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Stojic, questa dev'essere la mia stagione

Il proclama di «SuperMario» da ieri al lavoro con il preparatore Cuzzolin

Per ora a sgambettare in palestra e sull'erba sono in otto (Bulleri, Nicola, Stojic, Nemeth, Marconato, Sereni, Steffel e Lorant), oggi arriva Messina e con lui probabilmente Loncar, domani il tedesco Fehse e venerdì tutti gli altri, meno Jorge Garbajosa, che va con la Spagna ai Mondiali di Indianapolis, e Trajan Langdon, che ha problemi con i visti ed i permessi: salvo sorprese, sarà a Treviso la settimana ventura. Alla Ghirada il drappello di «casual» è gestito per ora da Francesco Cuzzolin, il preparatore atletico che negli ultimi due anni ha vinto altrettanti scudetti.
E' molto carico, arriva dall'esperienza estiva americana (ha avuto una interessante esperienza lavorativa con i Cleveland Cavaliers), dove ha anche potuto incontrare D'Antoni e veder giocare Tskitishvili contro Bell nella Summer League. L'impatto di Nachbar, invece, è stato da dimenticare: a luglio si è operato di ernia a Houston e si rivedrà solo a ottobre. Il «Cuzzo» dice di essere contento perché li ha trovati tutti in buone condizioni: del suo occhio clinico c'è da fidarsi, ma, a guardare Mario Stojic, non si fa fatica ad accorgersi che il ragazzo ha passato l'estate a lavorare: ha perso un po' di peso, si è presentato bello asciutto perché sa che la prossima dev'essere la «sua» stagione. «Per me sono tutte importanti, però la prossima in effetti lo è ancor più: quest'anno sono stato molto sfortunato per problemi fisici, ma ora voglio dimostrare a tutti che sono pronto a giocare in un club di alto livello come la Benetton».
Messina
ha detto che punterà parecchio su di te.
«Sono molto contento delle sue parole e del fatto che tutti aspettino me. So che non sarà facile, sono ancora piuttosto giovane, ma ringrazio tutti ed aggiungo che farò di tutto per ripagare della fiducia che mi stanno concedendo».
Ti sei allenato anche in questi mesi, vero?
«Sì, ho fatto un po' di vacanze ma più che altro ho lavorato con il mio coach in Croazia. Ho perso cinque chili...».
Anche Nachbar ci ha messo un anno prima di esplodere.
«Ogni giocatore ha una storia sua personale che non può essere paragonata a quella degli altri, tuttavia è vero che il primo anno per un giovane è sempre difficile, il secondo lo è meno perché si ha maggiore esperienza».
Da D'Antoni a Messina. Che differenze immagini?
«Con Mike ho senz'altro imparato molto pur in una stagione sfortunata, con Messina non ho mai fatto nemmeno un allenamento. So comunque che è un coach di successo, ha ottenuto ottimi risultati con la Nazionale e la Kinder».
Tutti vedono in Siena la favorita: tu sei d'accordo?
«Le favorite per me sono le solite: noi, le bolognesi più Siena. Certo che il Montepaschi, se si vanno a guardare i nomi, ha una squadra fortissima, ma non è facile mettere subito insieme tanti grandi giocatori. La Benetton è un buon gruppo perchè alcuni elementi sono assieme già da due, tre anni, loro invece sono per la maggior parte nuovi e devono dimostrare di essere una squadra vera».
Silvano Focarelli
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