BOLOGNA — Pronti, via e la Virtus perde subito un pezzo, l'unico importante finora acquistato sul mercato: il contratto biennale con Grigory Khiznyak, centro ucraino di 216 centimetri, è stato stracciato ieri, consensualmente. Nessuna spiegazione ufficiale, solo una timida voce che adombra la possibilità di vedere il giocatore in qualche franchigia Nba: onestamente, poco credibile, perchè è difficile pensare che l'ex lungo del Kaunas abbia capito soltanto il giorno delle visite mediche di essere pronto per il salto tra i pro.
Perdere un pezzo del genere il giorno del raduno è come per uno sposo prendere un gavettone prima di entrare in chiesa. Soprattutto per una società che deve riconquistare l'affetto del suo popolo, che ieri ha disertato il primo appuntamento con la Virtus di Boscia Tanjevic: una decina, anche meno, i tifosi che hanno accolto Rigaudeau e compagni all'Arcoveggio. Una freddezza che è sicuramente figlia di quanto accaduto l'11 marzo scorso, quando il presidente Madrigali cacciò inaspettatamente Ettore Messina per poi riprenderlo due giorni dopo, e di quello che è venuto dopo (gli addii a Brunamonti, Ginobili, Jaric e allo stesso Messina), che non ancora non è giustificata da una squadra tutta in costruzione. Sono tre adesso i pezzi che il dg Lombardi dovrà reperire sul mercato per completare l'organico, ma due hanno un identikit preciso e pure un nome: come ala il russo Ruslan Avleev (l'alternativa è Charles Smith, ex Udine, lo scorso anno a San Antonio) e come guardia Andrea Meneghin, altro giocatore sul quale c'è divergenza con la tifoseria.
Perdere un pezzo del genere il giorno del raduno è come per uno sposo prendere un gavettone prima di entrare in chiesa. Soprattutto per una società che deve riconquistare l'affetto del suo popolo, che ieri ha disertato il primo appuntamento con la Virtus di Boscia Tanjevic: una decina, anche meno, i tifosi che hanno accolto Rigaudeau e compagni all'Arcoveggio. Una freddezza che è sicuramente figlia di quanto accaduto l'11 marzo scorso, quando il presidente Madrigali cacciò inaspettatamente Ettore Messina per poi riprenderlo due giorni dopo, e di quello che è venuto dopo (gli addii a Brunamonti, Ginobili, Jaric e allo stesso Messina), che non ancora non è giustificata da una squadra tutta in costruzione. Sono tre adesso i pezzi che il dg Lombardi dovrà reperire sul mercato per completare l'organico, ma due hanno un identikit preciso e pure un nome: come ala il russo Ruslan Avleev (l'alternativa è Charles Smith, ex Udine, lo scorso anno a San Antonio) e come guardia Andrea Meneghin, altro giocatore sul quale c'è divergenza con la tifoseria.
Fonte: Il Resto del Carlino