Con l'ingaggio di Tony Giovacchini, play-guardia di 188 centimetri, scompare anche l'ultima ”x” nel roster dell'Air Scandone. Si tratta di un atleta statunitense, ma di origini e passaporto italiano, come si può facilmente intuire dal suo cognome. Il giocatore è nato a Salt Lake City il 9 settembre del 1979, ed è fresco di laurea (Science, Technology & Society) ottenuta alla Stanford University, dove ha anche giocato dal 1998 allo scorso anno, quando ha condotto i suoi nelle Final Eight della NCAA. Il talento di Giovacchini era però già esploso alla Judge Memorial High School, dove ha ottenuto numerosi riconoscimenti. È stato il primo giocatore della storia della sua scuola ad aver guidato le classifiche dei punti segnati (20,7 a gara, con un ”high” di 36 contro Wood Cross), dei rimbalzi (8,3 di media, ma anche 12 in ben due occasioni) e degli assists (7,5 di media, addirittura 13 in una partita), guidando la sua squadra per tre volte nei play-off. Giovacchini è molto bravo nel passare la palla in campo aperto, come piace al suo vecchio coach dei Cardinals, Mike Montgomery, e può giocare sia da play che da guardia. È un ambidestro che preferisce tirare con la mano sinistra, mentre tutte le altre cose le fa con la destra. Giovacchini ha partecipato con buoni risultati alla Summer League di Treviso di quest'anno, ed ora ritorna nel nostro paese per cercare di ritagliarsi uno spazio nella massima serie italiana. Riempita l'ultima casella vuota del roster, ora in galleria Giordano si attendono notizie positive da parte di Gregor Hafnar. Si presenterà al raduno di domani, o cercherà di ingaggiare un braccio di ferro con la società per andare in Francia, al Nancy? Il giocatore è stato regolarmente convocato e, non presentandosi al raduno, rischia sanzioni disciplinari, in quanto sotto contratto con la società biancoverde. Ci si augura che alla fine ci ripensi e che in tal senso sia ben consigliato anche da Capicchioni, il suo procuratore.