli altri.
-Il 20 agosto giocherete la prima amichevole contro Yale University: a
quel punto, si vedrà già una squadra vera?
Dipenderà dalla data in cui avrò tutti i giocatori a disposizione. In
ogni caso, non vedo l'ora di salutare il nostro pubblico.
-L'esordio in trasferta a Napoli, poi in casa con Varese e a Treviso
nella tana della Benetton: tutto in una settimana. Che inizio di
campionato sarà?
Visto che non ci saranno più pause e partite attaccate una all'altra
come accadeva nella scorsa stagione, il calendario quest'anno non
porterà vantaggi o svantaggi a nessuna squadra. E' equo, e giocare con
quelle tre o con altre all'inizio non cambia nulla. Ma se proprio devo
dire qualcosa sull'esordio, Napoli mi sembra un posto in cui alla prima
giornata si può andare a vincere...
-Alla Final Eight di Coppa Italia parteciperanno le prime otto
classificate al termine del girone di andata: per voi, è un obiettivo?
No, comunque non è questo il momento giusto per parlarne.
-Il suo contratto con Biella scadrà alla fine del prossimo giugno: le è
già stata accennata la possibilità di un prolungamento?
Sì, se ne è parlato, ma in maniera molto informale. E questo, per il
mio ottimo rapporto con chi gestisce questa società, è più che
sufficiente.
-Dica qualcosa che faccia godere i tifosi.
Sappiate che tutti i giocatori che sono qui, hanno fortemente voluto
esserci.
ALESSANDRO ALCIATO
