SIENA - E’ difficile pensare che un giocatore della Nazionale italiana, reduce dalle Top 16 di Euroleague, possa accettare di cambiare maglia per partire dalla panchina, alle spalle di un altro azzurro. Invece è quanto è successo a Michele Maggioli, che commenta la sua scelta con evidente entusiasmo: “Sono venuto a Siena con il morale a mille - rivela - e con la consapevolezza di far parte di una grande squadra che ha un progetto importante. La società, per arrivare ai massimi livelli, aveva bisogno di un roster ampio, di 10 giocatori pronti a dare il proprio contributo ed è un onore che si sia pensato anche a me”.
In una recente chat su Telebasket si è visto che hai lasciato ottimi ricordi sia a Pesaro che, in un certo senso, ad Avellino. Un bel biglietto di presentazione...
“A Pesaro non può che esserci affetto nei miei confronti perché sono del posto e mi hanno visto giocare fin da piccolo. Ad Avellino, invece, sono rimasto per un solo anno, ma è stata una grande stagione sia per me, che sono andato in Nazionale, sia per la squadra, che era partita per salvarsi ed è invece salita in A1. Certe accuse di essere un traditore che i tifosi campani mi hanno rivolto in quella chat credo che siano il rovescio della medaglia dell’affetto che avevano per me. Laggiù ho comunque degli amici, che mi hanno chiamato per complimentarsi e per dirmi che hanno capito che ho fatto la giusta scelta”.
Adesso, però, dovrai conquistare anche il pubblico di Siena
“Ci tengo tantissimo. Mi piace il clima che c’è qui, anche se ci sono venuto poche volte da avversario. I tifosi sanno dare la carica giusta alla squadra e quindi mi auguro di riuscire a conquistarli in breve tempo”.
Con la Scavolini hai conquistato le Top 16 di Eurolega. Sei pronto a svelare la formula di come si fa anche alla Mens Sana ?
“C’è chi, come Alphonso Ford o Turkcan, potrà raccontare più cose di me. Non penso che questa Montepaschi partirà con il gap dell’inesperienza”.
Credi che tra te e Chiacig ci sarà rivalità?
“Sì, come è giusto che sia. E’ una cosa che stimola e che tra compagni di squadra ci deve essere. Per il resto, siamo un gruppo, un pugno chiuso che punta verso un unico obiettivo”.
M.D.
In una recente chat su Telebasket si è visto che hai lasciato ottimi ricordi sia a Pesaro che, in un certo senso, ad Avellino. Un bel biglietto di presentazione...
“A Pesaro non può che esserci affetto nei miei confronti perché sono del posto e mi hanno visto giocare fin da piccolo. Ad Avellino, invece, sono rimasto per un solo anno, ma è stata una grande stagione sia per me, che sono andato in Nazionale, sia per la squadra, che era partita per salvarsi ed è invece salita in A1. Certe accuse di essere un traditore che i tifosi campani mi hanno rivolto in quella chat credo che siano il rovescio della medaglia dell’affetto che avevano per me. Laggiù ho comunque degli amici, che mi hanno chiamato per complimentarsi e per dirmi che hanno capito che ho fatto la giusta scelta”.
Adesso, però, dovrai conquistare anche il pubblico di Siena
“Ci tengo tantissimo. Mi piace il clima che c’è qui, anche se ci sono venuto poche volte da avversario. I tifosi sanno dare la carica giusta alla squadra e quindi mi auguro di riuscire a conquistarli in breve tempo”.
Con la Scavolini hai conquistato le Top 16 di Eurolega. Sei pronto a svelare la formula di come si fa anche alla Mens Sana ?
“C’è chi, come Alphonso Ford o Turkcan, potrà raccontare più cose di me. Non penso che questa Montepaschi partirà con il gap dell’inesperienza”.
Credi che tra te e Chiacig ci sarà rivalità?
“Sì, come è giusto che sia. E’ una cosa che stimola e che tra compagni di squadra ci deve essere. Per il resto, siamo un gruppo, un pugno chiuso che punta verso un unico obiettivo”.
M.D.