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Diego Fajardo, l'hidalgo di Roseto

Intervista allo spagnolo, nuova ala forte della Melillo Band.

ROSETO - Diego Fajardo ha il profilo nobile e il fare calmo di un "hidalgo" spagnolo, ma se chiedi di lui a chi ci ha giocato contro ti parlerà di un animale da parquet, cattivo agonisticamente e tosto sotto i tabelloni, a dispetto del suo fisico non imponente. Fajardo, 26 anni, 207 cm, spagnolo di Santa Cruz de Tenerife, dopo un inizio nel Valladolid ha passato quasi tutta la sua carriera in Italia, giocando a Reggio Calabria, Imola, Biella, Cantù e Verona, dove la scorsa stagione ha giocato 20 partite a 36 minuti di media, durante i quali ha messo insieme ben 16 punti e oltre 8 rimbalzi. Lasciata Verona, che non poteva più permetterselo economicamente essendo alle soglie del fallimento, ha finito la stagione in prima lega spagnola, con il Siviglia (17 partite con oltre 17 minuti, 6,4 punti e 6,1 rimbalzi di media).
Per Coach Phil Melillo è lui l'ala forte titolare del Roseto.
Gli
facciamo qualche domanda per conoscerlo.
Diego, se vieni da Tenerife conoscerai Alejandro Gomez.
Si, lo conosco, lui gioca nelle minori spagnole adesso e vive a Tenerife con la sua ragazza. So che ha giocato qui.
Si, ha giocato e vinto un campionato di A2. Tu che farai?
E' presto per dirlo, ma so che ho accettato perché mi sono innamorato del progetto di Bianchini e Melillo, un coach di cui tutti i suoi ex giocatori mi hanno parlato molto bene. Ho tanta fiducia in lui e mi ha fatto una grande impressione. Cercheremo di costruire una stagione importante.
Dicono che tu abbia un carattere forte. E' vero?
Ho un carattere molto forte. Sono caldo, ho personalità e fortissima determinazione. La mia natura è dare tutto. Sono esigente con me stesso e con gli altri. Credo che mi si possa amare o odiare, ma non sono il tipo da mezze misure.
Insomma l'atteggiamento di un "cavaliere delle onde" ...
Adoro fare surf alle Canarie. A Roseto, non essendoci onde da cavalcare , mi dedicherò al cinema e alla lettura.
Esistono un film e un libro che preferisci?
"La vita è bella" di Benigni e "L'alchimista" di Coelho.
Autori impegnati. Sei impegnato anche politicamente?
Non voglio sapere nulla di politica. Non ho mai votato in vita mia. Amo le persone sincere che non si vendono per arrivare. Insomma, amo la gente con le palle.
Il tuo rapporto con i soldi?
Buono. Sono uno che mette da parte tanti soldi. Ho una famiglia unita e un padre che è un economista in pensione, quindi vediamo di farli fruttare al meglio.
La tua vacanza ideale, Tenerife a parte?
Ci devono essere le onde. Il prossimo anno andrò a Tahiti e alle Hawaii, insieme ai miei amici delle Canarie.
Chissà quante donne da quelle parti. A proposito, la tua donna ideale come deve essere?
La mia donna ideale è Tamara, la mia fidanzata.
Esiste una persona che ricordi nel mondo del basket?
Senza dubbio Antonello Riva, che ho conosciuto a Cantù. E' un uomo che mi ha insegnato molto sia in campo sia fuori dal campo. Per me è un esempio da seguire, un mito.
C'è un pensierino della sera, che fai prima di dormire?
Quando c'è il campionato, la sera analizzo tutto quello che è successo durante il giorno: l'allenamento, com'è andato e come volevo andasse. Fuori dal basket, spero di continuare a vivere come sto vivendo adesso.
Cosa sapevi di Roseto, prima di arrivarci?
Ci ho giocato da avversario e ho visto un pubblico caldo, che potrà darci una spinta importante in campo.
Tre cose per cui vale la pena vivere?
Amare, realizzare i progetti che hai sempre sognato, essere capaci di essere felici.
Luca Maggitti
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