PESARO — Il vice-presidente della Scavolini Lucio Zanca è a Folgaria con la parte di squadra che ha iniziato il ritiro. Mancano i tre nuovi «mori» biancorossi (Mc Ghee, Gilbert e quel Richardson che ha già raggiunto l'accordo), ma c'è un gruppo da costruire.
«Spero proprio che sia un gruppo compatto», dice Zanca.
Il rischio è che sia anche un gruppo troppo giovane.
«Non credo proprio, abbiamo giocatori di esperienza come Beric, Gigena ed Albano. I quali possono guidare il gruppo».
Non è solo una squadra da battaglia?
«Credo proprio di no, credo che sia, invece una squadra equilibrata con giocatori di grande atletismo ma anche un quid di talento significativo. Quelli che vengono dai College erano abituati ad essere protagonisti».
Lei è soddisfatto, dunque?
«I conti si fanno sempre e comunque a fine stagione. Posso dire che abbiamo cercato di fare la miglior squadra possibile».
Per il budget ridotto.
«Anche, ma non solo. Il nostro presupposto di partenza era quello di puntare su un gruppo giovane, per giocare un basket di velocità ed atletismo, pur presentandosi con buoni talenti. Un basket aggressivo, veloce, atletico».
Tutto il contrario o quasi dello scorso anno, verrebbe da dire: una rivoluzione biancorossa.
«Certo, ripartiamo da capo cambiando radicalmente l'approccio, non solo la squadra. Dovrà essere un altro tipo di basket».
Per evitare guai vi presentate con 10 giocatori anche senza la coppa europea da giocare.
«E' il tipo di basket che vogliamo fare che necessita di un numero importante di giocatori validi. Quando ti esprime ad alti ritmi, con forte atletismo non credo che qualcuno possa giocare 40 minuti filati. Di qui la necessita di avere dei cambi a disposizione di adeguato livello. Non sarà un basket a ritmo di valzar, questo mi sembra scontato. E nel momento in cui si vuol giocare un certo tipo di basket ci vogliamo giocatori di un certo tipo».
E voi li avete presi.
«Credo proprio di sì».
C'è qualcuno su cui scommetterebbe'
«Scommetto su Marco Crespi».
Che quest'anno avete ascoltato molto anche nelle scelte dei giocatori...
«Le scelte si fanno sempre insieme. Lo abbiamo fatto anche in passato. Perché con più teste è meno facile sbagliare».
Richardson? «E' una nostra scelta, ma tutto il pacchetto esterni è di qualità, ha talento».
Si cambia anche al Bpa Palas: gradinate chiuse?
«Ogni anno ci sono cose nuove, da sistemare. Ci pensavamo da un po' di tempo. D'altra parte l'arena inferiore ha oltre 6500 posti. Non sono pochi».
Walter Scavolini ha superato la fase di delusione?
«Del lavoro fatto fino ad ora appare soddisfatto. Credo che sia importante per lui e per tutti noi che la squadra abbia un'identità precisa, chiara. E quella che abbiamo messo insieme ha questa idenità. Non facciamo proclami, ne appelli».
Si riferisce agli abbonamenti?
«Certo, speriamo che il nostro pubblico stia vicino ad una squadra giovane ma che può dare soddistazioni. Se poi qualcuno farà scelte diverse possiamo comprenderlo e cercheremo di fargli cambiare idea con i fatti».
Le altre? «Siena è quella che ha investito di più e più si è rinforzata. Le due bolognesi faranno squadre competitive. La Benetton è sempre forte, poi ci sono Roma, Cantù... Sarà un campionato duro ed equilibrato».
l. lu.
«Spero proprio che sia un gruppo compatto», dice Zanca.
Il rischio è che sia anche un gruppo troppo giovane.
«Non credo proprio, abbiamo giocatori di esperienza come Beric, Gigena ed Albano. I quali possono guidare il gruppo».
Non è solo una squadra da battaglia?
«Credo proprio di no, credo che sia, invece una squadra equilibrata con giocatori di grande atletismo ma anche un quid di talento significativo. Quelli che vengono dai College erano abituati ad essere protagonisti».
Lei è soddisfatto, dunque?
«I conti si fanno sempre e comunque a fine stagione. Posso dire che abbiamo cercato di fare la miglior squadra possibile».
Per il budget ridotto.
«Anche, ma non solo. Il nostro presupposto di partenza era quello di puntare su un gruppo giovane, per giocare un basket di velocità ed atletismo, pur presentandosi con buoni talenti. Un basket aggressivo, veloce, atletico».
Tutto il contrario o quasi dello scorso anno, verrebbe da dire: una rivoluzione biancorossa.
«Certo, ripartiamo da capo cambiando radicalmente l'approccio, non solo la squadra. Dovrà essere un altro tipo di basket».
Per evitare guai vi presentate con 10 giocatori anche senza la coppa europea da giocare.
«E' il tipo di basket che vogliamo fare che necessita di un numero importante di giocatori validi. Quando ti esprime ad alti ritmi, con forte atletismo non credo che qualcuno possa giocare 40 minuti filati. Di qui la necessita di avere dei cambi a disposizione di adeguato livello. Non sarà un basket a ritmo di valzar, questo mi sembra scontato. E nel momento in cui si vuol giocare un certo tipo di basket ci vogliamo giocatori di un certo tipo».
E voi li avete presi.
«Credo proprio di sì».
C'è qualcuno su cui scommetterebbe'
«Scommetto su Marco Crespi».
Che quest'anno avete ascoltato molto anche nelle scelte dei giocatori...
«Le scelte si fanno sempre insieme. Lo abbiamo fatto anche in passato. Perché con più teste è meno facile sbagliare».
Richardson? «E' una nostra scelta, ma tutto il pacchetto esterni è di qualità, ha talento».
Si cambia anche al Bpa Palas: gradinate chiuse?
«Ogni anno ci sono cose nuove, da sistemare. Ci pensavamo da un po' di tempo. D'altra parte l'arena inferiore ha oltre 6500 posti. Non sono pochi».
Walter Scavolini ha superato la fase di delusione?
«Del lavoro fatto fino ad ora appare soddisfatto. Credo che sia importante per lui e per tutti noi che la squadra abbia un'identità precisa, chiara. E quella che abbiamo messo insieme ha questa idenità. Non facciamo proclami, ne appelli».
Si riferisce agli abbonamenti?
«Certo, speriamo che il nostro pubblico stia vicino ad una squadra giovane ma che può dare soddistazioni. Se poi qualcuno farà scelte diverse possiamo comprenderlo e cercheremo di fargli cambiare idea con i fatti».
Le altre? «Siena è quella che ha investito di più e più si è rinforzata. Le due bolognesi faranno squadre competitive. La Benetton è sempre forte, poi ci sono Roma, Cantù... Sarà un campionato duro ed equilibrato».
l. lu.
Fonte: Il Resto del Carlino