La chiacchierata ferragostana con Calamai è diventata una piacevole abitudine. Anche perché Marco ha un vizietto. Non solo parla con cognizione di causa ma, spesso e volentieri, azzecca i pronostici. Era successo ai tempi del titolo Paf, si è ripetuto con il Grande Slam bianconero. L'anno scorso ha steccato su Herren, ma centrato i problemi di Griffith, individuato l'esuberanza della Benetton e previsto che la Fortitudo, in campionato, avrebbe potuto andare fino in fondo. Durante la stagione lo rivedremo su Nuova Rete il lunedì, su Rete 8 con Basketland la domenica e ascolteremo la sua voce su radio Nettuno.
Professor Calamai, tocca a lei essere interrogato.
«Sono pronto a rispondere».
Potrà godere delle attenuanti: a tutt'oggi diversi club non sono completi.
«Sarà più difficile individuare una favorita. Ma Treviso resta in prima fila. Con una spiccata vocazione europea. Messina alla Benetton può portare proprio questo. Anche se non sarà facile...».
Perché? In fondo Messina in bianconero ha messo insieme cinque finali consecutive — quattro di Eurolega e una di Saporta — con due successi.
«E Treviso è una delle mie favorite. Ma le finali si giocheranno a Barcellona. E non dimenticate che negli anni passati avevamo un solo dubbio: chi è il numero uno d'Europa? Fucka o Bodiroga? Quei due giocheranno per il Barça».
Torniamo in Italia.
«Beh, se la Benetton è quadrata, Siena ha un quintetto da far paura. Anche se mi sembra che stiano sottovalutando l'importanza di Topic. Che non ha la fisicità di Turkcan, ma ha un'intelligenza tattica straordinaria. E sono contento che Milano e Roma, che non potranno lottare per il titolo, partiranno con un programma importante».
Veniamo ai fatti nostri.
«La Virtus dipenderà dalle lune di Becirovic e Meneghin. La classe dei due è limpidissima, ma sono chiamati in termini di punti e rendimento a esprimersi con continuità. Piuttosto è cambiato il centrocampo. Con Jaric, Ginobili e Abbio la Virtus aveva una forza fisica straordinaria nel settore esterni. Questi tre non ci sono più: dovranno giocare di fioretto, con classe. Messina e Tanjevic sono due tecnici agli antipodi, ma gli aspetti positivi, in entrambi, non mancano. La Virtus non può prescindere da Frosini. E Frosini e Tanjevic dovranno parlarsi. E' una Virtus ancora incompleta e, per ora, inferiore a Siena e Benetton».
E la Skipper?
«La miglior Fortitudo di sempre».
Prego?
«Per logica, chimica e motivazioni questa è la migliore. Wilkins, Rivers, Myers e Fucka erano superiori, certo, ma questo gruppo ha logica e gioventù. Di più: la mentalità per dare spettacolo e infiammare il pubblico. Pozzecco arriva nel momento giusto».
Sicuro?
«L'ho avuto a Livorno, agli esordi. Era un po' matto, ma di talento. Per me si tratta di un acquisto straordinario. Non so se questa Skipper vincerà, ma ha una logica e un progetto».
Alessandro Gallo
Professor Calamai, tocca a lei essere interrogato.
«Sono pronto a rispondere».
Potrà godere delle attenuanti: a tutt'oggi diversi club non sono completi.
«Sarà più difficile individuare una favorita. Ma Treviso resta in prima fila. Con una spiccata vocazione europea. Messina alla Benetton può portare proprio questo. Anche se non sarà facile...».
Perché? In fondo Messina in bianconero ha messo insieme cinque finali consecutive — quattro di Eurolega e una di Saporta — con due successi.
«E Treviso è una delle mie favorite. Ma le finali si giocheranno a Barcellona. E non dimenticate che negli anni passati avevamo un solo dubbio: chi è il numero uno d'Europa? Fucka o Bodiroga? Quei due giocheranno per il Barça».
Torniamo in Italia.
«Beh, se la Benetton è quadrata, Siena ha un quintetto da far paura. Anche se mi sembra che stiano sottovalutando l'importanza di Topic. Che non ha la fisicità di Turkcan, ma ha un'intelligenza tattica straordinaria. E sono contento che Milano e Roma, che non potranno lottare per il titolo, partiranno con un programma importante».
Veniamo ai fatti nostri.
«La Virtus dipenderà dalle lune di Becirovic e Meneghin. La classe dei due è limpidissima, ma sono chiamati in termini di punti e rendimento a esprimersi con continuità. Piuttosto è cambiato il centrocampo. Con Jaric, Ginobili e Abbio la Virtus aveva una forza fisica straordinaria nel settore esterni. Questi tre non ci sono più: dovranno giocare di fioretto, con classe. Messina e Tanjevic sono due tecnici agli antipodi, ma gli aspetti positivi, in entrambi, non mancano. La Virtus non può prescindere da Frosini. E Frosini e Tanjevic dovranno parlarsi. E' una Virtus ancora incompleta e, per ora, inferiore a Siena e Benetton».
E la Skipper?
«La miglior Fortitudo di sempre».
Prego?
«Per logica, chimica e motivazioni questa è la migliore. Wilkins, Rivers, Myers e Fucka erano superiori, certo, ma questo gruppo ha logica e gioventù. Di più: la mentalità per dare spettacolo e infiammare il pubblico. Pozzecco arriva nel momento giusto».
Sicuro?
«L'ho avuto a Livorno, agli esordi. Era un po' matto, ma di talento. Per me si tratta di un acquisto straordinario. Non so se questa Skipper vincerà, ma ha una logica e un progetto».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino