ROSETO – Il Roseto Basket Town si è presentato ieri a stampa e tifosi, nelle accoglienti strutture dell’Hotel Parco degli Ulivi di Scerne di Pineto. Una presentazione certamente per addetti ai lavori, solo un assaggio prima della presentazione alla città del 18 agosto all’Arena 4 Palme. Qualche assente fra i mass media e poca gente a vedere i volti nuovi del basket rosetano: forse un segno che i momenti di incontro devono essere fatti a Roseto. A fare gli onori di casa il Presidente Enzo Amadio, che ha sottolineato l’importanza di una squadra che sia un progetto giovane per il basket rosetano e abruzzese. Valerio Bianchini (la magniloquenza fatta persona), ha poi illustrato la squadra strategicamente, ponendo l’accento su alcuni punti. Innanzitutto, la soddisfazione per averla costruita da zero. Poi, l’orgoglio per un roster che è stato chiuso rispettando il budget (che non è stato indicato). Iinfine, il compiacimento per aver fatto una squadra esattamente come la voleva Coach Phil Melillo (che non si sa quanto abbia gradito la sistemazione dello spadone di Damocle sopra la sua testa), paragonato a Mike D’Antoni. Forti i richiami del Vate ai doveri che hanno tutti i giocatori verso una comunità ad alto contenuto di basket come Roseto e sulla bassa età media della squadra (26, che però diventano 28 se consideriamo gli 8 giocatori “veri”). Riguardo agli obiettivi, Bianchini ha precisato che la squadra, paragonata a un giovane aquilotto, dovrà fare un passo alla volta, come insegnava “zio Mao” (un paziente aquilotto comunista, insomma) e che oggi non è possibile dire dove si arriverà. Però gli obiettivi minimi sono stati dichiarati: playoff in Campionato, playoff in Uleb Cup, Final Eight in Coppa Italia. Escludendo l’impegno europeo, gli obiettivi raggiunti dal Roseto di Martinelli nella prima stagione di A. Bianchini ha poi chiuso precisando che negli Stati Uniti sono andate persone dello staff per un paio di settimane non per firmare giocatori, ma per avere il polso della situazione e che, quindi, chi ha parlato (il nostro giornale) di ipotesi di istruttiva vacanza è stato ingeneroso (capiremo in seguito a cosa è servito sentire il polso del mercato statunitense se a quel mercato non si è poi attinto). Infine, chiarimenti sono stati dati sull’assenza di Meek e Monroe, trattenuti negli Stati Uniti per problemi di visto (anche se il visto di Monroe, firmato a fine giugno, pare non essere stato gestito in maniera impeccabile). Sul versante sponsor, Amadio ha chiesto qualche giorno per annunciare gli abbinamenti, che comunque già esistono. Infine, la “questione” play. La società ha detto che andrà avanti con Rannikko e Ruggiero (22 e 21 anni) e che Attruia non è un obiettivo. Noi, invece, scommettiamo il “Libretto Rosso” di Mao che la società farà di tutto per firmare un play-guardia esperto e completare la squadra.
Luca Maggitti
Luca Maggitti