Il sigaro, per ora, resta fuori dalla palestra dell'Arcoveggio. Ma nella palestra bianconera Bogdan Tanjevic, per tutti Boscia, porta le sue risposte secche. Le sue immagini colorite. La spavalderia che lo porta a parlare subito di Belinelli, che è una promessa, ma ha solo 16 anni. Un'età che non spaventa il tecnico montenegrino che, se potesse, lo impiegherebbe subito nei dieci.
«Lo spirito è buono — sottolinea il guru slavo —, ma la squadra non è ancora finita. Arriveranno altri giocatori. Quali? Quelli che mancano.
La nostra per ora è una situazione aperta, anche se mi piace questo gruppo con tanti giovani. C'è Belinelli, uno che promette bene, uno che è in crescita. Dovrà essere bravo ad approfittare di tutte le situazioni, rubando minuti ai compagni. Cercheremo di aiutarlo, coccolandolo e 'menandolo', quando necessario».
Non c'è solo il bimbo di San Giovanni in Persiceto nei pensieri di Tanjevic. «La rivelazione? Mah, Becirovic, che l'anno scorso non ha fatto vedere, per problemi fisici, tutto il suo talento. Sì, spero proprio che ci sia la sua esplosione. Gli altri sono giocatori fatti: Rigaudeau, Smodis, Andersen e Frosini, che mi sembra che abbia preso su qualche chilo...».
Per il ruolo di play c'è già una candidatura ufficiale. «Morlende ha grande forza fisica — dice —, si aggregherà con noi solo dal 19 perché ora è in nazionale». Ma per vedere la Virtus di Tanjevic quanto bisognerà attendere? «Serviranno 3-4 mesi — risponde —. Ci sono tanti piccoli cambiamenti, perché lo stile sarà un po' diverso e non sarà rapido trovare subito la sintonia tra i giocatori e la fluidità di esecuzione».
Alessandro Gallo
«Lo spirito è buono — sottolinea il guru slavo —, ma la squadra non è ancora finita. Arriveranno altri giocatori. Quali? Quelli che mancano.
La nostra per ora è una situazione aperta, anche se mi piace questo gruppo con tanti giovani. C'è Belinelli, uno che promette bene, uno che è in crescita. Dovrà essere bravo ad approfittare di tutte le situazioni, rubando minuti ai compagni. Cercheremo di aiutarlo, coccolandolo e 'menandolo', quando necessario».
Non c'è solo il bimbo di San Giovanni in Persiceto nei pensieri di Tanjevic. «La rivelazione? Mah, Becirovic, che l'anno scorso non ha fatto vedere, per problemi fisici, tutto il suo talento. Sì, spero proprio che ci sia la sua esplosione. Gli altri sono giocatori fatti: Rigaudeau, Smodis, Andersen e Frosini, che mi sembra che abbia preso su qualche chilo...».
Per il ruolo di play c'è già una candidatura ufficiale. «Morlende ha grande forza fisica — dice —, si aggregherà con noi solo dal 19 perché ora è in nazionale». Ma per vedere la Virtus di Tanjevic quanto bisognerà attendere? «Serviranno 3-4 mesi — risponde —. Ci sono tanti piccoli cambiamenti, perché lo stile sarà un po' diverso e non sarà rapido trovare subito la sintonia tra i giocatori e la fluidità di esecuzione».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino