News

Snaidero, fuori l’orgoglio

Secondo capitan Alibegovic dev’essere lo spirito della prossima stagione

Alla Snaidero non manca solo il play, ma anche il capitano. Teo Alibegovic, sempre presente nel nuovo corso arancione al pari di Davide Cantarello, marca visita. Dalla prossima settimana dovrebbe tornare a fare da chioccia a una squadra tornata all’antico.
Teo, capitano a Udine per il quarto anno di fila.
«Mai prima avevo giocato quattro stagioni nella stessa squadra. Solo a Sarajevo sono stato quattro anni, ma uno ero sospeso dalla federazione jugoslava. È una grande soddisfazione che il presidente Snaidero apprezzi quel che abbiamo cominciato a fare assieme e che mi abbia confermato. Vuole dire che non è dispiaciuto delle mie prestazioni. Sarò ancora capitano, come sempre cercherò di dare tutto».
La conferma, però, è andata per le lunghe.
«La situazione in Europa è spiacevole per tutti, la tendenza economica è cambiata molto. La Snaidero non ha problemi di soldi, ma ha fatto un ragionamento aziendale da cui non ha inteso deflettere. Ho fatto i conti e ho accettato non solo per un fatto tecnico, ma anche per aiutare il progetto e la famiglia Snaidero a fare crescere la squadra. Ho 35 anni, poi: in Italia non si fanno più contratti pluriennali e la mia famiglia sta in Friuli».
Annata tribolata l’ultima.
«Abbiamo giocato con buon equilibrio quando c’è stata coesione in spogliatoio. Alla fine a Verona, dove vincendo potevamo arrivare ottavi, non ne avevamo più. Ho avuto tanti stop per affrettare i recuperi. Quest’anno si parte con una preparazione diversa».
Sepulcri è una garanzia.
«È il meglio che ci sia in Italia, siamo stati fortunati che sia tornato a Udine. È un grande preparatore, conosce la piazza e gli equilibri in squadra. Coach Frates ha anticipato l’inizio del precampionato, ma dobbiamo carburare per gradi. Non c’è fretta, non rischiamo di partire poco in forma come l’anno scorso».
La squadra come ti pare?
«Manca il play, ma non ho dubbi che Frates e Sarti sapranno scegliere l’uomo giusto. Mi spiace che, dopo Sartori, parte pure Busca. Nel prossimo campionato dovremo giocare assieme, in armonia tra i giocatori».
Thompson, il nuovo?
«Lo conosco dall’università. Giocava con Ball State, io con Oregon. È un giocatore di grande sostanza, ottimo tiratore da tre, straordinario a correre in contropiede, prende pure rimbalzi. Lui può giocare anche dentro e io fuori: Frates ha azzeccato a metterci insieme».
Obiettivo in campionato?
«Non correre rischi fino all’ultimo per restare in A. Con Stern, io, Thompson, Mian e il play da prendere, più Li Vecchi e Cantarello cambi, se avremo orgoglio ce la possiamo fare. Che il pubblico si stia vicino fin dall’inizio, come sempre, anche perché sono da lanciare Vujacic, che ha capacità ma a cui serve maturità, e Zacchetti, che mi ricorda me ragazzo a Sarajevo e che aiuterò».
In Uleb cup?
«Tranne Lugano, che conosciamo già, non ci sono avversarie facili. Ural Great su tutte, ma vi raccomando anche Telekom Bonn e Gravelines».
Con la Slovenia nella Cee, tu e Vujacic potrete giocare da comunitari.
«Sì, e secondo me è possibile già da fine ottobre. Vedremo con la società il da farsi».
Valerio Morelli
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Nutrition Partner
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor