ESARO - Con Richardson è fatta - salvo cataclismi - e l’ufficialità è una questione di ore. L’esterno titolare di Brooklyn è uscito nel 2001 da Hofstra University (16,6 punti a sera) ed è reduce da 11 partite nella Nba, tra Indiana e Bulls (3,8 punti in 7,9 minuti nel soggiorno a Chicago). Norman Richardson è nato nel 1979 ed è l’ennesimo giovane che va a inserirsi in un contesto-baby. Ancora una scommessa, un universitario catapultato per la prima volta in Europa. Le sue cifre lasciano ben sperare, di certo - per i tifosi - ci sarà da godere una squadra nuova di zecca, che avrà bisogno di un po’ di tempo per carburare. La speranza è quella che tutto giri alla perfezione. Intanto cresce la curiosità di vedere all’opera la nuova Scavolini.
Ieri la squadra è partita in ritiro alla volta di Folgaria, dove resterà fino a domenica 18. A Pecile, Gigena, Malaventura, Lacey e Beric (più i giovani del vivaio), si è aggiunto Corey Albano, che è arrivato ieri in città ed è immediatamente salito sul pullman. «Da parte mia c’era la volontà di tornare a giocare in Italia - ha spiegato l’italo-americano - Qui c’è una squadra giovane, con un nuovo allenatore. Si inizia un progetto e l’idea mi stimolava. Ho voglia di giocare e vincere tante partite con la Scavolini. Ritrovo Beric - dopo l’avventura veronese - e sono felice di giocare di nuovo con lui». Quali differenze ha trovato tra il basket italiano e quello greco, dove ha militato una stagione con la maglia del Panathinaikos? «In Grecia la pallacanestro è un po’ pazza, come i tifosi! Credo che il livello sia mediamente migliore qui in Italia, soprattutto considerando la differenza non marcatissima che esiste tra le prime e le squadre di bassa classifica. In Grecia ci sono anche formazioni con poco talento e poi il pubblico: contro le ultime ci è capitato anche di giocare davanti a un centinaio di spettatori! Il basket italiano è sicuramente migliore». A 27 anni Corey Albano sa di essere uno dei più esperti del gruppo: «Guardando il roster della Scavolini, mi sento uno dei più anziani e cercherò di suggerire qualche trucco per far ambientare in fretta i ragazzi appena usciti dal College. La stagione scorsa è stata fantastica, con la vittoria dell’Eurolega, e mi ha permesso di accumulare esperienza cestistica che cercherò di mettere a disposizione della Scavolini». Cosa le piace fare in campo? «Qualsiasi cosa! Tiro, catturo rimbalzi e difendo forte. Faccio ciò che serve alla squadra per vincere e che è nelle mie possibilità». Cosa chiede ai suoi nuovi tifosi? «Di sostenerci. Sono convinto affronteremo ogni partita con la volontà di giocare duro, al massimo delle nostre forze, per cercare di regalare un bello spettacolo al pubblico di Pesaro».
Intanto l’ex biancorosso Matteo Panichi si è accasato a Senigallia, in B2.
Camilla Cataldo
Ieri la squadra è partita in ritiro alla volta di Folgaria, dove resterà fino a domenica 18. A Pecile, Gigena, Malaventura, Lacey e Beric (più i giovani del vivaio), si è aggiunto Corey Albano, che è arrivato ieri in città ed è immediatamente salito sul pullman. «Da parte mia c’era la volontà di tornare a giocare in Italia - ha spiegato l’italo-americano - Qui c’è una squadra giovane, con un nuovo allenatore. Si inizia un progetto e l’idea mi stimolava. Ho voglia di giocare e vincere tante partite con la Scavolini. Ritrovo Beric - dopo l’avventura veronese - e sono felice di giocare di nuovo con lui». Quali differenze ha trovato tra il basket italiano e quello greco, dove ha militato una stagione con la maglia del Panathinaikos? «In Grecia la pallacanestro è un po’ pazza, come i tifosi! Credo che il livello sia mediamente migliore qui in Italia, soprattutto considerando la differenza non marcatissima che esiste tra le prime e le squadre di bassa classifica. In Grecia ci sono anche formazioni con poco talento e poi il pubblico: contro le ultime ci è capitato anche di giocare davanti a un centinaio di spettatori! Il basket italiano è sicuramente migliore». A 27 anni Corey Albano sa di essere uno dei più esperti del gruppo: «Guardando il roster della Scavolini, mi sento uno dei più anziani e cercherò di suggerire qualche trucco per far ambientare in fretta i ragazzi appena usciti dal College. La stagione scorsa è stata fantastica, con la vittoria dell’Eurolega, e mi ha permesso di accumulare esperienza cestistica che cercherò di mettere a disposizione della Scavolini». Cosa le piace fare in campo? «Qualsiasi cosa! Tiro, catturo rimbalzi e difendo forte. Faccio ciò che serve alla squadra per vincere e che è nelle mie possibilità». Cosa chiede ai suoi nuovi tifosi? «Di sostenerci. Sono convinto affronteremo ogni partita con la volontà di giocare duro, al massimo delle nostre forze, per cercare di regalare un bello spettacolo al pubblico di Pesaro».
Intanto l’ex biancorosso Matteo Panichi si è accasato a Senigallia, in B2.
Camilla Cataldo