SIENA — «Mi piacciono molto le piccole città e Siena è bellissima. Ma questo, ovviamente, non è il motivo principale che mi ha convinto a scegliere la Mens Sana».
Dusan Vukcevic è arrivato ieri a Siena dopo un lunghissimo viaggio in auto da Madrid. Il tempo di scambiare due parole con il gm Ferdinando Minucci e con il coach Ataman e poi subito in campo per il primo allenamento, insieme a Stefanov, anche luiarrivato ieri.
Dal Real alla Mens Sana: l'unica cosa in comune è la concezione di polisportiva.
«Ho sentito molto parlare di Siena - assicura il giocatore serbo-greco - e mi ha molto colpito il programma. Credo che la Montepaschi sia ormai una realtà concreta nel panorama del basket europeo e nella prossima stagione potrà lottare per tutti i titoli, sia in Italia che in Europa».
La Montepaschi cercava un «3» per chiudere il proprio roster. Ed invece ha trovato un «1-2-3».
«Mi piace molto giocare in tutti e tre i ruoli. Anche da play maker. Ma la mia caratteristica principale è senza dubbio il tiro. D'altronde sono una shooting guard, un realizzatore. Allo stesso tempo, però, credo che una buona difesa sia necessaria nel bagaglio tecnico di un giocatore, soprattutto a livelli alti».
Playmaker e guardia... Ma difficilmente Vukcevic prenderà il posto di Stefanov o di Ford.
«Lo so, non scherziamo neppure. Da un punto di vista tecnico credo che nel basket moderno un giocatore «esterno» debba avere queste caratteristiche. Quindi, alla fine, è indifferente giocare come guardia o come ala piccola».
Ha le idee chiare Vukcevic.
«Sono un amante della competizione e, di conseguenza, della pressione. So che i tifosi di Siena sono molto esigenti a livello di risultati. Ed io amo avere responsabilità sulle spalle. Perchè se non c'è pressione, allora viene un po' a mancare anche la concentrazione e la voglia di migliorarsi giorno dopo giorno».
Poche parole ma di grande effetto. Dusan Vukcevic rappresenta una faccia del nuovo corso della Montepaschi, cioè una squadra giovane e con tanta voglia di vincere.
Federico Cappelli
Dusan Vukcevic è arrivato ieri a Siena dopo un lunghissimo viaggio in auto da Madrid. Il tempo di scambiare due parole con il gm Ferdinando Minucci e con il coach Ataman e poi subito in campo per il primo allenamento, insieme a Stefanov, anche luiarrivato ieri.
Dal Real alla Mens Sana: l'unica cosa in comune è la concezione di polisportiva.
«Ho sentito molto parlare di Siena - assicura il giocatore serbo-greco - e mi ha molto colpito il programma. Credo che la Montepaschi sia ormai una realtà concreta nel panorama del basket europeo e nella prossima stagione potrà lottare per tutti i titoli, sia in Italia che in Europa».
La Montepaschi cercava un «3» per chiudere il proprio roster. Ed invece ha trovato un «1-2-3».
«Mi piace molto giocare in tutti e tre i ruoli. Anche da play maker. Ma la mia caratteristica principale è senza dubbio il tiro. D'altronde sono una shooting guard, un realizzatore. Allo stesso tempo, però, credo che una buona difesa sia necessaria nel bagaglio tecnico di un giocatore, soprattutto a livelli alti».
Playmaker e guardia... Ma difficilmente Vukcevic prenderà il posto di Stefanov o di Ford.
«Lo so, non scherziamo neppure. Da un punto di vista tecnico credo che nel basket moderno un giocatore «esterno» debba avere queste caratteristiche. Quindi, alla fine, è indifferente giocare come guardia o come ala piccola».
Ha le idee chiare Vukcevic.
«Sono un amante della competizione e, di conseguenza, della pressione. So che i tifosi di Siena sono molto esigenti a livello di risultati. Ed io amo avere responsabilità sulle spalle. Perchè se non c'è pressione, allora viene un po' a mancare anche la concentrazione e la voglia di migliorarsi giorno dopo giorno».
Poche parole ma di grande effetto. Dusan Vukcevic rappresenta una faccia del nuovo corso della Montepaschi, cioè una squadra giovane e con tanta voglia di vincere.
Federico Cappelli