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Con Skelin è grande Skipper

La Skipper è fatta. E anche bene. Dopo Pozzecco, Scepanovic e Delfino, è arrivato l'ultimo pezzo, da sistemare sotto canestro: è Mate Skelin, gigante croato di 28 anni e 211 centimetri, ultima stagione a Novo Mesto dopo esser passato da Cibona, Cska e, prima ancora, nella Nba, un mesetto a Indiana. Lo staff Fortitudo che ha operato sul mercato (Savic per le scelte tecniche, i consiglieri del presidente Veronesi e Minelli per gli aspetti contrattuali) l'hanno messo sotto contratto per una stagione con promessa di rinnovo, secondo una filosofia applicata a tutto l'organico biancoblù e che, grazie anche all'uscita di accordi pesanti come quelli di Fucka e Meneghin, ha permesso di dimezzare le spese rispetto alla passata stagione.
Con Skelin, altra scelta di Savic che il mercato delle sue parti lo conosce benissimo, si completa il disegno di una Fortitudo che ha già due pregi: oltre a costare molto meno rispetto al passato, è ben più futuribile di quelle precedenti. Due trentenni (Pozzecco e Kovacic), il resto è una fascia d'età media più vicina ai venti che al gradino di sopra. Nella quale far crescere due talenti come Cittadini e Mancinelli, sui quali l'Aquila punta parecchio in prospettiva, pur trattandosi di due prospetti molto diversi: 'Citta', dopo le esperienze a Livorno e Reggio Emilia, è un giocatore fatto anche se ancora non finito, Mancinelli è invece ancora tutto da scoprire.
Non c'è niente da scoprire invece in Mate Skelin, visto quest'anno al PalaDozza con il Novo Mesto del folletto Lakovic. Centro classico, non troppo dinamico nei movimenti e forse neppure bellissimo da vedere, è di quelli che si scoprono alla fine attraverso le statistiche: di peso, sulla partita, ce ne mette sempore abbastanza. Come la Fortitudo, del resto, ha già provato sulla sua pelle in Eurolega e non in un'occasione sola: nella gara di ritorno del girone eliminatorio col Novo Mesto e, ancora prima, col Cibona, tanto per citare un paio di esempi.
Esemplare è stata la costruzione di una Skipper che da scudetto dovrà dimostrare di esserlo sul campo, ma intanto ha già la stimmate per essere lì a giocarsela: equilibrata nei vari reparti, ha la giusta miscela di talento e gioventù per non rivedere il progetto fra un anno, ma al massimo per ritoccarlo. Matteo Boniciolli, che mercoledì 14 si rimetterà all'opera, forse avrà l'incognita maggiore in regìa, dove Pozzecco dovrà cercare di andare il meno possibile fuori dalle righe, ma non dovrà inventarsi soluzioni tampone perchè i ruoli sembrano tutti ben coperti.
Riassumendo: gli esterni saranno Pozzecco, Basile, Scepanovic, Delfino, Mancinelli e Fultz, il reparto lunghi comprenderà Kovacic, Skalin, Galanda e Cittadini. Accanto a Boniciolli resterà Roggiani, mentre Bebo Breveglieri, che ha lasciato il settore giovanile a Maurizio Ferro, prenderà il posto di assistente che nell'ultima stagione è stato di Stefano Comuzzo.
Squadra forte, a dispetto del ridimensionamento: questo il bilancio della prima campagna da dirigente di Zoran Savic, che mezza squadra l'ha fatta dall'ospedale dove è finito per un virus nell'ultima settimana. Se questo è il risultato, chissà cosa sarà in grado di combinare l'omone serbo quando riuscirà a lavorare in ufficio...
Angelo Costa
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