SIENA — Inizia domani l'avventura biancoverde. Tutti al Campo scuola, tempo permettendo, per la prima corsa della stagione. Sarà un settimana scandita dalla preparazione atletica quella che precederà la partenza per Bormio (prevista presumibilmente per lunedì 19) dove la Montepaschi, ancora priva di Turkcan affronterà le prime partite amichevoli per iniziare a creare quella chimica di squadra tanto cara al coach Ataman. Ma Mirsad Turkcan non sarà l'unico assente. Il programma di recupero di German Scarone prosegue senza intoppi ma la presenza del play italo-argentino in mezzo ai compagni è prevista per i primi giorni di ottobre.
«Tutto procede a gonfie vele — assicura Scarone — fino a questo momento ho lavorato da solo aumentando i carichi di peso giorno dopo giorno. A settembre dovrei aggregarmi al resto del gruppo ma quello sarà un passaggio futuro. Per ora mi concentro sul presente come, del resto, ho fatto per tutta la riabilitazione».
Certo avere la possibilità di rientrare a giocare in una squadra che lotterà per tutti gli obiettivi è una bello stimolo in più.
«Non parlate a me di stimoli — puntualizza German —. Questo è mio terzo anno a Siena e ancora non ho avuto la possibilità di dimostrare il mio valore. Ho una voglia matta di giocare e la voglia sarebbe identica se dovessi giocare in una squadra di serie B. Non ho bisogno di stimoli, ho solo bisogno di giocare».
Da un giocatore che ha bisogno di calcare il parquet ad un altro che aveva bisogno, al contrario, di un po' di vacanza.
«Ormai non mi ricordavo più cosa volesse dire questa parola — confessa Roberto Chiacig —. Del resto negli ultimi due anni tra impegni di club e di nazionale non mi ero mai fermato. Adesso, dopo aver staccato la spina per un po', sono pronto a tornare in campo per vincere».
Federico Cappelli
«Tutto procede a gonfie vele — assicura Scarone — fino a questo momento ho lavorato da solo aumentando i carichi di peso giorno dopo giorno. A settembre dovrei aggregarmi al resto del gruppo ma quello sarà un passaggio futuro. Per ora mi concentro sul presente come, del resto, ho fatto per tutta la riabilitazione».
Certo avere la possibilità di rientrare a giocare in una squadra che lotterà per tutti gli obiettivi è una bello stimolo in più.
«Non parlate a me di stimoli — puntualizza German —. Questo è mio terzo anno a Siena e ancora non ho avuto la possibilità di dimostrare il mio valore. Ho una voglia matta di giocare e la voglia sarebbe identica se dovessi giocare in una squadra di serie B. Non ho bisogno di stimoli, ho solo bisogno di giocare».
Da un giocatore che ha bisogno di calcare il parquet ad un altro che aveva bisogno, al contrario, di un po' di vacanza.
«Ormai non mi ricordavo più cosa volesse dire questa parola — confessa Roberto Chiacig —. Del resto negli ultimi due anni tra impegni di club e di nazionale non mi ero mai fermato. Adesso, dopo aver staccato la spina per un po', sono pronto a tornare in campo per vincere».
Federico Cappelli
