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Missione compiuta, ora si gioca

G.M. Scavolini spiega: «Pochi italiani in squadra? Per noi l’importante è l’attaccamento alla maglia e non il passaporto»

PESARO - Aspettando l’ufficialità dell’acquisto di Richardson e l’arrivo sulle Dolomiti di McGhee e Gilbert, la Scavolini ha iniziato a lavorare forte (doppie sedute giornaliere: atletica la mattina e pallacanestro il pomeriggio), a Folgaria dove - pare quasi incredibile visti i capricci di Giove Pluvio - fa più freddo che a Pesaro.
Dopo due giorni di allenamenti e test è emerso che tutti i giocatori sono in condizioni buone. C’è un livellamento generale che fa ben sperare per il prosieguo. Nel frattempo c’è da lavorare duramente, nonostante il normale affaticamento muscolare dell’inizio.
Ad osservare con i propri occhi i ragazzi agli ordini di coach Crespi, è andato nientemeno che il presidente Gian Marco Scavolini, contento e soddisfatto di come ha lavorato la dirigenza in estate.
«Sarà il campo a dare i responsi - frena il figlio di Valter, di nuovo in sella dopo le poco rassicuranti vicende estive - ma penso che ci siamo mossi in maniera egregia. Crediamo di aver allestito un’ottima squadra, rispttando il budget che ci eravamo prefissati».
In voi c’è o c’è stata la volontà di imitare il miracolo-Cantù?
«La nostra logica era quella di allestire una buona squadra. Se arriveranno gli stessi risultati raggiunti quest’anno dall’Oregon di Sacripanti ben venga, ma tutto dovrebbe girare in modo perfetto. Abbiamo una formazione nuova, giovane e ritengo che possiamo fare bene. Però dovremo munirci di calma e pazienza».
Siete stati tra i primissimi a terminare la squadra - tutti gli acquisti si sono concentrati negli ultimi 20 giorni - e questo è decisamente un punto a vostro favore...
«I giocatori hanno risposto con sollecitazione. E’ importante essere al completo o quasi per la preparazione e speriamo di creare in fretta le condizioni giuste per esprimerci al meglio».
Molti tifosi sono dispiaciuti perchè in squadra ci sono pochi Italiani...
«E’ la conseguenza del mercato aperto - prosegue il giovane presidente - che porta per forza di cose a questo. Si firmano i giocatori, senza guardare alla nazionalità. E poi - obiettivamente - non ci sono tanti buoni giovani da noi. Qualche italiano lo abbiamo, ma ciò che ci interessa ben più del passaporto è che i nostri giocatori dimostrino attaccamento alla maglia».
Altri si lamentano dei prezzi degli abbonamenti...
«Li capisco, ma noi abbiamo cercato di essere coerenti e ci siamo mantenuti su cifre non esorbitanti. Mi auguro che alla fine verranno in tanti al Palas».
Lucio Zanca ha dichiarato che la Scavolini punterà a piazzarsi tra le prime 10-12 del campionato...
«Confermo. Quando cambi tanto non puoi porti obiettivi troppo ambiziosi. Contiamo di partecipare ai play-off, ma se arriverà qualcosa di più ben venga. L’importante sarà lavorare bene da subito».
Anche perchè alla prima di campionato c’è l’appuntamento con la regina del mercato...
«Siena mi sembra quella che si è mossa di più e meglio finora - conclude Gian Marco Scavolini - e ci è toccato in sorte il più difficile degli esordi. Le altre? Non ho seguito nei dettagli le varie operazioni, ma mi pare che siano ancora tutte in costruzione».
Camilla Cataldo
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