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Ataman, la Montepaschi può vincere ovunque

SIENA — Più che un raduno di una squadra di serie A, impegnata anche in Euroleague con grandi ambizioni, quello della Montepaschi è sembrato un ritrovo della nazionale. Nove giocatori presenti, considerati anche i due giovanissimi Berti e Lechthaller, inseriti nella rosa della prima squadra, di cui otto italiani ed un solo straniero (Mindaugas Zukauskas). E in un momento di così difficile transizione tra il vecchio basket senza frontiere e quello a matrice più nazionale, quello della Mens Sana è un vero e proprio record. All'appello mancavano «solamente» Stefanov, Ford, Turkcan, Vukcevic, i primi due in attesa del visto di ingresso (che dovrebbe arrivare lunedì o martedì), il terzo impegnato con la Turchia nella preparazione ai mondiali di Indianapolis.
La Montepaschi, a questo punto è completa. Tutti i reparti sono stati coperti con soluzioni estremamente performanti. E non solo a livello di quintetto.
E' il momento, quindi, degli obiettivi.
«Lo scorso anno avevo detto quali sarebbero stati i nostri target - spiega Ergin Ataman - e quest'anno vi aspettate che faccia la stessa cosa... ma non sarà così. Posso soltanto dire che abbiamo costruito una squadra in grado di competere con le più grandi d'Europa. Siamo finalmente giunti lì, in prima fila, adesso ce la dobbiamo giocare. Quando giunsi a Siena, il sogno era quello di creare una realtà a livello europeo, una squadra temuta e rispettata da tutti. Ci siamo riusciti con la programmazione. E' ovvio che per progredire i risultati saranno fondamentali ma ci vuole anche una contemporanea crescita mentale ed organizzativa».
Il miglioramento, netto, del telento individuale è già un gran bel punto di partenza.
«Quest'anno abbiamo una squadra più intensa, più giovane e qualitativamente migliore. Tre caratteristiche necessarie per poter programmare il futuro ed arrivare a centrare obiettivi di assoluto prestigio».
L'ultimo arrivato in casa biancoverde è Dusan Vukcevic...
«Cercavamo un esterno di grande impatto. Vukcevic è un giocatore fortissimo, grande difensore e con molti punti nelle mani. In più, cosa questa determinante, credo sia un elemento adatto alla nostra chimica di squadra».
Ma il vero asso nella manica del coach turco è proprio il suo connazionale Mirsad Turkcan. A proprosito: meglio la Turchia fuori e Turkcan subito a Siena o...
«Assolutamente no - incalza Ataman - "noi" vogliamo vincere i mondiali e Turkcan arriverà a Siena soltanto quando avrà esaurito il suo compito con la nazionale. Vi avevo promesso che avrei portato a Siena uno dei giocatori più forti del mio paese. Beh, se si escludono quelli che sono approdati nella Nba, posso affermare senza dubbio che Turkcan è il numero uno».
Federico Cappelli
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