Nove certezze ed una incognita. Questa al momento, la situazione della Di Nola dopo gli ultimi annunci legati all'ingaggio del danese Michael Andersen e ai ritorni in azzurro di Lamarr Greer e Mike Penberthy. Nomi, gli ultimi due, che a rigor di logica indicherebbero l'ex messinese Sharif Fajardo come l'extracomunitario da sacrificare alle ultime regole restrittive recentemente imposte dal Coni in materia di stranieri.
«In effetti - conferma Andrea Fadini - se tutto funziona come ci aspettiamo, sia pur con grande rammarico dovremo fare a meno di Fajardo. Una rinuncia, quella al portoricano come a qualsiasi altro dei cinque extracomunitari che avevamo messo sotto contratto, che quasi certamente ci comporterà problemi di natura giuridico-legale assolutamente indipendenti dalla nostra volontà».
In realtà, per i motivi citati da Fadini ma non solo, la posizione di Sharif Fajardo resta attualmente congelata. Non a caso, infatti, nel comunicato ufficiale diramato mercoledì scorso dalla società, quello in cui si rendevano noti proprio gli arrivi di Andersen, Greer e Penberthy, nessun accenno esplicito veniva fatto su Fajardo o, più in generale, sul giocatore extracomunitario che nel rispetto dei nuovi regolamenti nel prossimo campionato non potrà vestire la maglia della Di Nola.
Il problema, quello che i vertici del club partenopeo per ora indicano solo come un semplice ritardo nei tempi di rientro, è che al raduno della squadra fissato per martedì prossimo, mancherà certamente Dontae' Jones. Di lui, infatti, non si hanno notizie di qualsiasi genere da quasi due settimane.
Ma quel che più impensierisce, è che neppure Glenn Scharzann, il manager dell'eclettico giocatore d'Indianapolis, possiede informazioni precise sulla sorte del suo assistito. Una situazione, quella di cui s'è reso protagonista Jones, che a questo punto potrebbe avere ogni tipo d'epilogo. Già perché Dontae', che più volte nel passato s'era segnalato negativamente per alcuni atteggiamenti poco responsabili, potrebbe essersi reso irreperibile tanto per godersi fino in fondo gli ultimi spiccioli di vacanza quanto per tentare di trovare un nuovo ingaggio negli Stati Uniti. Fatto sta che da diversi giorni Jones non si presenta al consolato italiano d'Indianapolis per ritirare il suo visto.
La Di Nola, dunque, attende adesso di poter risolvere nel migliore dei modi la questione. Se, come tutti si augurano, presto l'americano tornerà a farsi vivo, tutto si risolverà con una salutare lavata di capo. Al contrario, invece, nonostante fattori di tipo economico e utilitaristici, per Fajardo (che per partecipare ai mondiali d'Indianapolis non potrà mettersi a disposizione di Andrea Mazzon prima dell'ultima decade di settembre) la possibilità di maturare un'altra esperienza italiana con la maglia di Napoli potrebbe tornare ad essere una certezza assoluta.
Carlo Carione
«In effetti - conferma Andrea Fadini - se tutto funziona come ci aspettiamo, sia pur con grande rammarico dovremo fare a meno di Fajardo. Una rinuncia, quella al portoricano come a qualsiasi altro dei cinque extracomunitari che avevamo messo sotto contratto, che quasi certamente ci comporterà problemi di natura giuridico-legale assolutamente indipendenti dalla nostra volontà».
In realtà, per i motivi citati da Fadini ma non solo, la posizione di Sharif Fajardo resta attualmente congelata. Non a caso, infatti, nel comunicato ufficiale diramato mercoledì scorso dalla società, quello in cui si rendevano noti proprio gli arrivi di Andersen, Greer e Penberthy, nessun accenno esplicito veniva fatto su Fajardo o, più in generale, sul giocatore extracomunitario che nel rispetto dei nuovi regolamenti nel prossimo campionato non potrà vestire la maglia della Di Nola.
Il problema, quello che i vertici del club partenopeo per ora indicano solo come un semplice ritardo nei tempi di rientro, è che al raduno della squadra fissato per martedì prossimo, mancherà certamente Dontae' Jones. Di lui, infatti, non si hanno notizie di qualsiasi genere da quasi due settimane.
Ma quel che più impensierisce, è che neppure Glenn Scharzann, il manager dell'eclettico giocatore d'Indianapolis, possiede informazioni precise sulla sorte del suo assistito. Una situazione, quella di cui s'è reso protagonista Jones, che a questo punto potrebbe avere ogni tipo d'epilogo. Già perché Dontae', che più volte nel passato s'era segnalato negativamente per alcuni atteggiamenti poco responsabili, potrebbe essersi reso irreperibile tanto per godersi fino in fondo gli ultimi spiccioli di vacanza quanto per tentare di trovare un nuovo ingaggio negli Stati Uniti. Fatto sta che da diversi giorni Jones non si presenta al consolato italiano d'Indianapolis per ritirare il suo visto.
La Di Nola, dunque, attende adesso di poter risolvere nel migliore dei modi la questione. Se, come tutti si augurano, presto l'americano tornerà a farsi vivo, tutto si risolverà con una salutare lavata di capo. Al contrario, invece, nonostante fattori di tipo economico e utilitaristici, per Fajardo (che per partecipare ai mondiali d'Indianapolis non potrà mettersi a disposizione di Andrea Mazzon prima dell'ultima decade di settembre) la possibilità di maturare un'altra esperienza italiana con la maglia di Napoli potrebbe tornare ad essere una certezza assoluta.
Carlo Carione