PESARO - Ieri anche il fax di ritorno di Norman Richardson - dopo un’attesa a dire il vero un po’ lunghina - si è andato ad aggiungere al mazzo di carte con le altre firme non particolarmente illustri. Tanti “senza nome" che si spera facciano boom, ma per i quali garantisce gran parte degli addetti ai lavori.
Richardson - uscito nel 2001 dal College di Hofstra - ha sottoscritto un contratto annuale e arriva direttamente dai Chicago Bulls, dove - stando a quanto dicono le cifre - non ha esaltato.
Ma coach Crespi è sicuro della scelta fatta e nel giudizio prova a sbilanciarsi: «Per Richardson uso un aggettivo “forte": è un giocatore elegante (attributo cucito addosso, tra gli altri, a Darren Daye. Ricordate? -ndr) con o senza palla, è sempre sotto controllo ed è uno che - senza che ce ne si accorga - può fare tanti punti. Non forza mai, è un ottimo atleta e un buon difensore. Tutti sono pronti a giurare sulla sua intelligenza dentro e fuori dal campo».
Un tipo senza sbavature, che dovrà dare un considerevole apporto al quintetto della Scavolini.
Anche lui è giovanissimo... «Ha 23 anni, per me i giovanissimi sono quelli di 16 (e qui Crespi rivela una volta di più la scuola “tanjevicciana" -ndr)... Ritengo che, nella costruzione di una squadra, non si debbano guardare età e nazionalità, ma che si debba puntare sulla qualità».
Con Richardson la Scavolini edizione 2002-2003 è servita.
Questo l’intero roster biancorosso: Andrea Pecile (play-maker), Clarence Gilbert e Matteo Malaventura (guardia/play), Norman Richardson (guardia), Miroslav Beric (guardia/ala), Corey Albano e Silvio Gigena (ali), Aaron McGhee (ala/centro), Ken Lacey e Chris Christoffersen (centri). L’età media fa 24,4 (Richardson e Pecile i più giovani, con 22 e Beric il veterano, con 29). Era tanto che non si ricordava una Vuelle così “verde", ma in fondo c’è un notevole livellamento di carte d’identità. E i presupposti per fare bingo ci sono.
«Sono pienamente soddisfatto - si compiace, coach Crespi, del gioiellino finalmente perfezionato - Abbiamo pescato i giocatori giusti per portare avanti il progetto indicatoci dalla società».
Come procede il lavoro a Folgaria?
«Bene. Ci alleniamo due volte al giorno e stiamo lavorando sodo. E’ questo il modo migliore per conoscersi! Abbiamo fatto la prima seduta con la palla e mi sembra che ci sia un’atmosfera eccellente: tutti vogliono far vedere quello che sanno fare e collaborare».
Quando si uniranno al gruppo gli americani McGhee, Gilbert e Richardson?
«Appena i visti saranno pronti. Le questioni burocratiche stanno angosciando tutte le squadre in Italia. Loro avrebbero già la valigia pronta». McGhee è atteso per oggi.
Si sa qualcosa del nuovo capitano? «Non ancora - conclude Marco Crespi - Lo eleggeremo insieme quando saremo al completo e dopo un periodo di lavoro iniziale».
Camilla Cataldo
Richardson - uscito nel 2001 dal College di Hofstra - ha sottoscritto un contratto annuale e arriva direttamente dai Chicago Bulls, dove - stando a quanto dicono le cifre - non ha esaltato.
Ma coach Crespi è sicuro della scelta fatta e nel giudizio prova a sbilanciarsi: «Per Richardson uso un aggettivo “forte": è un giocatore elegante (attributo cucito addosso, tra gli altri, a Darren Daye. Ricordate? -ndr) con o senza palla, è sempre sotto controllo ed è uno che - senza che ce ne si accorga - può fare tanti punti. Non forza mai, è un ottimo atleta e un buon difensore. Tutti sono pronti a giurare sulla sua intelligenza dentro e fuori dal campo».
Un tipo senza sbavature, che dovrà dare un considerevole apporto al quintetto della Scavolini.
Anche lui è giovanissimo... «Ha 23 anni, per me i giovanissimi sono quelli di 16 (e qui Crespi rivela una volta di più la scuola “tanjevicciana" -ndr)... Ritengo che, nella costruzione di una squadra, non si debbano guardare età e nazionalità, ma che si debba puntare sulla qualità».
Con Richardson la Scavolini edizione 2002-2003 è servita.
Questo l’intero roster biancorosso: Andrea Pecile (play-maker), Clarence Gilbert e Matteo Malaventura (guardia/play), Norman Richardson (guardia), Miroslav Beric (guardia/ala), Corey Albano e Silvio Gigena (ali), Aaron McGhee (ala/centro), Ken Lacey e Chris Christoffersen (centri). L’età media fa 24,4 (Richardson e Pecile i più giovani, con 22 e Beric il veterano, con 29). Era tanto che non si ricordava una Vuelle così “verde", ma in fondo c’è un notevole livellamento di carte d’identità. E i presupposti per fare bingo ci sono.
«Sono pienamente soddisfatto - si compiace, coach Crespi, del gioiellino finalmente perfezionato - Abbiamo pescato i giocatori giusti per portare avanti il progetto indicatoci dalla società».
Come procede il lavoro a Folgaria?
«Bene. Ci alleniamo due volte al giorno e stiamo lavorando sodo. E’ questo il modo migliore per conoscersi! Abbiamo fatto la prima seduta con la palla e mi sembra che ci sia un’atmosfera eccellente: tutti vogliono far vedere quello che sanno fare e collaborare».
Quando si uniranno al gruppo gli americani McGhee, Gilbert e Richardson?
«Appena i visti saranno pronti. Le questioni burocratiche stanno angosciando tutte le squadre in Italia. Loro avrebbero già la valigia pronta». McGhee è atteso per oggi.
Si sa qualcosa del nuovo capitano? «Non ancora - conclude Marco Crespi - Lo eleggeremo insieme quando saremo al completo e dopo un periodo di lavoro iniziale».
Camilla Cataldo