SIENA - Ieri è squillata la prima sveglia della stagione 2002/2003 per la nuova Mens Sana, quella che riparte da un’eredità pesante e vuole migliorarsi. Fare meglio di una finale di Coppa Italia e di una Saporta vinta non sarà facile, ma non si può dire che manchino gli uomini per tentare l’impresa. Anche se l’avventura europea si chiama Euroleague nel girone di qualificazione più difficile. Una cosa da far tremare i polsi a tutti fatta eccezione per gli uomini di Ataman. Per forza: quando ti chiami Stefanov, Ford, Zukauskas, Turkcan, Chiacig, Vukcevic e Maggioli, di basket ai massimi livelli ne hai visto talmente tanto che è superfluo preoccuparsi.
Ieri mattina, come dicevamo, l’annata ha vissuto la sua prima fase. In un clima molto informale, il gruppo si è ritrovato sotto le volte del Palasclavo e ha preso i primi contatti con il coach Ataman, con il parquet, con i volti noti e quelli nuovi. Naturalmente c’erano degli assenti giustificati: Turkcan, intravisto in settimana, è nuovamente in Turchia per preparare con la sua Nazionale i mondiali di Indianapolis di fine mese, Vukcic ha appena avuto l’occasione di firmare il suo biennale, ma non ha certo fatto in tempo a preparare i bagagli e raggiungere la Toscana. Lo farà la prossima settimana, così come Stefanov e Ford, alle prese con qualche problema per il rilascio del visto di ingresso in Italia. Gli altri, però, hanno risposto “presente”. C’erano German Scarone, sereno e desideroso di farsi valere, il pivot azzuro Michele Maggioli, poi Marco Rossetti, Midaugas Zukauskas (unico extracomunitario della mattinata), il capitano Roberto Chiacig e Matteo Nobile, a caccia di rilancio. Insieme a loro, anche i giovani talenti Simone Berti e Luca Lechthaler.
Il lavoro vero e proprio comincerà lunedì, con due appuntamenti al giorno (preparazione atletica e sedute di tattica) in sede, poi la truppa si sposterà, dopo il Palio, a Bormio. L’atmosfera era rilassata e distesa, ma regnava in ciascuno dei campioni la convinzione che questa volta la Montepaschi sia davvero forte.
“Mi fa piacere che i giocatori credano in se stessi e nel gruppo - commenta il general manager della Mens Sana Ferdinando Minucci. - Ora la palla passa proprio a loro e allo staff tecnico per alimentare con i risultati l’entusiasmo che la squadra sta facendo nascere tra gli addetti ai lavori e tra i tifosi. Il nostro pubblico è stato grande, ha dato dimostrazione di consenso al lavoro svolto e questo non può che renderci soddisfatti. Speriamo di fare il record nella campagna abbonamenti, che, oltre ad essere un segnale di sensibilità nei nostri confronti, è anche una voce importantissima del bilancio. Abbiamo adottato delle formule interessanti e sono convinto che sarà ben accettato l’abbinamento delle due competizioni, campionato ed Eurolega, con 8 partite omaggio. Insomma, vogliamo che la gente si garantisca da subito un posto al palasport e che lo faccia in numero straordinario, per dare un segnale chiaro allo sponsor e alla società, che ha fatto uno sforzo importante”.
Uno sforzo inasprito dai continui mutamenti in tema di numero di extracomunitari tesserabili: dalle frontiere aperte si è passati alla formula 5+1 a quella definitiva di 4 a referto. “Questi cambi in corsa servono solo a confondere le idee - concorda il dirigente mensanino. - Devo dire che la nostra forza è stata quella di muoversi in anticipo, intuendo da subito quale sarebbe stato il risultato finale. Questo ci ha messi nelle migliori condizioni per allestire una squadra senza grossi traumi. Anche se, andando a vedere meglio, le separazioni da Gorenc e da Topic, anche se arrivate per motivi diversi, non sono state indolori. Le leggi sono queste e le scelte sono state obbligate. Dispiace arrivare a questo, a volte il nostro lavoro è difficile proprio per questo, ma è altrettanto vero che certe cose non dipendono da noi e possiamo solo adeguarci”.
Marco De Candia
Ieri mattina, come dicevamo, l’annata ha vissuto la sua prima fase. In un clima molto informale, il gruppo si è ritrovato sotto le volte del Palasclavo e ha preso i primi contatti con il coach Ataman, con il parquet, con i volti noti e quelli nuovi. Naturalmente c’erano degli assenti giustificati: Turkcan, intravisto in settimana, è nuovamente in Turchia per preparare con la sua Nazionale i mondiali di Indianapolis di fine mese, Vukcic ha appena avuto l’occasione di firmare il suo biennale, ma non ha certo fatto in tempo a preparare i bagagli e raggiungere la Toscana. Lo farà la prossima settimana, così come Stefanov e Ford, alle prese con qualche problema per il rilascio del visto di ingresso in Italia. Gli altri, però, hanno risposto “presente”. C’erano German Scarone, sereno e desideroso di farsi valere, il pivot azzuro Michele Maggioli, poi Marco Rossetti, Midaugas Zukauskas (unico extracomunitario della mattinata), il capitano Roberto Chiacig e Matteo Nobile, a caccia di rilancio. Insieme a loro, anche i giovani talenti Simone Berti e Luca Lechthaler.
Il lavoro vero e proprio comincerà lunedì, con due appuntamenti al giorno (preparazione atletica e sedute di tattica) in sede, poi la truppa si sposterà, dopo il Palio, a Bormio. L’atmosfera era rilassata e distesa, ma regnava in ciascuno dei campioni la convinzione che questa volta la Montepaschi sia davvero forte.
“Mi fa piacere che i giocatori credano in se stessi e nel gruppo - commenta il general manager della Mens Sana Ferdinando Minucci. - Ora la palla passa proprio a loro e allo staff tecnico per alimentare con i risultati l’entusiasmo che la squadra sta facendo nascere tra gli addetti ai lavori e tra i tifosi. Il nostro pubblico è stato grande, ha dato dimostrazione di consenso al lavoro svolto e questo non può che renderci soddisfatti. Speriamo di fare il record nella campagna abbonamenti, che, oltre ad essere un segnale di sensibilità nei nostri confronti, è anche una voce importantissima del bilancio. Abbiamo adottato delle formule interessanti e sono convinto che sarà ben accettato l’abbinamento delle due competizioni, campionato ed Eurolega, con 8 partite omaggio. Insomma, vogliamo che la gente si garantisca da subito un posto al palasport e che lo faccia in numero straordinario, per dare un segnale chiaro allo sponsor e alla società, che ha fatto uno sforzo importante”.
Uno sforzo inasprito dai continui mutamenti in tema di numero di extracomunitari tesserabili: dalle frontiere aperte si è passati alla formula 5+1 a quella definitiva di 4 a referto. “Questi cambi in corsa servono solo a confondere le idee - concorda il dirigente mensanino. - Devo dire che la nostra forza è stata quella di muoversi in anticipo, intuendo da subito quale sarebbe stato il risultato finale. Questo ci ha messi nelle migliori condizioni per allestire una squadra senza grossi traumi. Anche se, andando a vedere meglio, le separazioni da Gorenc e da Topic, anche se arrivate per motivi diversi, non sono state indolori. Le leggi sono queste e le scelte sono state obbligate. Dispiace arrivare a questo, a volte il nostro lavoro è difficile proprio per questo, ma è altrettanto vero che certe cose non dipendono da noi e possiamo solo adeguarci”.
Marco De Candia